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Monitor Intesa Sanpaolo: Lombardia, l’export torna a correre. Il nuovo mercato emergente? L’Algeria

MONITOR INTESA SANPAOLO – I dati di export relativi al secondo trimestre 2013 lasciano spazio ad un maggiore
ottimismo per i distretti tradizionali della Lombardia – La Germania si conferma il primo mercato di sbocco, ma la maggior crescita è registrata dall’Algeria che entra nella top ten – In crescita anche l’export dei poli tecnologici.

Monitor Intesa Sanpaolo: Lombardia, l’export torna a correre. Il nuovo mercato emergente? L’Algeria

I dati di export relativi al secondo trimestre 2013 lasciano spazio ad un maggiore ottimismo per i distretti tradizionali della Lombardia, dopo i risultati sottotono del trimestre precedente: +4,8% la crescita tendenziale, a valori correnti, che riporta in positivo le performance dell’intero semestre, verso un incremento complessivo dell’1,6% sul 2012. All’origine della ripresa, il ritorno alla crescita delle esportazioni dirette verso i mercati maturi (+2,4% di aumento tendenziale nel trimestre aprile-giugno), dopo quattro trimestri consecutivi di contrazione. Si individua, in particolare, un recupero su alcuni primari mercati di riferimento, come Germania e Francia, mentre Stati Uniti e Regno Unito confermano dei ritmi di crescita paragonabili a quelli del primo trimestre. Anche i nuovi mercati, pur ricoprendo un ruolo ancora secondario sul totale dell’export distrettuale lombardo, hanno fornito un contributo positivo alla crescita delle vendite estere nel secondo trimestre, ad iniziare da Algeria, Russia e Cina, che rientrano ormai tra i primi dieci mercati di sbocco.

Lo spaccato distrettuale mette in luce una crescita delle esportazioni generalizzata, nel secondo trimestre, fatta eccezione per cinque distretti che hanno confermato performance sottotono. Estendendo il raggio di osservazione all’intero primo semestre 2013, i distretti che faticano a mantenere dei livelli di esportazione in crescita sono nove, complice un aumento delle esportazioni nel trimestre aprile-giugno che non è stato sufficientemente ampio da compensare le contrazioni del primo trimestre dell’anno. Fra questi si annoverano in primis la meccanica strumentale di Varese, l’abbigliamento-tessile gallaratese, la gomma del Sebino bergamasco, il legno di Casalasco-Viadanese. Tra le realtà distrettuali che, invece, hanno incassato un export in crescita, tanto nel secondo trimestre 2013 quanto nel complesso del primo semestre dell’anno, si annoverano le macchine tessili e per materie plastiche di Bergamo (+21,2% nel semestre), le macchine per la concia della pelle di Vigevano (+21,1%, sempre nel complesso dei primi sei mesi), l’abbigliamento e calzature della bassa bresciana (+11,5%), il riso di Pavia (+10,1%), i vini di Franciacorta (+9,7), i distretti della filiera metalmeccanica di Brescia, Mantova e Lecco, il lattiero-caseario lombardo, il legno e arredamento della Brianza, il seta-tessile di Como, il distretto lumezzanese dei casalinghi, gli articoli in gomma e materie plastiche di Varese.

Il secondo trimestre 2013 ha segnato una crescita tendenziale anche per l’export dei poli tecnologici lombardi, dell’ordine dell’1,1%, a valori correnti. Il risultato è da ricondursi interamente alle performance del polo aeronautico di Varese, che ha incassato un +21,5% grazie al traino di Stati Uniti, Francia e Giappone, nonché all’espansione delle vendite nei nuovi mercati (Qatar, Algeria, Turchia). Ancora in contrazione, invece, le vendite estere del polo ICT di Milano (-2% nel trimestre aprile-giugno) e del polo farmaceutico milanese (-6,2%). Contrazione anche per l’export dell’aggregato poli tecnologici lombardi nel complesso del primo semestre 2013, dell’ordine dell’1,3%, causa risultati poco brillanti nei primi tre mesi dell’anno.

Il monte ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni all’interno dei distretti tradizionali lombardi è diminuito del 2,5% nei primi otto mesi dell’anno, raggiungendo i 51,6 milioni. Il risultato è da ricondursi alla decelerazione delle sole ore di Cassa in Deroga (CIGD), dell’ordine del 33,9% (per un monte ore di 6 milioni). Le ore di Cassa Ordinaria, legate a doppio filo all’andamento del ciclo economico, risultano invece ancora in lieve crescita sul 2012 (+1%) e rappresentano la tipologia di strumento preponderante, assorbendo circa la metà del monte ore totale (25,5 milioni). Parallelamente, anche la Cassa Straordinaria, da richiedersi in concomitanza con situazioni di crisi strutturale delle imprese, ha sperimentato ancora una crescita (dell’8,3%), raggiungendo un peso prossimo al 39% (circa 20 milioni). In corrispondenza dei tre poli tecnologici lombardi l’aumento delle ore di Cassa si è dimostrato ancora sostenuto nei primi otto mesi dell’anno, passando soprattutto attraverso il canale della Cassa Straordinaria (+20,4%, per 3,5 milioni di ore autorizzate), che pesa il 77% sul monte ore complessivo (5,4 milioni di ore).


Allegati: Lombardia_SETTEMBRE2013.pdf

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