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Mondiali Brasile 2014: dopo il pareggio di Sofia, l’Italia riparte contro Malta

La partita di stasera contro Malta, al di là del risultato, è l’occasione per Cesare Prandelli di ridare identità alla sua Nazionale dopo che lui stesso ha ammesso di averla smarrita nella partita in Bulgaria – L’Europeo ha segnato la fine di un ciclo, ora si riparte da giovani come Insigne (alla prima presenza), Verratti, Destro e Ogbonna.

Mondiali Brasile 2014: dopo il pareggio di Sofia, l’Italia riparte contro Malta

Ritrovare la propria identità. Dopo il sofferto pareggio di Sofia Cesare Prandelli ha lanciato un diktat forte e chiaro, che va ben al di là della sfida odierna contro Malta. Speranzosi (e fiduciosi) che gli Azzurri ci riportino il sorriso, proviamo ad analizzare la “nuova Italia” di Mister Cesare, appena all’inizio del percorso verso Brasile 2014.

Già, perché l’Europeo ha segnato la fine di un primo ciclo, quello della ricostruzione dopo le macerie del Lippi-bis; il bilancio è stato più che positivo (ma la sconfitta contro la Spagna ancora non va giù), ora però inizia la fase due, quella più difficile. Perché da qui al 2014 Prandelli non potrà più appellarsi alla pazienza del Paese, non dopo un Europeo così brillante, non dopo oltre due anni di lavoro, non nel cammino che porta al torneo calcistico più importante del Mondo. Il Ct è perfettamente consapevole di essere arrivato al giro di boa, come dimostrano le convocazioni per queste prime due sfide ufficiali. Rispetto alla spedizione di Polonia e Ucraina, ci sono ben 10 volti nuovi, tra cui spiccano lo juventino Giovinco, il milanista Pazzini, i romanisti Osvaldo e Destro e il napoletano Insigne. Da non dimenticare poi il “parigino” Verratti, l’unica vera alternativa ad Andrea Pirlo. Per tante novità ci sono ovviamente altrettante esclusioni, e se per Balotelli si è trattato di una scelta obbligata (l’attaccante ha subito un intervento chirurgico per ridurre la miopia), così non è stato per Antonio Cassano.

La prima vera svolta del nuovo corso è proprio l’esclusione dell’interista: qualcuno dice sia stata concordata, a noi risulta che certi atteggiamenti avuti all’Europeo (insabbiati ad arte da Casa Azzurri) abbiano lasciato il segno. Per la prima volta in carriera poi la carta d’identità non gioca a favore di Fantantonio: i suoi 30 anni pesano, ancor più se comparati ai 25 di Giovinco e ai 21 di Insigne, giocatori giovani, forti e con la testa sulle spalle. A conti fatti l’attacco è senza dubbio il reparto che presenta più novità, ma in prospettiva anche difesa e centrocampo potranno subire diversi cambiamenti. Il torinista Ogbonna potrebbe entrare in pianta stabile nel giro azzurro, così come il cagliaritano Astori, e chissà che anche per il giovanissimo De Sciglio (milanista classe ’92) non possano aprirsi le porte di Coverciano. In mezzo al campo invece gli occhi sono puntati su Verratti, caso più unico che raro di italiano strapagato da un club straniero senza una sola presenza in Serie A. Ancelotti però ne parla benissimo, così come Leonardo e Zeman, gente che di calcio ne capisce insomma: chissà che l’Italia non abbia davvero trovato un’alternativa a Pirlo!

Da valutare poi il sistema di gioco con cui Prandelli lavorerà: 4-3-1-2 (come nei due anni precedenti e, probabilmente, stasera) o 3-5-2 (come all’inizio di Euro 2012 e a Sofia)? La sensazione è che Cesare sceglierà di non scegliere, perché la duttilità tattica dovrà diventare la maggior qualità di questa “nuova Italia”.

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