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L’exploit della Fiat (+16,4%) salva Piazza Affari, unica Borsa europea che dribbla forti ribassi

La straordinaria performance (+16,4%) della Fiat dopo l’accordo su Chrysler, che piace anche agli analisti, salva la Borsa italiana che è l’unica a chiudere quasi in parità (-0,2%) la prima seduta dell’anno – Sugli altri listini europei e Usa prevalgono forti prese di beneficio – Insieme a Fiat festeggiano Exor ma anche Fonsai e Yoox – Spread sempre più giù.

Nuovo anno di vendite sulle Borse mondiali. Le Piazze europee chiudono la prima seduta del 2014 in calo ma l’exploit della Fiat +16,4% salva Piazza Affari che limita il rosso: -0,2%. Sempre più giù lo spread che scende a 202 punti base, sui minimi da luglio 2011. Il Lingotto è galvanizzato dall’accordo con il fondo Veba per salire al 100% di Chrysler. Fiat conquista l’azienda Usa  senza aumento di capitale. Bene anche Exor che sale del 4,46%. In evidenza anche Fondiaria Sai in attesa del debutto di Unipol Sai lunedì. Ancora rialzi per Yoox +3,31%, da poco entrata sul Ftrse Mib.

Cali più marcati per le altre Piazze europee con l’eccezione di Londra -0,46%: Parigi -1,6%, Francoforte -1,59%, Madrid -1,58%. In controtendenza Atene +3,64%. I mercati azionari europei hanno peggiorato la discesa dopo l’avvio di Wall Street anch’essa colpita dai realizzi. Se confermassero il sentiment del pomeriggio (il Dow Jones cede lo 0,69% e il Nadaq lo 0,94%), i listini chiuderebbero in rosso il primo avvio di anno dal 2008.

Nonostante dati macroeconomici nel complesso superiori alle attese. Le richieste di sussidi alla disoccupazione negli Stati Uniti sono calate la scorsa settimana di 2.000 unita a quota 339.000, mentre gli analisti scommettevano su 344.000 unità.  A dicembre l’indice Ism manifatturiero, che monitora l’andamento del settore della manifattura negli Stati Uniti, è calato a 57 da 57,3 di novembre ma ha fatto meglio delle aspettative con gli esperti che si attendevano  56,8.  Infine, la spesa edilizia per le costruzioni in novembre è salita dell’1% rispetto a ottobre mentre gli analisti si attendevano un aumento dello 0,6%.  Il petrolio Wti cede il 2% a 96,39, il cambio euro dollaro dello 0,66% a 1,3272.

Nell’Eurozona sale l’indice Pmi manifatturiero di dicembre e tocca i massimi da due anni e mezzo a 52,7 punti. Lieve rialzo in Germania, a 54,3 da 54,2, male invece in Francia, che conferma la contrazione con un calo dell’indice a 47 punti da 47,1. In Italia il dato sale oltre le attesee si porta ai massimi dall’aprile 2011, segnando il sesto aumento consecutivo. La lettura finale di Markit Economics indica per l’Italia un rialzo a 53,3 da 51,4. La soglia dei 50 punti fa da spartiacque tra espansione e contrazione del ciclo. Il miglioramento è dovuto, secondo quanto rilevato, anche all’incremento “più veloce dei nuovi ordini” e al forte aumento delle esportazioni.

In fondo al listino principale le banche: Ubi Banca -1,94%, Banco Popolare -1,79% ma anche Telecom Italia -1,73%, A”A -1,7% e Tod’s -1,65%. Salini Impregilo -1,35%. Il titolo paga il possibile sto ai lavori di ampliamento del canale di Panama a causa di un contenzioso tra i costruttori e le autorità panamensi su costi in eccesso per 1,6 miliardi di dollari, quando il valore del contratto complessivo è di 3,1 miliardi.

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