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Legge di Stabilità: via libera dal Governo

Il Cdm ha dato il via libera a una manovra che oscillerà tra i 27 e i 30 miliardi di euro – Renzi: “Anticipo taglio Ires e edilizia scolastica dipende da Ue. I costi per le migrazioni valgono lo 0,2% del Pil: chiederemo a Bruxelles di avvalerci della clausola per gli eventi eccezionali” – Rapporto debito-Pil cala per la prima volta dal 2007.

Legge di Stabilità: via libera dal Governo

Via libera del Consiglio dei ministri alla legge Stabilità per il 2016. La manovra, secondo quanto riferito dal governo, avrà un’entità tra i 27 e 30 miliardi di euro. Una forchetta che dipende dall’accoglimento o meno della richiesta, avanzata a Bruxelles, di utilizzare uno 0,2% di Pil in più (pari a 3 miliardi) per la clausola migranti. Se dall’Ue arriverà il via libera, saranno anticipate al 2016 due misure previste per il 2017: il taglio dell’Ires e gli investimenti per l’edilizia scolastica. 

“La vera discussione nel Governo è stata una: se vogliamo rispettare tutte le regole europee o no – ha detto il premier Matteo Renzi, al termine del Consiglio dei ministri che oggi ha dato il via libera alla nuova legge di Stabilità -. Una parte di noi ritiene che da questo dipenda la reputazione del Paese, e una parte che vorrebbe applicarle con un po’ più di fantasia. Abbiamo deciso di rispettarle, avendo però già fatto una battaglia per cambiarle e avendo ottenuto un maggiore spazio di flessibilità durante il semestre di presidenza italiano”.

“Oggi per noi vale circa 13 miliardi – ha aggiunto –. A Bruxelles ci sono paesi che parlano di regole economiche e poi non le rispettano. Noi pensiamo che alcune di queste regole possano essere cambiate ma nel frattempo le rispettiamo tutte perché siamo un grande Paese. C’è un ulteriore margine che alcuni Paesi, come l’Austria, hanno chiesto di utilizzare che riguarda gli eventi eccezionali, che nel nostro caso sono le migrazioni. Non sappiamo se Bruxelles ci permetterà di utilizzarla: nella lettera che oggi il ministro Padoan invierà a Bruxelles diremo che il costo che l’Italia sta sostenendo per far fronte alle migrazioni è pari a circa 3 miliardi di euro, lo 0,2% del Pil. Se ci verrà concesso di utilizzare questa clausola, anticiperemo al 2016 due misure che avevamo già previsto per il 2017, ovvero il taglio dell’Ires e denari per ulteriori investimenti sull’edilizia scolastica”.

Infine, il presidente del Consiglio ha sottolineato che “nel 2016 il rapporto debito-Pil in Italia cala per la prima volta dal 2007. Lo facciamo perché ce lo chiedono i nostri figli e i nostri nipoti”. 

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