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La Russia avanza nel Donbass ma Zelensky avverte: “Nessuna cessione territoriale per la pace”

Mosca rivendica il controllo totale sul Mar d’Azov e continua la sua avanzata nel Donbass. Ma Zelensky non si piega: “Bisogna combattere e vincere”

La Russia avanza nel Donbass ma Zelensky avverte: “Nessuna cessione territoriale per la pace”

La Russia continua la sua avanzata. Dopo la caduta di Mariupol, il Cremlino intensifica i suoi attacchi nel sud-est del Paese per ottenere il controllo del tanto ambito Donbass e invita gli ucraini a “prendere atto della realtà”. Ma il premier ucraino Volodymyr Zeelensky torna a ribadire che Kiev “non farà concessioni territoriali” in cambio di un definitivo cessate il fuoco e che tornerà al tavolo dei negoziati solo dopo che Mosca avrà restituito i territori conquistati dopo il 24 febbraio. “Non c’è alternativa, bisogna combattere e vincere”, ha concluso il presidente ucraino.

Continua così il braccio di ferro tra Ucraina e Russia, con 8.000 prigionieri di guerra ucraini detenuti nelle autoproclamate Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk. Intanto la Russia avanza e conquista territori nel Donbass, con massicci bombardamenti su Kharkiv e Slavyansk. L’Ucraina perde, con i porti di Zaporizhzhia e Kherson (oltre a quello di Mariupol), il controllo del Mar d’Azov. Nel frattempo, Mosca inizia a offrire ai cittadini di Mariupol la possibilità di ottenere il passaporto russo con procedura accelerata. Kiev contraria condanna la decisione “è legalmente nullo e non avrà conseguenze legali”.

La Bielorussia crea comando militare da inviare al confine Sud

Il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, ha annunciato la creazione di un nuovo comando militare da inviare nel sud del Paese, al confine con l’Ucraina. Spiegando in un video che “verranno schierate truppe per operazioni speciali in tre aree vicino al confine meridionale con l’Ucraina. Inoltre, per rafforzare le difese della Bielorussia, si farà ricorso all’uso di missili di fabbricazione russa”, ha spiegato Lukashenko.

Putin e la sua propaganda: “Nessuno può fermare la Russia”

“Nessun ‘poliziotto globale’ – sottolinea il presidente russo al Forum economico euroasiatico a cui partecipano i Paesi dell’ex Urss – sarà in grado di fermare i Paesi che vogliono perseguire una politica indipendente. Sulle sanzioni ha ribadito che non danneggiano il suo Paese, ma che lo rafforzano. E ancora: “I Paesi che aspirano a danneggiare la Russia con le sanzioni danneggiano sé stessi”.

E intanto da Mosca arriva la bocciatura, questa volta dal ministro degli Esteri Sergei Lavrov, sulle proposte di pace italiane per risolvere il conflitto in corso in Ucraina riferendosi in particolare alle ipotesi di Donbass e Crimea sotto sovranità ucraina con uno status autonomo: “provoca un sentimento di rammarico”.

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