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La Borsa scommette sullo scorporo della rete Telecom e sulle novità sugli Npl

Nuovi massimi storici del Dow Jones e dell’indice S&P 500 a poche ore dalla riunione della Fed che avvierà la riduzione degli acquisti ma non toccherà i tassi, come farà anche la Bank of Japan che favorisce il rally della Borsa giapponese – Piazza Affari scommette sull’ipotesi di spezzatino di Telecom Italia malgrado le smentite della compagnia telefonica e attende le mosse del Governo sugli Npl

Il mercato si avvicina a suon di rialzi ai vertici delle banche centrali di questa settimana. Wall Street accoglie il board della Fed che si aprirà tra poche ore con i nuovi record del Dow Jones e dell’indice S&P 500. Gli operatori danno per scontato l’avvio del piano di riduzione del bilancio della Federal Reserve, ma credono sempre meno ad un nuovo aumento dei tassi entro l’anno.

Tokyo intanto si prepara al meeting della Banca centrale del Giappone di giovedì con un robusto rialzo: +1,3% alla riapertura dei listini dopo il lungo week end. Non dispiace al mercato la prospettiva delle elezioni anticipate (data probabile, il 22 ottobre) che il premier Shinzo Abe intende sfruttare per spiazzare l’opposizione prima che emerga un rivale davvero temibile. È scontato, in questa cornice, che anche i tassi giapponesi restino invariati.

Il rally, insomma, continua a navigare sulle onde di un’abbondante liquidità, senza troppo temere la prossima mini-stretta della Bce o quella, ben più robusta, che Mark Carney potrebbe imporre a Londra.

È il clima ideale per un salto di qualità del listino di Piazza Affari. L’offerta di Pirelli, la start up nata 142 anni fa, può far da detonatore per il boom delle matricole. Nel frattempo Piazza Affari si prepara ad un altro rientro: ottobre sarà il mese di Monte Paschi.

Meteo Borsa segnala bel tempo, anche se Kim difficilmente si farà sfuggire l’occasione di farsi sentire, a modo suo, dall’assemblea Onu. La stagione degli uragani, poi, non è ancora finita.

Salgono ancora i listini asiatici ma, con l’eccezione di Tokyo, la spinta si è ridotta: Seoul -0,1% in attesa delle mosse di Pyongyang. In lieve calo i mercati della Cina: Hong Kong -0,1%, indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -0,1%.

Rallenta anche il dollaro: l’euro risale a 1,1961 sulla valuta Usa. L’oro è sceso dell’1% a 1.307 dollari il barile.

NORTHOP, UN MISSILE MANDA IN ORBITA I LISTINI USA

Nuova pioggia di record a Wall Street sotto la spinta dei titoli finanziari. Chiudono a nuovi massimi gli indici principali: Dow Jones +0,28% (quinto primato consecutivo), S&P 500 +0,15%. Sale anche il Nasdaq (+0,1%).

È pure la stagione dei missili anche se, per una volta, non si parla di Kim, alias Rocket Man, bensì di Orbital Atk, il produttore di missili e razzi balzato su del 20% dopo l’annuncio dell’Opa di Northrop Grumman, in rialzo del 2,8%. La società con sede vicino a Washington è stata comprata per circa 7,8 miliardi in contante. Nel comparto difesa salgono anche Boeing (+0,8%) e Raytheon (+1%).

A guidare il rialzo di ieri sono state le banche, le società finanziarie ed in generale le aree più tradizionali dell’attività industriale. Caterpillar +2%, General Electric +2,2,%.

LA CEDOLA FRENA ENI, COMMESSE IN RUSSIA PER SAIPEM

Chiusura in leggero rialzo per il petrolio a New York: Wti poco sopra la soglia simbolica dei 50 dollari al barile (50,50 dollari) , Brent a 55,44 dollari in attesa dei nuovi dati sulle riserve di greggio negli Stati Uniti.

A Piazza Affari in rosso Eni -2,5% che ha pagato lo stacco dell’acconto sulla cedola da 0,4 euro per azione. Tonica Saipem (+1,5%) dopo che Rosneft ha incaricato il gruppo di condurre uno studio di fattibilità tecnica e commerciale per il progetto di un impianto petrolchimico del colosso petrolifero nella regione più orientale della Russia. Banca Akros ritiene che lo studio potrebbe portare a un contratto per la costruzione dell‘impianto.

MILANO MIGLIORE PIAZZA EUROPEA

È stata un’altra giornata di rialzi diffusi per le Borse europee. Tra i dati macro spicca stamane la pubblicazione dell’indice tedesco sulla fiducia, lo Zew. I futures segnalano per oggi un’apertura debole dopo che ieri Milano ha registrato un progresso dello 0,61% a 22.364 punti, ancora una volta migliore piazza europea. Moderatamente positive Francoforte (+0,32%), Madrid (+0,2%) e Parigi (+0,3%). 

L’inflazione ad agosto nell’Eurozona si è attestata all’1,5% su base annua e allo 0,3% su base mensile. Secondo quanto si legge in uno dei capitoli del bollettino mensile della Bce, l’inflazione dell’area euro dovrebbe infatti rallentare e tornare sotto l’1% all’inizio del prossimo anno.

A luglio il saldo della bilancia commerciale italiana ha registrato un avanzo di 6,560 miliardi di euro, a fronte di un surplus di 7.795 miliardi nello stesso mese del 2016.

Fuori dall’eurozona avanza anche Londra (+0,52%) nonostante l’impatto su Ryanair (-2%) della cancellazione di 2 mila voli nelle prossime sei settimane.

BREXIT, 10MILA POSTI A RISCHIO NELLA CITY

Il governatore della Bank of England, Marc Carney, ha tenuto ieri un discorso al Fondo Monetario in cui ha sostenuto che la Brexit, “esempio unico di deglobalizzazione”, probabilmente peserà sugli investimenti. Per Carney “potrebbe essere necessario un aumento dei tassi di interesse nel corso dei prossimi mesi”.

Circa 10mila posti di lavoro saranno spostati fuori dal Regno Unito o creati oltremanica nei primi anni dalla Brexit se alla Gran Bretagna verrà negato l‘accesso al mercato unico europeo. È il risultato di un sondaggio Reuters fra 123 società che danno lavoro alla maggior parte dei lavoratori della City.

IL PORTOGALLO RISALE IN SERIE A. AVANZA ANCHE L’IRLANDA

Ondata di ottimismo sul mercato del debito sotto la spinta del Portogallo: Standard & Poor’s, prima delle grandi agenzie, ha riportato Lisbona all’investment grade, chiamando in causa il miglioramento di economia e finanze pubbliche dopo la crisi del debito del 2012. Il rating è passato a BBB, con outlook stabile.

Il secondario italiano ha progressivamente perso smalto nella seconda parte della seduta. Lo spread di rendimento tra Btp e Bund decennali, pur risalendo attorno a quota 167, si è mantenuto sui minimi dallo scorso 17 agosto.

Venerdì scorso Moody’s ha alzato il rating sovrano dell’Irlanda ad A2 dal precedente A3, prendendo così atto di una crescita economica più rapida delle stime e dei progressi del governo nel mettere in ordine i conti pubblici.

TELECOM, PIACE L’IPOTESI DEL MINI SPEZZATINO

Avanzano le tlc (indice Stoxx +0,8%) grazie alla performance di Telecom Italia (+5,1% a 0,82 euro), di gran lunga la miglior blue chip di Piazza Affari. Il Sole 24 Ore di domenica è tornato a parlare di scorporo della rete di trasmissione: il quotidiano riferisce che la società sta lavorando ad una scissione proporzionale di una parte delle attività. 

Al termine dello scorporo, dovrebbero esserci due società quotate in Borsa e controllate da Vivendi al 23,94%: nella prima, la Tim della rete, in cui dovrebbero confluirebbero anche Sparkle e Telsi (le due società oggetto dell’esame per il golden power), il controllo sarebbe rilevato in un secondo momento dalla Cassa Depositi e Prestiti; la seconda, la Tim servizi, dovrebbe occuparsi di vendita dei servizi di telefonia.

Per ora il ministro allo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha annunciato l’attivazione della legge sul golden power per limitare i margini di manovra di Vivendi in Telecom Italia. Per Banca Akros lo scenario disegnato dalla stampa nel weekend è “intrigante e di sicuro non improbabile”. Volumi quasi quattro volte la media dell‘ultimo mese.

Sull’asse Italia-Francia continuano intanto i contatti sul settore Difesa. Prosegue l’ascesa di Fincantieri (+1,4%) e prende quota anche Leonardo (+1,8%). Equita Sim ha confermato su entrambi i titoli la raccomandazione hold con prezzo obiettivo posto rispettivamente a 1 euro e a 14,9 euro.

BANCHE, IL GOVERNO STUDIA OBBLIGAZIONI PER GLI NPL

In attesa del ritorno in Piazza Affari di Monte Paschi, continuano i lavori nel cantiere delle banche italiane. Il governo sta studiano la possibilità di inserire nella legge di bilancio una serie di misure in grado di aiutare le banche a smaltire lo stock dei crediti in sofferenza. Tra i provvedimenti in grado di limitare la crescita degli Npl ci sarebbe anche quello riguardante l’introduzione di una nuova categoria di obbligazioni. Lo stoxx italiano sale dello 0,77%, quello europeo dello 0,55%.

Unicredit e Bper Banca hanno messo a segno un rialzo vicino al punto percentuale (+0,9%). Intesa +0,6%: contribuirà alla ricapitalizzazione di Atlante 2 per 40 milioni, ha confermato il presidente Gian Maria Gros-Pietro.

Banco Bpm (+0,18%) ha ridotto i guadagni al lumicino nel finale. L’amministratore delegato Giuseppe Castagna ha detto nel fine settimana che entro fine mese dovrebbero arrivare 4 offerte vincolanti per la bancassurance. Edoardo Ginevra, responsabile Npl del gruppo bancario, ha spiegato che un portafoglio da 2 miliardi di crediti in sofferenza sta per essere messo sul mercato. Lo stesso manager anticipa che l’istituto lavora alla vendita, assistita da garanzie statali, di 3 miliardi di euro di Npl: operazione da portare a termine nel 2018.

Banca Ifis è volata ad un nuovo massimo storico a 44,34 euro, +2,2%. Da inizio anno il guadagno è del 69%. Secondo i dati presentati durante il recente Npl meeting, il mercato italiano dei crediti problematici potrebbe, nel corso del 2017, arrivare alla cifra record di 104 miliardi di euro, quasi sei volte i 17,3 miliardi del 2016.

Acquisti in ordine sparso su titoli più trascurati nelle ultime sedute come Generali (+1,24%) e Azimut (+1,37%). 

STM VOLA GRAZIE AL CAC, FERRARI NON PATISCE LA F1

Tra gli industriali è stata ben comprata anche in Italia Stm (+2,56%) che ieri è entrata a far parte del Cac-40 a Parigi.

In progresso Fca, che ha chiuso a 14,1 euro, in progresso delll’1,6%. Molto bene anche Ferrari (+2,4% a 93,9 euro) che riprende la corsa: di recente Goldman Sachs ha avviato la copertura sul titolo con rating neutral e prezzo obiettivo a 110 euro. Exor +1,3%.

Nel lusso, Tod’s +0,7% e Ferragamo +1,1%. 

CALTAGIRONE EDITORE, L’OPA FA FLOP. TRACOLLO DI ESPRINET

In caduta libera Esprinet (-15,51%) che venerdì ha ridotto gli obiettivi di redditività per il 2017.

Ha fatto flop l’opa su Caltagirone Editore lanciata da Chiara Finanziaria, veicolo di Francesco Gaetano Caltagirone. L’offerta si è chiusa con adesioni pari allo 0,286% delle azioni senza centrare l’obiettivo del 90% del capitale del gruppo editoriale. In una nota Chiara Finanziaria ha dichiarato di non avvalersi della facoltà di rinunciare alla soglia del 90%, quindi l’offerta è inefficace.

Balzo di Isagro (+17,9%). Cementir è salita del 6,8%, Mondo Tv +2,7%.

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