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Juncker annusa turbolenze e mette paura ai mercati: Europa in rosso, Milano la peggiore

Il presidente della Commissione europea avverte che a marzo c’è da attendersi turbolenze sui mercati per il referendum tedesco sulla Grande Coalizione e per il possibile vuoto di governo in Italia – Le Borse imboccano la via del ribassi malgrado la buona apertura di Wall Street – Pesanti Unipol, Leonardo, Exor e le banche – In controtendenza Tenaris e A2A

Juncker annusa turbolenze e mette paura ai mercati: Europa in rosso, Milano la peggiore

Piazza Affari tiene la rotta e chiude in calo “solo” dello 0,84%, 22.463 punti, recuperando nel finale, dopo aver perso più di un punto e mezzo nel pomeriggio con le bordate del presidente della commissione Ue, Jean Claude Juncker. Contrastati gli altri listini, Londra -0,4%, Francoforte -0,07%, Parigi +0,13%, Madrid +0,54%, mentre Wall Street suona la carica della ripresa, dopo il finale in retromarcia di ieri. In rimonta il petrolio, Brent 66,27 dollari al barile, +1,3%, con le scorte settimanali Usa migliori delle attese.

A penalizzare particolarmente il listino milanese sono, a tre quarti di seduta, le parole di Juncker, secondo il quale con le elezioni politiche del 4 marzo “dobbiamo prepararci allo scenario peggiore, cioè un Governo non operativo in Italia”. Un colpo basso, parato alla meglio da Paolo Gentiloni, “lo tranquillizzerò, i governi sono tutti operativi, i governi governano”, ma non sufficiente a salvare il Ftse Mib dalla maglia nera. Gli effetti si vedono anche sullo spread fra Btp 10 anni e Bund che si allarga, portandosi a 136.70 punti, +2,86%, con un rendimento al 2,08%.

A orientare l’umore dei mercati provvedono in giornata anche molti altri elementi, fra cui una serie di dati macro, le minute delle ultime riunioni della Fed e della Bce, alcune trimestrali. Sul fronte macro, l’indice Ifo sulla fiducia delle aziende tedesche delude le attese a febbraio; lo stesso fa la seconda lettura preliminare sul Pil britannico; al contrario il fatturato dell’industria italiana a dicembre va forte, attestandosi su livelli record dal 2008. Per quanto riguarda le banche centrali, la Fed sembra più rassicurante del temuto, intenzionata perciò ad alzare i tassi in maniera graduale e la Bce non lascia intravedere strappi, benché potrebbe decidere di aggiustare il messaggio sul quantitative easing nella prima parte del 2018. Da monitorare come fonte d’incertezza, secondo Francoforte, è la volatilità del cambio euro dollaro. La moneta unica oggi risale leggermente contro il biglietto verde e il cross si porta 1,231.

In Piazza Affari il denaro premia le utility: A2a, +3,29%, che beneficia della promozione a “buy” da parte di Kepler Cheuvreyux; Italgas +1,76%; Snam +1,06%. In spolvero, Tenaris, +3,1%, in scia all’ottimo bilancio. Bene Ferragamo +1,01%. Le vendite penalizzano Unipol -3,45%; Leonardo -3,27%; Exor -2,75%; Buzzi -2,21%; Ferrari -2,09%.

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