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Hugo Chavez è morto, il Venezuela dice addio al caudillo

La notizia è stata diffusa ieri sera: Chavez è morto a Caracas per un tumore che lo tormentava da anni – Entro i prossimi 30 giorni si terranno in Venezuela le elezioni presidenziali anticipate – Nel frattempo il vicepresidente assumerà l’interim.

Hugo Chavez è morto, il Venezuela dice addio al caudillo

Il presidente venezuelano Hugo Chavez è morto ieri sera nell’ospedale militare di Caracas a causa di un tumore. Ne ha dato l’annuncio alla televisione il vicepresidente Nicolas Maduro. “Abbiamo ricevuto la notizia più dura e tragica che potevamo annunciare al nostro popolo. Alle 16,25 (le 21,55 in Italia), di oggi 5 marzo, è morto il nostro comandante presidente Hugo Chavez Frias”, ha dichiarato Maduro. 

Entro “i prossimi 30 giorni” si terranno in Venezuela le elezioni presidenziali anticipate. Nel frattempo il vicepresidente assumerà l’interim. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Elias Jaua, assicurando di seguire le istruzioni del presidente scomparso. 

“Ora che c’è una vacanza assoluta (della presidenza) il vicepresidente della Repubblica assume la funzione di presidente, e una elezione sarà convocata entro i prossimi 30 giorni. Questo è il mandato che ci ha dato il comandante presidente Hugo Chavez”, ha detto Jaua alla tv Telesur.

Chavez entrò in accademia militare nel 1975, ricoprendo vari incarichi nell’esercito, fino alla promozione a tenente colonnello dei paracadutisti, nel 1991. L’anno successivo fu tra i protagonisti di un tentato golpe militare contro il governo del presidente Carlos Andres Perez, ma dopo due anni di carcere venne graziato e congedato con onore dall’esercito.

Per Chavez non fu la fine della carriera militare, ma l’inizio della carriera politica alla guida del Movimento per la Quinta Repubblica, grazie al quale venne eletto Presidente per la prima volta nel 1998, con il 58% dei voti; due anni dopo, ottenne il 59% delle preferenze in un referendum di “legittimazione di tutti i poteri”.

Il malcontento popolare e dell’esercito portarono tuttavia a un tentativo di colpo di Stato che provocò le presunte dimissioni del Presidente e il suo arresto, il 12 aprile del 2002: il girono dopo violente manifestazioni popolari a Caracas misero in crisi il governo di transizione, ed alcuni generali si schierarono con Chavez, giustificandosi con l’assenza di formali dimissioni da parte del Presidente.

Il golpe fallì e in poche ore Chavez fu di nuovo in sella, superando – nonostante le accuse di brogli da parte dell’opposizione – anche un referendum di impeachment svoltosi il 15 agosto del 2004, per essere poi rieletto nel 2006 con il 62% dei voti.

Nel 2011 gli venne diagnosticato un tumore nella zona pelvica, malattia che lo costrinse a sottoporsi a numerosi interventi chirurgici all’Avana, ma non gli impedì di correre per un terzo e vittorioso mandato nello scorso agosto, sebbene con una percentuale di preferenze sensibilmente inferiore rispetto al passato.

La scomparsa di Chavez apre diversi interrogativi dal punto di vista economico, soprattutto per quanto riguarda il petrolio, di cui il Venezuela è grande esportatore. Al momento i prezzi dell’oro nero rimangono stabili. 

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