Condividi

Governo Lega-5Stelle, finalmente anche il Corriere si sveglia

La chiusura dell’Ilva di Taranto, lo stop a Tav e Tap, la decapitazione delle FS, l’assalto alla Rai sono i segnali molto preoccupanti di dove il nuovo governo vuole andare a parare. Per il capo dei 5 Stelle Di Maio non esistono vincoli di bilancio e a settembre via con reddito di cittadinanza e flat tax. Il Corriere esce dal letargo con un fondo del direttore Fontana, cos’altro aspettare per reagire con vigore?

Governo Lega-5Stelle, finalmente anche il Corriere si sveglia

Con un durissimo ” fondo” del direttore Luciano Fontana anche il Corriere della Sera si accorge del gravissimo rischio che l’Italia sta correndo a causa delle strampalate idee del governo Salvini-Di Maio. La minaccia di bloccare TAV e TAP, la revisione di molte altre opere pubbliche come la Pedemontana attesa da anni da tutto il sistema produttivo del Nord, la minaccia di chiudere l’acciaieria di Taranto e il segnale mandato al mondo produttivo con il così detto decreto dignità, fanno capire che ci troviamo di fronte ad un governo che non ha alcuna fiducia negli imprenditori, che ostacola gli investimenti decisivi per aumentare la competitività del sistema, che ritiene che lo Stato possa assumere la responsabilità di elargire denaro a tutti facendo più debiti, senza dire chi poi dovrebbe essere chiamato a pagarli.

Oltre a quelli elencati da Fontana ci sono altri motivi d’allarme che non dovrebbero essere trascurati se si vuole avere un quadro completo dei rischi che stiamo correndo. La RAI viene trasformata in uno strumento di regime con una determinazione che nemmeno i più feroci lottizzatori del passato hanno osato praticare. Il presidente, ad esempio ,dovrebbe essere un elemento di garanzia, al di sopra delle parti, in grado di rappresentare la pluralità delle voci della società italiana. Ed invece è stato indicato un giornalista che si qualifica per essere amico di Putin, anti Euro, anti Vax, sovranista ecc. E non sembra proprio che possa dare garanzie a qualcuno che non sia Salvini o la sua banda.

Alle Ferrovie si è azzerato il Consiglio di amministrazione che pure poteva vantare risultati economici di tutto riguardo ,con la scusa di voler ridiscutere il piano di sviluppo delle FS a vantaggio delle tratte locali e non dell’ alta velocità. Una scusa ridicola dato che le tratte locali sono di pertinenza delle Regioni e le FS partecipano ad una gara per la gestione delle queste tratte secondo le indicazioni delle autorità regionali che stanziano i denari necessari a far andare i treni. Se i denari sono pochi il servizio non sarà efficiente. L’ ANAS aveva immaginato di fondersi con FS principalmente per uscire dalle regole della PA che non assicurano una gestione efficiente e corretta. Ora si vuole tornare indietro. Perché? Mistero.

Infine non si può non citare le più recenti dichiarazioni del ministro della Giustizia, Bonafede, che vuole abolire la prescrizione, togliere qualsiasi vincolo alle intercettazioni ed alla loro divulgazione, ed infine istituire degli agenti provocatori per stanare non solo i corrotti ma anche coloro che eventualmente avrebbero una qualche predisposizione a farsi corrompere.

Quella che si profila non ha nulla a che vedere con una società liberale, inserita in Europa e nel mondo occidentale, ma somiglia molto ad una società chiusa entro i suoi confini, ossessionata dai cattivi vicini accusati di volta in volta di volerci danneggiare e di tramare contro di noi (ricordare la perfida Albione non è sbagliato), con uno Stato onnipotente che elargisce sussidi (con moneta svalutata) ma anche severe punizioni per gli oppositori che ora sono già stati considerati “ostili” al governo ma che di questo passo, tra poco saranno considerati “traditori del popolo”.

Finalmente dopo vari anni passati a coccolare i pentastellati o i sovranisti alla Salvini, anche il Corriere sembra svegliarsi da un lungo letargo e lancia un grido d’allarme chiedendosi con angoscia dove questo governo ci sta portando. Dai primi atti e dalle prime dichiarazioni dei ministri il direttore Fontana, intravede una direzione assai pericolosa. E non viene citata la ambigua politica estera, né l’attacco al Parlamento ed alla democrazia rappresentativa costantemente denigrata al di là dei suoi evidenti difetti, che però dovrebbero portare a ragionare sui miglioramenti da apportare al funzionamento delle istituzioni o non di un loro superamento in nome di un fumoso concetto di sovranità popolare.

Nello stesso numero di ieri il Corriere ospitava anche una intervista a Di Maio il quale sembra confermare tutti i peggiori timori del direttore Fontana. Per il capo dei 5 Stelle non esistono vincoli di bilancio ed a settembre si dovrà fare sia il reddito si cittadinanza che la flat tax. Quindi si prepara il default dell’Italia. Dobbiamo aspettare che la casa ci crolli in testa per reagire con vigore?

Commenta