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Giornata storica per la Fiat: ultima assemblea a Torino per la fusione

Ultima assemblea a Torino per la Fiat prima della fusione nell’olandese Fiat Finance che si chiamerà Fca: alcuni investitori istituzionali sono sul piede di guerra – I mercati dopo la pesante correzione di ieri cercano oggi il rimbalzo ma l’inflazione zero, il caso Espirito Santo e le tensioni internazionali non aiutano – Occhi sul default dell’Argentina

Giornata storica per la Fiat: ultima assemblea a Torino per la fusione

Anche i tre indici principali di Wall Street hanno chiuso ieri in profondo rosso a coronamento di un giovedì nero per i mercati finanziari. Tra i titoli più pesanti: Kraft -3% dopo aver comunicato un calo dell’utile trimestrale del 40%. Twitter -3%, corregge dopo il +20% di ieri.

Riflettori accesi oggi sui nuovi occupati che l’economia americana ha generato in luglio. 

Arretrano anche tutte le principali Borse dell’Europa: Londra -0,5%, Parigi -1,5%, Francoforte -1,7%, Madrid -2,2%. 

La correzione dei listini avviene nel giorno della pubblicazione di un dato che conferma quanto seria sia il problema della bassa inflazione in Europa. In Italia i prezzi sono arretrati dello 0,1% rispetto al mese precedente: l’indice è pari a +0,1%.

A Piazza Affari l’indice Ftse Mib perde l’1,5%.

Tranquilli i mercati obbligazionari:  il rendimento del Btp a 10 anni è invariato rispetto alla chiusura, variazione modestissima anche per il Bund.

L’euro arretra di poco rispetto al dollaro a 1,338 da 1,339 della chiusura, minimo degli ultimi 9 mesi

Prosegue, per il quarto giorno consecutivo, la discesa del prezzo del petrolio, il future del greggio tipo Wti tratta a 99,5 dollari il barile: luglio, un mese terribile per quanto riguarda gli eventi geo strategici, sta per chiudersi con una perdita del 4,5%.  

ARGENTINA

L’evento di rilievo del giorno resta comunque il default tecnico dell’Argentina, scattato per effetto del mancato pagamento di cedole pari a 539 milioni di dollari. La trattativa tra l’Argentina, il gruppo di obbligazionisti che hanno rifiutato la decurtazione delle loro spettanze e lo stesso giudice che ha dato loro ragione, è saltata nel corso della notte di mercoledì : Standard&Poor’s ha dichiarato l’Argentina in default

La Borsa di Buenos Aires ha perduto  il 7%. Pesanti la petrolifera  Ypf e le banche. 

BANCHE ESPIRITO SANTO

Pesano sul settore bancario europeo i guai di Banco Espirito Santo, crollata dopo aver annunciato una perdita semestrale di 3,5 miliardi di euro. Il titolo perde a Lisbona il 38%. Il buc di una delle principali banche del Portogallo ha avuto effetti modesti sulle obbligazioni statali portoghesi, il rendimento del decennale sale di 4 punti base al 3,59%. 

A Piazza Affari scendono le banche.Unicredit -3%, Intesa Sanpaolo -2,9%, Ubi Banca -2,7%, Mediobanca -2,8%, MontePaschi -2,5%. 

GENERALI

Tra le compagnie assicurative UnipolSai perde il 4%. 

Generali invece guadagna il 2% dopo aver annunciato di aver chiuso il primo semestre con un risultato operativo in rialzo del 9,5% anno su anno a 2,51 miliardi di euro, sopra le stime di alcuni analisti. Il  risultato operativo del secondo trimestre è risultato migliore delle attese a 1,25 miliardi grazie all’ottima performance del ramo Danni. 

Risultato del ramo Vita in linea con le attese, soffre del calo dei ricavi da investimenti.

Solvency I margin leggermente superiore a 162% (164% pro-forma). 

Utile netto inferiore alle attese a causa della svalutazione di Ingosstrack per 190 milioni. 

Azimut è in ribasso del 3,3%, Mediolanum  perde il 2,5%. 

FIAT /CNH

Giornata storica per la Fiat -2,7%. Si tiene l’ultim assemblea a Torino prima della fusione in Fiat Finance olandese che assumerà il nome di Fca. Diversi investitori istituzionali sono sul piede di guerra: il proxy fighter Iss ha consogliato ai fono di di votare no. Il motivo? Il nuovo stauto riconosce ai soci stabili (vedi Exor) un valore doppio per le azioni, a scapito della contendibilità.

Cnh Industrial +3,7%  sorprende tutti coloro che avevano scommesso su una brutta trimestrale e su un taglio delle indicazioni per l’intero 2014 sulla scia dei conti di Caterpillar.

La società dei trattori e delle macchine movimento terra ha invece comunicato risultati del secondo trimestre decisamente sopra le attese, confermando peraltro le stime per l’intero anno di ricavi a 32 miliardi di dollari e di un utile per azione prima degli oneri di ristrutturazione tra 69-74 centesimi di dollaro. 

Il debito industriale a fine giugno era di 3,7 miliardi, in calo dai 4 miliardi di fine marzo. 

ENI, ENEL, FINMECCANICA

Enel chiude in ribasso dello 0,2%. L’utility ha comunicato oltre ai  dati del trimestre la riorganizzazione delle attività in America Latina.

Tra le utility A2A -2,6%, Snam  -1%.

Eni chiude  in calo dell’1,5%. La major ha chiuso il secondo trimestre 2014 con dati in forte crescita ma sotto le aspettative. L’utile operativo adjusted del secondo trimestre è stato di 2,73 miliardi (+39,3% anno su anno), il consensus si aspettava 2,86 miliardi di euro. L’ebit rettificato della divisione Esplorazione&Produzione si attesta a 2,98 miliardi, 200 milioni 

Tenaris -3,4%, Saipem .2,5%.

Finmeccanica chiude in calo dell’1,5%.  

TELECOM /MEDIASET /LUSSO

Nel lusso, Yoox  -2,2% dopo i dati del trimestre, era partita in rialzo del 4%. Ferragamo  -1,6% 

Telecom Italia  perde il 3,2% e Mediaset  il 2,8%. 

La peggiore blue chip è World Duty Free -4,4%. 

 

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