Condividi

Generali, Donnet: “In Atlante 2 con 200 milioni”

Il titolo vola a Piazza Affari dopo i risultati diffusi questa mattina dal gruppo – Il Ceo assicura che la strategia presentata nel 2015 resta valida, ma lo scenario è cambiato e ci impone di accelerare per raggiungere la leadership nella performance operativa e porre le basi per una creazione di valore nel lungo termine”

Generali, Donnet: “In Atlante 2 con 200 milioni”

È rally per Generali dopo i conti semestrali. Mentre il paniere delle blue chip sale del l’1,63%, il Leone balza dell’8%. I mercati apprezzano i risultati diffusi questa mattina dal gruppo, che da un lato hanno battuto le attese e dall’altro hanno messo in luce un buon andamento tecnico del business. E che permettono di confermare anche la policy sul dividendo.

La strategia presentata da Generali nel 2015 “resta valida ma è ovviamente cambiato lo scenario in cui operiamo – ha commentato durante un incontro con la stampa il Ceo, Philipper Donnet -. La differenza la farà l’esecuzione e lo scenario ci obbliga ad essere più veloci per raggiungere la leadership nella performance operativa e nel porre le basi per una creazione di valore nel lungo termine”.

Il Ceo ha confermato che “nonostante il difficile contesto e l’elevata volatilità dei mercati finanziari, nel 2016 il gruppo prevede di migliorare la remunerazione degli azionisti in coerenza con il piano strategico già presentato al mercato”. Nel frattempo il Leone si prepara a investire in Atlante2 fino a 200 milioni di euro. “Ieri il comitato investimenti e poi il Cda hanno deliberato su Atlante2 e mi hanno dato il mandato di prendere un impegno fino a 200 milioni”, ha detto Donnet, interpellato in merito.

ORA PIÙ VELOCITÀ DI ESECUZIONE

I target quindi non sono cambiati. Ma lo scenario, che mette sotto pressione l’intero mercato assicurativo, obbliga a spingere sull’execution. Rispetto a quando il gruppo ha presentato il proprio piano strategico un anno fa il contesto economico è peggiorato. “La differenza – ha spiegato Donnet – la farà la capacità di implementare bene e velocemente questa strategia”.

L’azione del gruppo si concentra su due pilastri: 1) il raggiungimento della leadership nella performance operativa; 2) lo sviluppo delle basi per una creazione di valore di lungo termine.

Sul primo punto, ha detto Donnet, “razionalizzeremo e semplificheremo il business con una forte attenzione all’ulteriore riduzione dei costi, concentreremo le risorse sui business più profittevoli e perseguiremo l’eccellenza tecnica per preservare i nostri margini”. Per quanto riguarda la creazione di valore, il gruppo ribilancerà la struttura del portafoglio, privilegiando business che chiedono meno capitale o meno assorbimento di liquidità, darà una forte spinta all’innovazione per rafforzare la forza distributiva e rafforzerà il brand per aumentarne la visibilità e l’efficacia.

In altri termini, Generali ha avviato una riflessione sulle aree geografiche e di business a maggiore potenziale su cui riallocare risorse. “Se ci sono mercati in cui le società del gruppo non hanno necessariamente il potenziale per raggiungere il livello di eccellenza, si potrebbe decidere di riallocare le risorse su mercati con un maggior potenziale e attrattività”, ha detto Donnet. Un ragionamento che si replica per le aree di business: il gruppo vuole spingere su le unit linked sul vita, il business salute e malattia, protezione e tutti i business che portano fees come risparmio gestito o l’asset management. “Quindi – ha concluso il Ceo – vogliamo privilegiare le aree geografiche con maggiore potenziale di crescita e le linee di business con minore assorbimento di capitale o di cassa”.

Più velocità di esecuzione significa anche efficientare la struttura. Il gruppo ha lavorato nella direzione di ridurre il numero di riporti, ha eliminato la funzione di chief operating officer e ha introdotto quella di chief information and data con la responsabilità per lo sviluppo tecnologico, i temi It e i dati, ha iniziato a lavorare con decisione sull’allineamento e la responsabilizzazione di tutti i Ceo del gruppo nell’implementazione della strategia.

RISULTATI SUPERIORI AL CONSENSUS, BUON ANDAMENTO TECNICO DEL BUSINESS

Il risultato netto del semestre si attesta a 1,17 miliardi di euro, in calo del 9,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma superiore alle attese degli analisti che in media si sono fermate a 1,11 miliardi. Il risultato operativo flette del 10,5% a 2,5 miliardi rispetto al consensus di 2,3 miliardi. Il calo del risultato operativo “deriva – spiega il gruppo – dalla performance finanziaria che ha risentito dell’attuale contesto di bassi tassi di interesse, dalle maggiori svalutazioni operate nel secondo trimestre per effetto dell’andamento dei mercati azionari e dall’applicazione di una prudenziale politica che prevede un minore contributo dei profitti di realizzo”.

I premi complessivi si sono attestati a 37 miliardi (-2,1% sullo stesso periodo 2015): cresce il Danni (+1,3%), segmento Vita (-3,5%) ancora influenzato dalla volatilità dei mercati azionari. La raccolta Danni evidenzia una ripresa grazie all’andamento del settore Auto; in calo il Vita, che risente dell’attuale contesto dei mercati finanziari e del confronto con un primo semestre 2015 particolarmente favorevole. In crescita le performance tecniche di entrambi i segmenti: nel Danni il combined ratio è migliorato a 92,3% (-0,3 p.p.) e nel Vita il margine tecnico, al netto delle spese di gestione assicurativa, è aumentato del 49%. La redditività operativa si mantiene su elevati livelli con l’operating RoE annualizzato pari al 12,9%.

Il Regulatory Solvency Ratio (che rappresenta la visione regolamentare del capitale di Gruppo e considera l’utilizzo del modello interno alle sole compagnie per le quali è stata ottenuta l’approvazione dall’IVASS e per le restanti compagnie l’applicazione della Standard Formula) si attesta a 161%. L’Economic Solvency Ratio del Gruppo (che rappresenta la visione economica del capitale di Gruppo ed è calcolato applicando il modello interno all’intero perimetro) è pari a 188%. Una solida generazione ricorrente di capitale, ha spiegato il gruppo, ha permesso di mantenere la solvibilità ad un ottimo livello e di compensare parzialmente l’impatto negativo dell’avverso contesto economico.

Commenta