Condividi

Fotografia, Ferdinando Scianna alla Casa dei Tre Oci

La Casa dei Tre Oci di Venezia ospita dal 31 agosto 2019 al 2 gennaio 2020 l’antologica di Ferdinando Scianna, figura di riferimento della fotografia contemporanea internazionale.

Fotografia, Ferdinando Scianna alla Casa dei Tre Oci

La mostra ripercorre oltre 50 anni di carriera del fotografo siciliano, attraverso 180 opere in bianco e nero, divise in tre grandi temi – Viaggio, Racconto, Memoria.

Per l’occasione, verrà esposta una serie d’immagini di moda che Scianna ha realizzato a Venezia come testimonianza del suo forte legame con la città lagunare.

“Dopo la mostra del 2016 sui 500 anni del Ghetto ebraico di Venezia – afferma Emanuela Bassetti, presidente di Civita Tre Venezie – Ferdinando Scianna torna alla Casa dei Tre Oci, con l’antologica che ne ripercorre mezzo secolo di carriera.L’iniziativa è la nuova tappa di un progetto nato dalla collaborazione tra Civita Tre Venezie e Civita Mostre e Musei, frutto di un pensiero condiviso che ha come obiettivo l’analisi dei linguaggi artistici della contemporaneità, in particolare quello della fotografia e dei suoi più importanti esponenti. L’esposizione è anche un modo per consolidare il forte legame esistente tra Ferdinando Scianna e Venezia, testimoniato dalla serie di immagini di moda che il fotografo siciliano ha scattato tra le calli e i campi della città”.

Ferdinando Scianna ha iniziato ad appassionarsi alla fotografia negli anni sessanta, raccontando per immagini la cultura e le tradizioni della sua regione d’origine, la Sicilia. Il suo percorso artistico si snoda attraverso varie tematiche: l’attualità, la guerra, il viaggio, la religiosità popolare, tutte legate da un unico filo conduttore: la costante ricerca di una forma nel caos della vita.

In oltre 50 anni di narrazioni, non mancano di certo le suggestioni: da Bagheria alle Ande boliviane, dalle feste religiose – esordio della sua carriera – all’esperienza nel mondo della moda, iniziata con Dolce & Gabbana e con la sua modella icona Marpessa. Poi i reportage (è il primo italiano a far parte, dal 1982, dell’agenzia fotogiornalistica Magnum), i paesaggi, le sue ossessioni tematiche come gli specchi, gli animali, le cose e infine i ritratti dei suoi amici, maestri del mondo dell’arte e della cultura come Leonardo Sciascia, Henri Cartier-Bresson, Jorge Louis Borges e molti altri.

Ferdinando Scianna, Leonardo Sciascia. Racalmuto, 1964 © Ferdinando Scianna

Come fotografo – ha affermato lo stesso Scianna, parlando del suo lavoro – mi considero un reporter. Come reporter il mio riferimento fondamentale è quello del mio maestro per eccellenza, Henri Cartier-Bresson, per il quale il fotografo deve ambire ad essere un testimone invisibile, che mai interviene per modificare il mondo e gli istanti che della realtà legge e interpreta. Ho sempre fatto una distinzione netta tra le immagini trovate e quelle costruite. Ho sempre considerato di appartenere al versante dei fotografi che le immagini le trovano, quelle che raccontano e ti raccontano, come in uno specchio. Persino le fotografie di moda le ho sempre trovate nell’azzardo degli incontri con il mondo”.

Per approfondire i contenuti dell’esposizione, Casa dei Tre Oci ha predisposto un articolato progetto didattico rivolto sia alle scuole che ai gruppi di adulti e famiglie, con visite-esplorazione e laboratori su prenotazione, un ciclo d’incontri in mostra e una serie di visite guidate con i curatori.

L’esposizione curata da Denis Curti, Paola Bergna e Alberto Bianda, art director, il organizzata da Civita Mostre e Musei eCivita Tre Venezie e promossa da Fondazione di Venezia.

Ferdinando Scianna è nato a Bagheria, in Sicilia, nel 1943.

Immagine di copertina: Ferdinando Scianna, New York, 1985 © Ferdinando Scianna

Commenta