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Eolico, l’avanzata delle innovative imprese cinesi

Dal 2006 al 2011 la danase Vestas, leader mondiale nel settore dell’energia che deriva dal vento, ha dimezzato la propria quota di mercato globale – Le imprese occidentali devono essere sempre più in grado di competere con quello che il Ceo D. Engel definisce il binomio “asia-spedizione”.

Eolico, l’avanzata delle innovative imprese cinesi

Il mese scorso si è concluso con una buona notizia: Vestas, l’azienda danese leader mondiale nel mercato dell’eolico, ha avviato la cassa integrazione per i 41 lavoratori precedentemente dichiarati in esubero. Tuttavia è il mercato stesso dell’eolico che sta attraversando un periodo di forte cambiamento e crescente competizione internazionale.

Nel 2006, Vestas era il leader di un mercato molto concentrato dove il 77% del quote era detenuto dai primi cinque produttori, tutti con sede in Europa od in USA. Cinque anni dopo, Vestas è ancora il leader ma la sua quota di mercato si è dimezzata ed i primi cinque produttori contano per il “solo” 47% del mercato mondiale (BTM consulting). Queste però non sono le uniche novità. Infatti la seconda azienda per quota di mercato è l’azienda cinese Goldwind e quasi un quarto dei MW installati nel 2011 sono stati prodotti da aziende asiatiche (India e Cina).

E’ certo probabile che una parte del recente successo delle imprese cinesi sia legato all’importanza del mercato di questo paese che nel 2011 ha pesato da solo per il 40% dei MW eolici installati (GWEC), un mercato in cui è difficile entrare ed in cui molti lamentano il ruolo ancora forte delle cosiddette “guanxi” (connessioni). Tuttavia, non sono unicamente questi gli elementi che possono spiegare l’avanzata del successo di produttori cinesi. Infatti, queste imprese non sono più solo imitatori ma anche innovatori come è testimoniato dalla presenza di Goldwind nella classifica delle compagnie più innovative nel settore energia pubblicata dalla prestigiosa rivista Technology Review, edita dal MIT. 

Come ha recentemente affermato D. Engel, CEO di Vestas, è sempre più necessario per le imprese occidentali essere in grado di competere con quello che definisce il binomio “asia+spedizione”, cioè essere capaci di vendere turbine in Europa a prezzi minori di quello che potrebbe costare produrre la turbina in Cina e spedirla in Europa. Da questo punto di vista, le imprese cinesi stanno ancora muovendo i primi passi. Se si considera Goldwind, si nota come i progetti al di fuori dei confini nazionali sono veramente pochi. Per esempio, l’azienda ha appena concluso la vendita di un parco eolico di 45 MW in Australia ed ha vinto il progetto per un parco eolico in Minesota di 4.5 MW. Un più attento esame rivela come però il parco australiano sia stato venduto alla CGN Wind Energy, cioè alla China Guangdong Nuclear Wind Power Co, mentre il progetto in Minesota è strutturato come una “individual limited liability corporation” dove la TianRun Uilk,a sua volta posseduta dalla TianRunUSA (una controllata di  Goldwind), possiede il 97% del progetto. Il fatto che i partners di questi progetti siano imprese cinesi permette forse di non considerarle ancora come delle prime vendite effettive all’estero ma sicuramente sono uno show-case importante  e testimoniano il delinearsi di una chiara strategia d’internazionalizzazione.

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