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Borsa: dopo il Toro, trend in altalena. Piazza Affari in lieve ribasso

Avvio in ribasso stamani a Milano – Ieri il successo dell’asta dei Bonos e le maggiori previsioni di crescita del Fondo Monetario avevano scatenato l’euforia sui mercati, grazie soprattutto ai titoli bancari – Per Ligresti si avvicina lo spettro del fallimento: Fonsai, Unipol e la Milano volano nell’attesa di grandi novità

Borsa: dopo il Toro, trend in altalena. Piazza Affari in lieve ribasso

FMI E SPAGNA SCATENANO IL TORO. LIGRESTI VERSO IL FALLIMENTO. E FONSAI VOLA

Viva la bacchetta magica di madame Christine Lagarde. Il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, alla vigilia del vertice di Washington, regala ai mercati la decisione di alzare le previsioni di crescita economica degli Usa per il 2012 a +2,1% dalla precedente stima di +1,8%. Per quanto riguarda la crescita globale, adesso il Fondo prevede uno sviluppo quest’anno del 3,5%, dalla precedente previsione di +3,3%. Un toccasana per i mercati, da giorni condizionati dalla nube della frenata del pil cinese e dai dubbi sulla ”moderata ripresa” degli States.

Viva la corrida spagnola. Ieri mattina il Tesoro di Madrid ha fatto il pieno all’asta dei titoli di Stato. Ne ha tratto beneficio il debito sovrano italiano: lo spread Btp/Bund decennale è sceso di 14 punti base a 370, quello spagnolo di 23 punti base a 407.

Piazza Affari ha colto l’occasione per cavalcare il Toro: è stata la grande protagonista della giornata. L’indice FtseMib della Borsa italiana è salito del 3,6% con vistosi rialzi di tutti i settori e soprattutto dei titoli bancari. La Borsa di Londra è salita dell’1,7%, Parigi +2,7%, Francoforte +2,6%, Madrid +2,2%. Il messaggio di madame Lagarde ha fatto breccia anche a Wall Street. Tutti in ascesa gli indici Usa: Standard &Poor’s 500 +1,55%, Dow Jones +1,50% e Nasdaq +1,82%.

I rialzi hanno contagiato un po’ tutti i settori: sale Apple +2,2%, dopo cinque sedute consecutive di ribasso. Avanza Coca Cola  +2,5%, sostenuta dai buoni risultati trimestrali, Wal Mart +1,8%, ma anche Citigroup +2,2% e Morgan Stanley +2%. Buona risposta anche alla trimestrale di Goldman Sachs che pure registra un calo degli utili del 23%, comunque assai al di sopra delle aspettative degli analisti: l’uutile per azione è di 3,92 dollari contro una previsione di 3,55. I derivati e la sottoscrizione di bond hanno permesso di compensare la riduzione delle commissioni.

L’assemblea di Citigroup ha bocciato la proposta del board sullo stipendio del ceo Vikram Pandit: 15 milioni di dollari sono stati considerati un premio “eccessivo”. In grande rialzo anche i listini asiatici. La Borsa di Tokyo si avvia alla chiusura con una crescita del 1,92%. Effervescente anche Hong Kong +1,20%. Il calo dei prezzi delle abitazioni in Cina (-9% a Shenzhen il mese scorso) moltiplica le attese per un allentamento della stretta monetaria di Pechino.    

Dopo l’accordo tra Unipol e Premafin sui concambi per la fusione, sul fronte del gruppo Ligresti appare lo spettro del fallimento e della bancarotta. La Procura di Milano ha chiesto il fallimento di Imco e Sinergia, le due finanziarie di Ligresti che controllano il 20% di Premafin. Una decisione arrivata dopo che e’ stata verificata l’impossibilita’, vista la decisa opposizione di General Electric Interbanca (esposta per 31 milioni) di approvare un piano di risanamento ai sensi dell’articolo 67 della legge fallimentare, che non prevede l’intervento del Tribunale, a differenza dell’articolo 182 bis. La situazione delle società è “molto preoccupante” e in assenza di un concordato preventivo il fallimento delle società pare inevitabile. Banche e rappresentanti di Imco e Sinergia (tra cui il presidente di Imco, Claudio Calabi) si incontreranno già stamane per cercare una soluzione in extremis.

Le conseguenze non si sono fatte attendere: Unipol è volata in rialzo chiudendo con un guadagno del 23%, FondiariaSai  è balzata del 38%, Milano Assicurazioni +17%. Al contrario, Premafin è scesa del 5,8%. Le ragioni? Sul mercato c’è chi ha scommesso che questa è una notizia che può accelerare l’integrazione, altri hanno scommesso che l’operazione potrebbe saltare facendo crescere le quotazioni di Sator e Palladio. La conclusione comune è stata: acquistare, tanto qualcosa succederà.

Intanto Unipol ha ”dato mandato ai propri legali di intraprendere, nelle competenti sedi giudiziarie e amministrative, le piu’ opportune azioni per la tutela degli interessi propri e dei propri azionisti”. Lo si legge in una nota della compagnia assicurativa che fa riferimento alle ”diverse affermazioni” riportate ieri da Palladio e Arepo nella nota in cui criticavano il salvataggio di Fonsai da parte del gruppo bolognese.

Grande festa per le banche europee: l’indice Stoxx del settore ha messo a segno un rialzo del 4%. E gli istituti italiani, tra i più sacrificati, hanno guidato la corsa: PopMilano ha guadagnato l’8,7%, MontePaschi +5,6%, PopEmilia +10% e Banco Popolare +9,3%. La catena dei rialzi ha contagiato anche i Big: Unicredit +7,1%  Intesa +8%, Ubi +6,5%, Mediobanca addirittura +8,9%. Positivi anche  Generali  +3,8%. Mediolanum +5,5% e  Mediaset +5,1% oggi in assemblea. Tutti positivi i titoli industriali: Fiat ha guadagnato il 3,6% nonostante i dati deludenti sulle vendite di auto in Europa a marzo. Il Lingotto è sceso ad un minimo storico del 5,4%.

Indiscrezioni provenienti dalla stampa tedesca fanno ormai pensare che i tempi per l’acquisizione da parte di Audi di Ducati siano ormai ravvicinati: secondo l’agenzia tedesca Dpa la vendita della Ducati sarà autorizzata dai Consigli di vigilanza di Audi e della sua holding Volkswagen già domani pomeriggio. Valore dell’affare 860 milioni di euro. 

Forti rialzi per i petroliferi: Eni +2,6%. Saipem +2%. E per le utilities, da Enel +2,9% a Telecom Italia +2,3% ed Atlantia +2,9%. Impregilo è salita del 6%: s’avvicina l’ora del confronto tra Salini e il gruppo Gavio.

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