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Alla vigilia del voto Borsa e banche recuperano e lo spread scende sotto quota 290

Lo spread scende, le banche recuperano e Piazza Affari conclude la settimana elettorale con un balzo dell’1,4 per cento – In netto rialzo Tenaris, Snam e titoli del credito – Finmeccanica e Mediaset in forte calo – In progresso anche gli altri listini europei

Alla vigilia del voto Borsa e banche recuperano e lo spread scende sotto quota 290

Nell’ultima seduta prima delle elezioni le Borse chiudono in territorio positivo spinte dall’indice tedesco Ifo. L’indice è salito a febbraio ai massimi degli ultimi dieci mesi a 107,4 punti dai 104,2 di gennaio. Milano guadagna l’1,39% spinta dalle banche e lo spread chiude a quota 288 punti dai 291,8 punti dell’apertura. Londra +0,70%, Francoforte +1,03% e Parigi +2,25%. L’euro si indebolisce sul dollaro a 1,3164 (0,20%) dopo che la Bce ha reso noto che la prossima settimana 356 banche rimborseranno 61,1 miliardi di Ltro, un ammontare però inferiore alle attese degli analisti.

Sull’Eurozona pesano comunque le fosche previsioni della Commissione Europea che rivede al ribasso le stime di novembre e prevede ancora un anno di recessione per la zona euro: il pil nel 2013 non andrà oltre -0,3%, e la ripresa ci sarà solo a fine anno, riportandosi a una crescita positiva nel 2014 con +1,4%.

L’Italia vede peggiorare le stime a -1% nel 2013 (-0,5% a novembre) e la ripresa (+0,8%) arriverà nel 2014, quando l’incertezza sarà ridotta. Per Mario Monti “la Commissione europea questa mattina a Bruxelles ha annunciato che per l’Italia è prevista l’uscita dalla recessione a partire dal 2013″, ha detto. Intanto anche il Tesoro, secondo quanto raccolto dall’agenzia Radiocor, taglierà nella prossima revisione del Def del 10 aprile la stima del pil a -1% in linea con le ultime stime della Commissione Europea ma anche di Banca d’Italia e di Fmi.

Anche i paesi core come Germania e Francia hanno i propri guai. Per la Commissione Ue l’economia tedesca è destinata a rallentare ancora con il pil che si ferma allo 0,5% nel 2013 contro lo 0,8% delle stime precedenti mentre in Francia la crescita è al palo e il deficit sforerà il 3,7%. Oggi il commissario Ue Olli Rehn ha detto che verrà deciso a maggio se concedere un anno in più a Parigi per il rientro del deficit.

Anche Wall Street, dopo lo stop sui timori della politica della Fed in tema di Qe3, ritrova la fiducia aiutata dai titoli tecnologici e dalle banche. Hp corre dopo aver annunciato che i profitti saranno migliori delle attese e Texas Instruments beneficia dell’incremento della cedola. Alla chiusura dell’Europa il Dow Jones sale dello 0,43% e il Nasdaq dello 0,42%.

A Piazza Affari è in progresso il comparto bancario con l’eccezione di Bpm -0,74%: Bper +3,72%, Ubi +3,06%, Mps +2,07% all’indomani del via libera ai Tremonti bond dalla Cort dei Conti, Unicredit +1,38%, Intesa +1,89%. Bene anche Generali +2,01% grazie ai dati sulla raccolta premi 2012 in crescita del 3,2%.

Miglior titolo del Ftse Mib è però Tenaris +3,84% dopo la pubblicazione dei risultati. Bene anche Enel +2,51% e Snam +2,43%. Telecom Italia rimbalza dell’1,37% in attesa degli sviluppi sulle trattative per la cessione di La7 a Cairo. In arrivo però anche un piano di riorganizzazione che passerà attraverso l’internazionalizzazione di attività e recuperi di efficienze nelle varie strutture, come riferiscono in una nota unitaria Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil. Per il biennio 2013/2014 la stima è per circa 2.750 eccedenze. Su Telecom Italia Media si abbattono le prese di beneficio -3,67%, Cairo -2,19%. Rcs +284%. Per l’ad Pietro Scott Jovane è necessario “mostrare agli azionisti e alle banche senso di responsabilità, capacità di fare efficienza e ripensare che cosa è strategico e cosa no. Dobbiamo fare il massimo sforzo possibile per poi chiedere il minimo indispensabile a soci e banche’.

Fiat +0,63% nel giorno in cui l’acerrimo concorrente Volkswagen pubblica conti record con il miglior profitto operativo di sempre ma una cedola inferiore alle aspettative degli analisti e previsioni 2013 in linea con il 2012.

In fondo al Ftse Mib Finmeccanica -4,06% che paga il rinvio dell’approvazione del bilancio. Pirelli -3,31%, mentre Camfin chiude a +5,33% sulle voci, smentite, di una possibile Opa.

Mediaset -2,88%, Lottomatica -2,13%, Salvatore Ferragamo -0,96%.

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