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Acqua, gas e rifiuti: local utilities ai raggi x

Intesa San Paolo ha pubblicato un’analisi dei bilanci delle local utilities a che si occupano dei servizi idrici, del gas e dei rifiuti solidi urbani – I bilanci delle aziende che operano nei tre settori sono in crescita, tuttavia c’è bisogno di un decreto che meglio definisca le regole per poter attrarre più investimenti – L’importanza delle dimensioni

Acqua, gas e rifiuti: local utilities ai raggi x

“Servizi pubblici al monitor” di Intesa San Paolo ha pubblicato uno studio sui dati di bilancio delle imprese che operano in servizi pubblici locali come gas, servizi idrici e la raccolta e smaltimento dei rifiuti. Il periodo analizzato va’ dal 2008 al 2010.

In questo studio di Intesa San Paolo sono emersi ritmi di crescita sostenuti da parte delle aziende analizzate nonostante la crisi: nel triennio 2008-2010 il fatturato è in crescita per le imprese che operano nel settore della distribuzione del gas naturle del 16,4% in media annua, le imprese idriche del 9,5% e le imprese del ciclo dei rifiuti del 7,5%.Sotto il profilo patrimoniale, l’analisi mostra una elevata patrimonializzazione delle aziende.

Le local utilities mostrano un miglioramento nelle loro capacità di generare utili. Nei tre settori esaminati si evidenzia un’elevata eterogeneità dei risultati a livello di imprese. “Lo sviluppo dimensionale delle imprese è stato relaizzato sia attraverso processi di crescita interna attraverso aggregazioni e fusioni”. Non è però chiaro cosa stia determinando la crescita, ma il processo di consolidamento e aggregazione risulta, in quei settori molto vivace. Ma, nell’indagine si legge anche una interessante analisi di quale sia il modello di impresa che genera migliori risultati: le imprese di maggiori dimensioni riescono a cogliere meglio le opportunità del mercato, oltre a mostrare migliori performance.

L’apertura dei mercati conferma un’importante opportunità per le imprese locali che possono sfruttare esperienze non solo nei mercati nazionali ma anche in quelli internazionali. Ma non è solo l’apertura dei mercati ad aver cambiato il marketing delle aziende, ma sono cambiate anche le loro strategie, che sono mutate molto negli ultimi 15 anni, ed ora agiscono non solo sul marketing ma anche in molti altri settori, a partire da quello delle telecomunicazioni. In questa indagine si riscontra anche l’importanza della presenza di capitale privato, in particolare nelle imprese che si occupano dei rifiuti solidi urbani.

Con qualche eccezione, si è riscontrato soprattutto una scarsa offerta nelle regioni merdionali: quì le local utilities mostrano performance peggiori rispetto a quanto realizzato da imprese localizzate nelle altre aree del Paese. Inoltre il grado dei processi di riforma e di liberalizzazione dei settori sembra avere un chiaro e lineare collegamento con le performance economico-reddituali delle local utilities. Ma non sono tutte rose e fiori: l’apertura alla concorrenza ha comportato un aumento di disomogeneità nei risultati delle singole aziende.

In prospettiva, quindi, risulta urgente pensare ad un aspetto regolatorio più definito al fine di liberare le risorse private e attrarre maggiori investimenti.

Per maggiori informazioni, potete leggere direttamente lo studio nell’allegato sotto.


Allegati: servizipubblicilocalimonitor_luglio2012.pdf

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