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Torcolato, l’oro passito dei nobili di Breganze

Noto fin dal ‘700 per le sue benefiche proprietà, il Torcolato, vino raro e prezioso, ha ricevuto la DOC nel 1969. Il più famoso e richiesto è il passito, ma c’è anche la versione spumante e ferma.

Un vino bianco, dal colore giallo oro e dal sapore dolce, fiore all’occhiello della tradizione vitivinicola di Breganze, piccolo comune veneto a ridosso dell’altopiano di Asiago, in provincia di Vicenza. Parliamo del Torcolato, che domenica 19 gennaio verrà celebrato con la 25 esima edizione della Prima del Torcolato. La festa dedicata alla spremitura dei primi grappoli appassiti di uva Vespaiola, conferiti da tutte le cantine del Consorzio Tutela Vini Doc Breganze, si terrà dalle 14,30 alle 17 nella piazza principale del paese. Il folcloristico rituale sarà presieduto della “Magnifica Fraglia del Torcolato”, e vedrà l’investitura dei nuovi confratelli della Fraglia e la nomina dell’Ambasciatore del Torcolato. Quest’anno l’onore spetta ad Alessandra Viero, giornalista televisiva vicentina. Per celebrare l’anniversario dei venticinque anni della festa, la cerimonia in piazza sarà arricchita dal taglio di un grande panettone al Torcolato da gustare tutti insieme.

Ma andiamo a rivisitare la storia di questo affascinante vino dolce passito, un tempo considerato pregiatissimo. Il Torcolato infatti era un tempo accessibile soltanto alla nobiltà e il viticoltore fortunato che riusciva a metterne da parte almeno una bottiglia la custodiva gelosamente come se fosse un tesoro di inestimabile valore. E non si poteva certo dargli torto: quel nettare pregiato, infatti, non solo era piacevole al palato, ma era considerato anche un vero toccasana in grado di curare numerose patologie come asma, tosse, cardiopatie, problemi intestinali e depressione. Oggi il Torcolato, è accessibile a tutti, ma rimane senza dubbio un vino molto prezioso, tanto da poter essere considerato una sorta di “oro puro” di Breganze.

In questo territorio, situato tra i fiumi Astico e Brenta e che prende il nome di Pedemontana Vicentina, è nata nel 1969 la prima DOC della provincia di Vicenza, ed ha preso proprio il nome della cittadina che conta 9.000 abitanti scarsi. Il Torcolato, il cui nome compare per la prima volta nel 1754, fa parte di questa denominazione insieme ad una ampia gamma di altri vini tra bianchi, rossi e spumanti da uve autoctone e internazionali. Questo è un territorio vocato alla viticoltura per via dei suoi terreni alluvionali magri e di origine vulcanica, ma anche per il clima favorevole caratterizzato da estati calde ma non afose e con una buona escursione termica. Terreni e clima conferiscono precise caratteristiche ai vini, tutti accomunati da una grande finezza olfattiva e da una piacevole mineralità al palato.

L’uva usata per la produzione del Torcolato Breganze D.O.C. prende il nome di Vespaiola ed è una varietà a bacca bianca autoctona di origine incerta, ma che qui ha trovato il terreno e il clima ideale per esprimersi al meglio. Il suo nome deriverebbe dalla forte attrazione che le vespe hanno per il mosto, particolarmente profumato e zuccherino, che viene prodotto da quest’uva. La pianta dà grappoli piccoli con acini di medie dimensioni e dalla buccia spessa che vengono vendemmiati a settembre. L’uva matura conserva una spiccata acidità, perfetta per la vinificazione del Torcolato passito, ma anche per la sua versione spumante e ferma che ben si abbinano a piatti del territorio come per esempio il gustoso bacalà alla vicentina: piatto ricco e con tendenza grassa, conferita dall’utilizzo di latte e formaggio nella cottura dello stoccafisso.

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