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Terrorismo, Federazione anarchica informale: lettera di minacce a Monti e Equitalia

Due copie della stessa lettera sono arrivate fra ieri sera e questa mattina alle redazioni dei quotidiani “Gazzetta del Sud” e “Calabria Ora” – “Ogni altro suicidio che avverrà” per motivi legati alla crisi “è ritenuto un omicidio di Stato punito con il marchio della vita”.

Terrorismo, Federazione anarchica informale: lettera di minacce a Monti e Equitalia

Una lettera con minacce esplicite al presidente del Consiglio Mario Monti e al gruppo Equitalia è arrivata in due diverse copie fra ieri sera e questa mattina alle redazioni dei quotidiani “Gazzetta del Sud” e “Calabria Ora”. Il mittente è la Federazione anarchica informale (la stessa sigla che ha rivendicato l’attentato all’ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi), Nucleo Olga.

Diciamo a Monti che lui è uno dei 7 rimasti – si legge nella lettera – e che il Popolo non ha nessun interesse a rimanere in Europa, a salvare le banche, a saldare i conti di uno Stato che ha sperperato per conto proprio. Il Popolo ci ha dato mandato e sacrificheremo anche le nostre vite per la causa giusta”. 

Nel testo si fa riferimento anche alle persone che si sono tolte la vita per ragioni riconducibili alla crisi economica: “Ogni altro suicidio che avverrà per tali motivi è ritenuto un omicidio di Stato punito con il marchio della vita fino ad elevare il livello a ricordo della vita”.Poi le minacce all’agenzia di riscossione: “Fai Calabria avvisa che Equitalia Sud sarà oggetto di attenzione nella persona del suo presidente, becero uomo d’affari e servitore del potere economico”.

La lettera prosegue facendo riferimento anche al ministro dell’Interno: “La signora ministro Cancellieri ha detto che se si attacca Equitalia è come attaccare lo Stato, quindi, attaccheremo lo Stato anche attraverso Equitalia, fin quando lo Stato non cambierà marcia a tutelare il popolo, gli operai e le imprese”.

Gli anarchici chiedono infine di modificare il Durc (il Documento Unico di Regolarità Contributiva), “facendolo divenire strumento di compensazione tra Stato e imprese, che si vedono fallite proprio perché tale documento non è più regolare. Lo Stato potrebbe anche eliminare tale documento in blocco”.

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