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Sanità, nominare ministro della Salute un medico non è la scelta più saggia

Il sistema sanitario nazionale è al collasso e il ministro della salute Schillaci sembra scomparso in qualche sbiadita pagina degli appunti del governo – Ma, più che un medico, alla guida del ministero della salute serve chi, servendosi di adeguati consulenti medici, sappia fare politica sociale e sanitaria

Sanità, nominare ministro della Salute un medico non è la scelta più saggia

Il ministro della Sanità, Orazio Schillaci, è invisibile? Veramente tutto il problema Sanità sembra scomparso in qualche sbiadita pagina degli appunti del governo.

Sembrava che, superata la pandemia, sarebbero dovuti arrivare progetti e soldi per rinvigorire il sistema sanitario nazionale. Nulla di tutto ciò. Diminuiscono gli investimenti, si spinge e si investe molto sul privato, non si assume personale e si fanno fuggire verso l’estero o il privato i già pochi medici e infermieri.

Il nostro sistema sanitario nazionale, attuato nel 1978, era veramente un esempio di grande democrazia. Negli anni è stato costantemente depauperato ma ha retto abbastanza bene e ci ha assicurato le cure necessarie. Ad un certo punto è iniziato il tracollo, sui cui motivi spesso ho scritto, ma oggi sembra che il problema non lo si voglia affrontare nel senso di rinnovare, rinvigorire, alimentare il pubblico, il diritto di tutti alla salute, senza distinzione di classe economica o area geografica.

Perché avviene tutto ciò quando sembrava ci fossero i soldi da destinare in primis alla Sanità?

Circa un ministro che non parla e non appare ho una mia spiegazione. Non ho mai creduto che avere un medico al ministero della salute sia un bene. È un ministero dove occorre chi sappia fare la politica sociale e sanitaria, con consulenti medici.

La rivoluzione suggerita dal professor Garattini è veramente urgente.

°°°L’autrice è un medico sportivo della Val Pusteria

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