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Sanità, il ministro Schillaci esiste davvero o è un fantasma? Servirebbe una terapia d’urto ma siamo ai pannicelli caldi

Mancano medici e infermieri, le liste d’attese sono indegne di un Paese civile, la prevenzione è un optional, gli investimenti sono insufficienti: la Sanità italiana, come dice il professor Garattini, avrebbe bisogno di una vera “rivoluzione” ma il ministro della salute Schillaci sembra vivere su un altro pianeta. E i risultati si vedono

Sanità, il ministro Schillaci esiste davvero o è un fantasma? Servirebbe una terapia d’urto ma siamo ai pannicelli caldi

In Italia mancano dai 15 ai 30 mila medici e dai 50 agli 80 mila infermieri, a seconda dei criteri di calcolo, i sanitari non vogliono stare anni al Pronto Soccorso e cercano rifugio all’estero o nelle cliniche private, le liste d’attesa per i malati sono talmente lunghe da essere indegne di un Paese civile. Non è allarmismo, ma la pura realtà. Ci vorrebbe una terapia d’urto per aggredire i mali della Sanità italiana ma il ministro Orazio Schillaci, pur essendo un medico, cincischia, temporeggia e non va oltre i pannicelli caldi. Bisognerebbe investire molto di più nella Sanità ma, come documenta un report del Servizio Studi di Intesa Sanpaolo, la spesa sanitaria in percentuale sul PIl, anziché crescere, diminuisce. Gli investimenti sono fondamentali ma non sono tutto. In realtà nella Sanità servirebbe una vera e propria rivoluzione culturale come scrive anche nel suo nuovo libro (“Prevenzione è rivoluzione”, edito da Il Mulino) il celebre farmacologo e Presidente dell’Istituto Mario Negri, Silvio Garattini. “Molte delle decisioni che le istituzioni devono prendere ai vari livelli (per la Sanità) – scrive Garattini – sono impopolari perché toccano convinzioni culturali e interessi economici difficili da cambiare”. Bisognerebbe volare alto senza dimenticare i drammi quotidiani della Sanità italiana, ma Schillaci è quasi inesistente e sembra vivere su un altro pianeta. E i risultati purtroppo si devono.

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