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Rinnovo contratto Dirigenti Terziario: ecco tutti gli aumenti retributivi, l’una tantum e l’adeguamento dei minimi

L’accordo di rinnovo, in vigore dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025, riguarda oltre 27mila dirigenti e 9mila aziende del terziario di settori portanti dell’economia nazionale come commercio, moda e lusso, turismo, automotive, fiere, digitale

Rinnovo contratto Dirigenti Terziario: ecco tutti gli aumenti retributivi, l’una tantum e l’adeguamento dei minimi

Mercoledì scorso, 12 aprile 2023, è stato raggiunto l’accordo tra Confcommercio Imprese per l’Italia, rappresentata dal Vicepresidente, Donatella Prampolini, e Manageritalia, nella persona del Presidente Mario Mantovani, per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale dei Dirigenti delle aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi.

L’accordo di rinnovo, con decorrenza dal 1° gennaio 2022 e vigenza sino al 31 dicembre 2025, riguarda oltre 27mila dirigenti e 9mila aziende del terziario di settori portanti dell’economia nazionale come: commercio, moderna distribuzione, servizi alle imprese, digitale, moda e lusso, automotive, fiere, turismo, no profit.

Secondo le parti firmatarie si tratta di un “accordo equilibrato che consentirà, almeno in parte, ai dirigenti di recuperare l’impennata dell’inflazione avvenuta nell’ ultimo periodo senza gravare eccessivamente sulle imprese”.

Il rinnovo contrattuale ha infatti una valenza prettamente economica, attesi gli interventi già attuati su normativa e welfare aziendale con l’accordo di proroga del CCNL sottoscritto il 16 giugno 2021.

Rinnovo contratto Dirigenti Terziario: cosa prevede

Una Tantum

L’erogazione nel corso del 2023 di un importo Una Tantum di 2.000 euro come copertura del periodo di vacatio 2020-2022, da corrispondere in tre rate, a titolo di arretrati retributivi. L’ importo spetta ai dirigenti in forza alla data di sottoscrizione dell’accordo, compresi quelli nominati nel medesimo periodo, secondo le seguenti tempistiche:

  • 700 euro a maggio 2023
  • 700 euro a settembre 2023
  • 600 euro a novembre 2023

Peraltro, ai dirigenti assunti nel periodo 1° gennaio 2020-31 dicembre 2022 ed in forza alla data del 12 aprile 2023, la Una Tantum spetta pro quota in base ai mesi di anzianità di servizio maturata nella qualifica nel periodo suddetto.

La Una Tantum, come da normativa laburistica vigente, non ha effetti sul calcolo del trattamento di fine rapporto e non incide su alcun altro istituto contrattuale.

In caso di risoluzione del rapporto di lavoro prima del pagamento di una o più rate della una tantum, l’importo residuo deve essere corrisposto unitamente alle competenze di fine rapporto.

Incrementi retributivi

Sono previsti i seguenti aumenti contrattuali mensili:

  • 150 euro dal 1° dicembre 2023
  • 150 euro dal 1° luglio 2024
  • 150 euro dal 1° luglio 2025.

Se del caso, gli aumenti potranno essere assorbiti, sino a concorrenza, dagli importi erogati dalle aziende dopo il 31 dicembre 2019 se concessi a titolo di acconto o anticipazione di futuri incrementi contrattuali.  

Minimi contrattuali

Per i dirigenti assunti o nominati a decorrere dal 1° dicembre 2023 il minimo contrattuale è fissato in 4040 euro, in 4.190 euro dal 1° luglio 2024 e in 4.340 euro dal 1° luglio 2025.

Gli importi dei minimi contrattuali così fissati sono ovviamente comprensivi degli aumenti spettanti ai dirigenti in forza alla data del 30 novembre 2023 alle stesse decorrenze.

Welfare aziendale

In via sperimentale per il biennio 2024-2025, le aziende destineranno alla Piattaforma welfare dirigenti terziario un credito individuale di 1.000 euro annui, spendibili in beni e servizi di welfare, con decorrenza 1° gennaio 2024 e 1° gennaio 2025, in aggiunta ad eventuali sistemi di flexible benefits già presenti in azienda.

L’innovazione della Piattaforma, che integra welfare contrattuale e aziendale e consente anche alle piccole aziende con un solo dirigente di usufruire di servizi dedicati ai manager, si completa dunque con la destinazione di una somma, concretamente spendibile a partire dal 2024, per incrementare il livello di welfare in modo personalizzato.

Fondo Mario Negri

Infine, il contributo integrativo a carico del datore di lavoro al Fondo di previdenza complementare Mario Negri, comprensivo della quota di adesione contrattuale, è elevato dal 2,39% al 2,43% dal 1° gennaio 2024 e al 2,47% dal 1° gennaio 2025.

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