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Rete unica, via libera di Vivendi: “Siamo a un punto di svolta”. Volano i rendimenti dei Btp

Il massimo rappresentante di Vivendi in Tim, De Puyfontaine, apre alla rete unica, ma glissa sui prezzi di vendita della rete Tim a Cdp – Borse in altalena aspettando la Fed

Rete unica, via libera di Vivendi: “Siamo a un punto di svolta”. Volano i rendimenti dei Btp

Sarà interessante vedere come reagiranno oggi i mercati alle parole di Arnaud de Puyfontaine, pdg di Vivendi, che martedì, parlando da Rimini, ha aperto alla creazione della rete unica, definendola “il giusto passo da fare, per Telecom Italia”. Non c’è dubbio che si tratti di un’affermazione importante, ma occorre sottolineare che il manager ha glissato ancora una volta sul punto cruciale della questione il prezzo della cessione della rete Tim a Cdp.

Germania e Italia: prospettive diverse

“L’impatto della guerra sull’economia tedesca sarà quest’anno del 3%. E le conseguenze negative dureranno almeno fino al 2025”. Martin Fratscher, uno dei più influenti economisti tedeschi con una linea diretta con il governo, non fa sconti: la Germania, che al massimo crescerà dell’1,5%, è avviata alla recessione.

Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo, sottolinea stamane che Italia e Spagnasono meglio posizionate”. Grazie anche all’effetto cambi sulla nostra manifattura, avvantaggiata dall’euro debole (0,9950 il cross con il dollaro), secondo l’economista della prima banca italiana, il Pil crescerà del 3,4-3,5% quest’anno e manterrà il segno più anche l’anno prossimo. Numeri che premiano l’azione del governo uscente e giustificano la tenuta del listino nonostante l’emergenza gas, mentre i fremiti preelettorali spiegano in parte il volo dei rendimenti dei Btp al 3,62%, ai massimi da due mesi.

Ma l’effetto dollaro forte è uno dei temi caldi che caratterizzano la vigilia del simposio di Jackson Hole, la festa della Fed che culminerà nel discorso di Jerome Powell di venerdì, cui i mercati guardano con una certa trepidazione.

Borse asiatiche

In calo stamane il future sull’Eurostoxx, piatti i derivati Usa. Giù anche le borse asiatiche. Nel finale di seduta il Nikkei perde lo 0,5%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -1,2%. Hang Seng di Hong Kong -1,2%. BSE Sensex di Mumbai -0,2%. Kospi di Seul +0,2%.

Hong Kong

Nel listino di Hong Kong, lo sviluppatore immobiliare Logan dimezza la sua capitalizzazione nella prima seduta di negoziazioni dopo la sospensione seguita al mancato pagamento delle cedole di alcuni bond in dollari. La società con sede a Shenzen ha presentato stime sull’anno inferiori alle aspettative e ha avvertito che cercherà di ristrutturare in qualche modo il debito.

Corea del Sud

Alla Borsa di Seul scendono le società dell’automotive dopo che la U.S. National Highway Traffic Safety Administration ha ordinato il richiamo di 280mila veicoli Hyundai e Kia. Le autorità hanno ravvisato un problema elettrico potenzialmente capace di incendiare l’automobile.

Wall Street

Seduta fiacca ieri a Wall Street dopo i tracolli di inizio settimana. Per l’indice S&P500 è arrivato il terzo calo in tre giorni, -0,2%. Il Nasdaq ha chiuso sulla parità. Penalizzato dalla risalita dei tassi reali a livelli sui massimi delle ultime quattro settimane, nelle ultime tre sedute l’indice dei Tech ha perso il 4,5%.

Gli Usa aspettano la Fed

Il Treasury Note a dieci anni tratta a 3,03%, da 3,01%. In risposta a quelli che, come lo strategist di Goldman Sachs Ian Hatzius, si aspettano un ammorbidimento della Federal Reserve, ieri sera il presidente della branca regionale di Minneapolis, Neel Kashkari, ha detto che la sua maggiore preoccupazione è la leggerezza con la quale il mercato valuta il pericolo di un’inflazione alta in modo persistente: la Banca centrale potrebbe essere ancora più aggressiva nel portare giù il carovita.

Borsa di Milano

In Europa ieri Piazza Affari (+0,97%) ha in pratica ballato da sola, grazie al boom dei petroliferi. Depressi gli altri listini dopo l’uscita degli indici Pmi.

Btp e spread

Sale lo spread: sul secondario il rendimento del Btp decennale chiude a +3,63% e quello del Bund a +1,31%; la forbice è in crescita a 232 punti base (+1,35%).

Gas e petrolio

Il gas, in Europa, ha chiuso in lieve calo, a 279 euro al MWh. Il Gestore dei Servizi Energetici fa sapere che a fine mese si arriverà al 90% di riempimento degli stoccaggi di gas.

Petrolio WTI in assestamento a 93,4, in lieve calo, dal +3,7% di ieri. Il Brent tratta attorno ai 100 dollari.

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