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Rai, Cdp e Autorità: nomine più difficili senza governo

Dal nuovo Ad della Rai al Cda della Cassa depositi e prestiti, passando per l’Autorità dell’Energia (a rischio ricorso al Tar) e l’Antitrust: nelle prossime settimane sono diverse le cariche pubbliche che sono già state prorogate e arrivano a scadenza, ma senza un accordo in Parlamento si rischia un nuovo rinvio

Rai, Cdp e Autorità: nomine più difficili senza governo

Cdp, Rai, Autorità per l’Energia, Antitrust e non solo. Tra istituzioni, organi e aziende di Stato, diverse cariche pubbliche di vertice sono da rinnovare e a breve richiederanno un’infornata di nomine da parte del governo. Il problema è che il governo ancora non c’è e un accordo fra i partiti non sembra all’orizzonte. Di conseguenza, le nuove consultazioni indette dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in vista della creazione di un “governo di tregua” potrebbero risultare decisive per decidere chi siederà su alcune delle poltrone più importanti dell’economia italiana.

La partita più scottante è quella che riguarda il consiglio d’amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), già rinviata lo scorso marzo. E non solo perché il braccio finanziario del Tesoro custodisce il risparmio postale degli italiani ed eroga mutui ai Comuni, ma anche perché di recente, con una mossa a sorpresa, proprio Cdp è entrata nell’affaire Telecom Italia. La Cassa ha infatti acquisito il 4,7% di Tim affiancando il Fondo Elliott, vincitore della battaglia in assemblea contro i francesi di Vivendi. L’assemblea di Cdp è prevista per il 23 maggio, ma ormai il tempo scarseggia perciò è probabile che le scelte saranno rinviate al 20 giugno, data stabilita per la seconda convocazione.

Altro terreno di scontro è il Cda Rai, sono in scadenza la presidente Monica Maggioni (indagata per questioni legate a viaggi e note spese di quando dirigeva Rai News) e il direttore generale Mario Orfeo. La figura del Dg però scompare perché entra in vigore la riforma del governo Renzi: bisogna perciò nominare il nuovo super-amministratore delegato. Decisione che spetta in autonomia al Tesoro, ma senza un accordo in parlamento la nomina rischia di slittare all’autunno.

Stesso rischio di rinvio anche per le nomine ai vertici dell’Autorità dell’Energia e dell’Antitrust. Il presidente della prima, Guido Bortoni, deve rinnovare tutto il collegio, già scaduto: si va verso la terza proroga e c’è il pericolo che a qualcuno venga in mente di contestare la legittimità di questa pratica facendo ricorso al Tar. Del resto, si tratta delle persone che dovranno decidere le nuove tariffe dell’energia elettrica.

Quanto all’Autorità garante per la concorrenza e per il mercato, il presidente Giovanni Pitruzzella ha annunciato che lascerà la poltrona il prossimo ottobre, in anticipo di due mesi rispetto alla scadenza naturale del suo mandato. la scadenza è novembre. In questo caso, la designazione del suo successore spetta ai presidenti di Camera e Senato, Raffaele Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati. Come dire Movimento 5 Stelle e Forza Italia, due forze politiche fra cui la tensione è salita alle stelle nel corso delle recenti consultazioni.

Dopo di che, la sventagliata di nomine pubbliche comprende in tutto più di 40 società, fra cui Centostazioni, Invimit , Sogei, Rai Pubblicità, l’Eur spa e il Gestore dei servizi energetici.

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