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Telecom Italia, blitz patriottico di Cdp che acquista il 5%

Con una mossa a sorpresa il governo Gentiloni ha spinto Cdp a scendere in campo nella complicata partita di Telecom Italia acquistando il 5% come “presidio patriottico” – Il titolo vola a Piazza Affari – Vivendi presenta la lista dei suoi candidati con Genish in testa

Telecom Italia, blitz patriottico di Cdp che acquista il 5%

Colpo di scena in Telecom Italia, in vista dell’assemblea del 24 aprile che potrebbe cambiare gli equilibri societari e segnare una svolta patriottica nel duello tra i francesi di Vivendi (che sono attualmente i primi azionisti della compagnia telefonica) e il fondo americano Elliott.

A sorpresa il governo Gentiloni, dopo aver sondato anche i vertici di Cinque Stelle e del centrodestra, ha scatenato la Cassa depositi e prestiti incoraggiandola a intervenire nella battaglia di Telecom e spingendola ad acquistare un pacchetto di azioni pari al 5% del capitale sociale, con un investimento che arriva a 750 milioni di euro. “È un presidio italiano”, dicono a Palazzo Chigi, che non può restare indifferente sui destini di uno dei maggiori gruppi nazionali con in pancia un asset strategico come la rete fissa, infrastruttura cruciale che regola la competizione sul mercato.

Oggi il cda della Cassa, presieduto da Claudio Costamagna, le cui attività professionali hanno incrociato già in passato le sorti di Telecom quand’era un manager di Goldman Sachs e in tale ruolo intervenne nella privatizzazione della compagnia ma anche quando cercò di evitare l’Opa a debito dei cosiddetti “capitani coraggiosi” di Chicco Gnutti e Roberto Colaninno,  darà il via libera all’acquisto di azioni Telecom fino al 5% del capitale.

Se l’operazione di acquisto andrà regolarmente in porto, la Cassa potrà intervenire nell’assemblea del 24 aprile che deve decidere sulla rimodulazione del board alla luce delle richieste del fondo Elliott. È chiaro che Vivendi non starà a guardare e preparerà a sua volta una lista di candidati a forti tinte tricolori ma il blitz di Cdp può diventare l’ago della bilancia e scompaginare gli equilibri mettendo in un angolo i francesi della Vivendi di Bollorè se decidesse di appoggiare il fondo Elliott.

I giochi sono aperti, ma tutte le parti in causa sembrano orientate a non mettere in discussione il ruolo dell’ad Amos Genish e quello del reggente indipendente pro-tempore Franco Bernabè, che potrebbe giocare il ruolo di uomo della concordia tra i vari schieramenti.

La notizia sembra piacere agli investitori di Piazza Affari dove il titolo Telecom Italia guadagna il 3,14% a 0,782 euro, realizzando la miglior performance del Ftse Mib (+1,6%).

 

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AGGIORNAMENTO ALLE h. 20.40 del 5 aprile

In serata è giunta la conferma che il cda di Cdp ha deliberato di entrare nel capitale di Telecom Italia con “una progressiva acquisizione di una partecipazione finanziaria, non superiore al 5% delle azioni ordinarie” con una “prospettiva di lungo periodo” che rientra nella “missione istituzionale di Cdp a supporto delle infrastrutture strategiche nazionali e vuole rappresentare un sostegno di sviluppo e di creazione di valore, avviato dalla società in un settore di primario interesse per il Paese”.

In serata Vivendi ha presentato la lista dei suoi candidati per il rinnovo del board: in testa c’è l’ad Amos Genish, seguito da de Puyfontaine, da Bernabè, da 4 donne e da 5 indipendenti. La maggioranza è italiana e i nomi nuovi sono: la professoressa Capaldo della Luiss e il diplomatico Valensise

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