Condividi

Prezzi benzina, arrivano i rialzi estivi

Eni alza i listini, seguita a stretto giro sa Tamoil e Shell – Le medie nazionali in modalità servito sono 1,853 euro/litro per la benzina, 1,749 per il diesel e 0,755 per il Gpl – Le associazioni dei consumatori protestano, ma l’Unione petrolifera si difende: “E’ colpa delle tasse”.

Prezzi benzina, arrivano i rialzi estivi

Come ogni estate che si rispetti, oltre alle varie ondate di caldo, l’argomento principe da tenere d’occhio è la benzina. In Italia, si sa, è particolarmente cara, principalmente a causa di una mole record di accise. Con l’approssimarsi dei consueti esodi estivi, tuttavia, i prezzi salgono ulteriormente. E’ una normale logica di mercato: con migliaia di vacanzieri che il fine settimana salgono in auto per andare al mare, la domanda sale e di conseguenza anche i prezzi alla pompa. Sul costo dei carburanti, inoltre, pesano le quotazioni del petrolio, a loro volta influenzate negativamente dalle dinamiche internazionali: l’anno scorso la crisi siriana, oggi quella irachena.     

Risultato: Eni alza i listini, seguita a stretto giro sa Tamoil e Shell. Secondo i dati forniti da Quotidiano Energia, ora le medie nazionali in modalità servito sono 1,853 euro/litro per la benzina, 1,749 per il diesel e 0,755 per il Gpl. In alcune aree le punte sono di 1,910 per la verde, 1,798 per il diesel e 0,767 per il Gpl.

Le associazioni dei consumatori, naturalmente, protestano: “Di questo passo a fine agosto saremo ben oltre i due euro al litro”, scrive Federconsumatori, che parla di “ritocchi ingiustificati e tassazione eccessiva”, chiedendo al Governo d’intervenire per fermare “l’ennesimo salasso a carico delle famiglie”.

L’Unione petrolifera, altrettanto ovviamente, si discolpa, affermando di “non poter condividere le valutazioni” dei consumatori, dal momento che “i prezzi industriali (al netto delle tasse) di benzina e gasolio sono cresciuti in Italia in misura molto più contenuta rispetto a quanto accaduto a livello internazionale”. 

Su un punto in particolare, tuttavia, i due fronti sono più che d’accordo: “Apprezziamo il fatto – continua l’Up – che anche le associazioni dei consumatori ritengano eccessivo e insostenibile il peso delle tasse sui prezzi dei carburanti, peraltro destinato ad aumentare sulla base dei provvedimenti di legge già approvati, e vedano come necessaria una seria razionalizzazione della rete carburanti non più rinviabile”.    

Commenta