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Pil Italia: l’Ocse alza le stime ed elogia il Jobs Act

ECONOMIC OUTLOOOK OCSE – Migliorano anche le previsioni su deficit, debito e disoccupazione – L’Ente parigino elogia le riforme, in particolare il Jobs Act – Tagliate le stime sulla crescita globale.

Pil Italia: l’Ocse alza le stime ed elogia il Jobs Act

Dopo il governo, l’Istat e la Commissione europea, anche l’Ocse alza le stime sulla crescita del Pil italiano. Nell’Economic Outlook pubblicato oggi, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha ritoccato al rialzo dello 0,1%, per quest’anno e per il prossimo, le stime relative al nostro Paese rispetto all’aggiornamento diffuso lo scorso 16 settembre. Ecco i nuovi numeri:

– Pil 2015 +0,8% 
– Pil 2016 +1,4%
– Pil 2017 +1,4%

Per introdurre termini di confronto e fare chiarezza, ricapitoliamo le ultime previsioni pubblicate sull’andamento del Pil italiano, che risultano sostanzialmente in linea con quelle fornite oggi dall’Ocse:

COMMISSIONE EUROPEA

– Pil 2015 +0,9% 
– Pil 2016 +1,5% 
– Pil 2017 +1,4%

ISTAT

– Pil 2015 +0,9%
– Pil 2016 +1,4%
– Pil 2017 +1,4%

GOVERNO ITALIANO 

– Pil 2015 +0,9%
– Pil 2016 +1,6%

OCSE: IN ITALIA MIGLIORANO ANCHE DEFICIT, DEBITO E MERCATO DEL LAVORO

Sempre secondo l’Ocse, il deficit di bilancio calerà quest’anno al 2,6% del Pil (dal 3% del 2014) e poi al 2,2% nel 2016 e all’1,6% nel 2017. L’Organizzazione prevede inoltre un picco del debito pubblico al 134,3% del Pil quest’anno, cui seguirà una moderazione al 133,5% nel 2016 e al 131,8% nel 2017.

Quanto al mercato del lavoro italiano, “sta migliorando – si legge nel rapporto –, aiutando i consumi dei privati ad aumentare”. Il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere al 12,3% quest’anno (dal 12,7% del 2014) e poi all’11,7% nel 2016 e all’11% nel 2017.

L’Ocse elogia le “riforme significative” portate avanti dall’Italia e in particolare il Jobs Act, che assieme all’esenzione dai contributi per tre anni sui neo assunti sta “guidando una svolta” sull’occupazione. Nel capitolo sull’Italia inserito nell’Economic Outlook, l’ente parigino rileva che come queste riforme abbiano “portato un aumento cospicuo dei contratti a tempio indeterminato e allargato la rete di protezione sociale, rendendo la crescita più inclusiva”. 

TAGLIATE LE PREVISIONI SUL PIL GLOBALE

Per quanto riguarda invece il Pil globale, l’Ocse taglia ancora una volta le previsioni. Nell’Economic Outlook, l’ente parigino stima un +2,9% per quest’anno (in rallentamento dal più 3,3 per cento del 2014), un +3,3% per il prossimo anno e un +3,6% per il 2017.

Lo scorso settembre l’Organizzazione aveva stimato una crescita globale al 3% nel 2015 e al 3,6% nel 2016. Nello studio viene citato “un nuovo netto rallentamento delle economie emergenti”, che, combinato alla frenata del commercio globale, sta zavorrando la crescita.

Secondo il segretario generale dell’Ocse, Anguel Gurria, la frenata del commercio e “la persistente debolezza degli investimenti sono molto preoccupanti. I leader globali devono rinnovare i loro sforzi per assicurare una crescita solida, sostenibile e equilibrata”. 

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