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Pagellone Ferragosto: Juve ok, Inter ko. A Roma e Fiorentina la sufficienza

Ferragosto, tempi di bilanci per il calciomercato: alla Juve il voto più alto (7), promosse Napoli, Fiorentina e Roma, al Milan e all’Inter solo 5 e mezzo, 5 alla Lazio – I bianconeri si sono mossi prima di tutti e lo hanno fatto benissimo – Per i nerazzurri l’arrivo di Mazzarri varrebbe da solo un 7 pieno ma un progetto lo si fa con una squadra competitiva

Pagellone Ferragosto: Juve ok, Inter ko. A Roma e Fiorentina la sufficienza

IL PAGELLONE DI FERRAGOSTO

Ferragosto, tempo di bilanci. Mancano una decina di giorni all’inizio del campionato e circa due settimane alla fine del Calciomercato. Le squadre stanno prendendo forma, ma i veri colpi potrebbero arrivare soltanto nelle ultime battute. Nel frattempo, gli allenatori devono fare i conti con amichevoli e tornei che non sempre hanno dato i risultati sperati, costringendo i dirigenti ad affannosi recuperi sul mercato per colmare le lacune emerse nelle prime uscite. Perché, anche se sono amichevoli, il risultato conta sempre.

JUVENTUS VOTO 7

Premessa: la Juventus si è mossa prima di tutte e lo ha fatto benissimo. Pronti, via ed ecco arrivare tre colpi da prima pagina: Llorente, Tevez e Ogbonna. Un tris che ha mandato al tappeto la concorrenza, o almeno così sembrava. Perché in questo pre-campionato la Juventus non ha mai vinto, arrivando addirittura ultima nella tournée americana, dopo aver perso contro Everton (ai rigori), Los Angeles Galaxy (1-3 con annessa figuraccia che ha fatto infuriare Conte) e Inter (di nuovo ai rigori dopo l’1-1 nei 90’). Tevez e Llorente non hanno mai segnato, ma se il primo si è comunque fatto apprezzare per il gran lavoro, il secondo è sembrato ancora un corpo estraneo, al punto che per la Supercoppa Italiana Conte dovrebbe preferirgli Vucinic. L’allenatore, inoltre, chiede a gran voce un esterno dall’inizio del mercato, e il tira e molla con Zuniga potrebbe non portare a niente, al punto che è pronta un’offerta di 10-12 milioni al Manchester City per Kolarov. Da valutare anche il mercato in uscita, con le cessioni di Matri (al Napoli) e Quagliarella (in Inghilterra, favorito il West Ham) che dovrebbero portare denaro fresco.

NAPOLI VOTO 6,5

Diciamolo subito: con i 63 milioni di euro incassati per Cavani e i 124,5 milioni che De Laurentiis si vantava di avere a disposizione ci si aspettava qualcosa di più, almeno fino a questo momento. Il voto è dettato in gran parte dall’arrivo del “Pipita” Higuain, uno che da solo potrebbe far tremare di entusiasmo il San Paolo. Per il resto sono arrivate due promesse (Callejon e Mertens) e un buon portiere (Reina, più il suo vice Rafael), il tutto senza dimenticare quello che forse potrebbe essere il vero, grande acquisto: Rafa Benitez. A lui è affidato il compito di non far rimpiangere Cavani e Mazzarri, nella speranza di valorizzare i giovani e di fare bella figura in campionato e, soprattutto, in Champions. A Bigon, invece, il compito di non farsi portare via Zuniga dalla Juventus e magari di rafforzare una difesa che non sembra imperforabile con la coppia Britos-Albiol. Magari con Skrtel del Liverpool, che il Napoli corteggia senza successo da un mese. Se poi arrivasse anche Matri (pronti 12 milioni per la Juventus, manca il sì del giocatore) allora la squadra partenopea meriterebbe mezzo punto in più.

FIORENTINA VOTO 6,5

Fino a un mesetto fa il voto al mercato della Fiorentina sarebbe stato come minimo un 7 e mezzo. Poi, però, è arrivato il campo, giudice severo anche nel calcio d’estate. Ecco allora che dopo le prime sgambate in montagna è giunto il momento dei test più impegnativi: Villarreal-Fiorentina 2-0, Sporting Lisbona-Fiorentina 3-0. E in arrivo c’è il Grasshopper nel playoff di Europa League, un cliente scomodo e insidioso. I nomi di Pepito Rossi e di Mario Gomez hanno infiammato la curva Fiesole, Joaquin dal Malaga è una bella scommessa, Ambrosini dal Milan garantisce esperienza e Ilicic dal Palermo un ottimo innesto. E poi c’è Montella, una garanzia. Peccato che per vincere si debba fare un gol in più dell’avversario, il che vuol dire prenderne di meno. Ecco il problema: il portiere. Neto è stato a tratti disastroso, il vice Munua non sembra pronto per la Serie A, e se a pochi giorni dal playoff e dall’inizio del campionato Pradè cerca disperatamente un portiere (in lizza ci sono Sorrentino, Julio Cesar e Agazzi) la situazione si fa preoccupante.

ROMA VOTO 6,5

Stesso voto della Fiorentina, ma un mercato al contrario. Lento, quasi preoccupante all’inizio, poi è scattata la molla e dall’arrivo di Garcia in panchina (voto 4 per lo stucchevole toto-allenatore che per un mese ha coinvolto nell’ordine Allegri, Mazzarri, Blanc, Bielsa, Mancini e Rijkaard) le cose sono cambiate. Ottimo l’innesto di Benatia al centro della difesa, da valutare la scelta di riportare Maicon in Italia per affidargli la corsia di destra, giusto puntare sull’esperto De Sanctis (nonostante una stagione non brillantissima a Napoli) in porta dopo i patimenti degli ultimi anni. A centrocampo il gran colpo è stato quello dell’olandese Strootman, 23 anni, talento già in nazionale e faro del Psv Eindhoven. Lo cercavano tante squadre, la Roma è stata l’unica in grado di andarselo a prendere. Qualche dubbio in più su Gervinho, da poco arrivato dall’Arsenal (dove ha segnato soltanto 7 gol in 26 presenze totali nell’ultima stagione), ma là davanti c’è sempre Totti e, sperano tanto Garcia quanto i tifosi, Lamela. Perché il ds Sabatini è volato a Londra con il dg Baldissoni per parlare con il Tottenham, fortemente interessato all’argentino. La valutazione della Roma è di almeno 35 milioni di euro. Il tecnico Villas Boas, evidentemente rassegnato a perdere Bale, lo considera l’attaccante ideale per il suo 4-3-3. Ma Lamela non è l’unico nome trattabile: ci sono infatti anche quelli di Osvaldo (accostato anche ad altri club inglesi) e Pjanic, per il quale il Tottenham si era già fatto avanti.

MILAN VOTO 5,5

Se esistesse ancora l’espressione scolastica “rimandato a settembre” per il Milan sarebbe perfetta, perché il mercato rossonero lo si potrà valutare soltanto a playoff di Champions giocato e, ovviamente, superato. Perché soltanto in quel caso Galliani potrebbe fare il famoso “regalo” ad Allegri. Nulla di clamoroso, per carità, ma a quel punto i 3 milioni per Honda o i 10 per Ljajic non sarebbero più un problema, avendo in tasca il premio Uefa per la partecipazione alla fase a gironi e i soldi che ne deriverebbero. Al momento, però, Allegri può sorridere soltanto per l’arrivo di Poli, l’unico tra i nuovi acquisti che può sperare in una maglia da titolare. Saponara, infatti, causa pubalgia non è nemmeno stato inserito nella lista Champions per la gara contro il Psv, Vergara è troppo giovane e inesperto, Silvestre è stato preso per tamponare l’assenza di Bonera. Bene il giovane Petagna (tre gol in precampionato) come vice Pazzini, ma è un giocatore che arriva dalla Primavera milanista e non vale come “colpo” di mercato.

INTER VOTO 5,5

L’arrivo di Mazzarri, l’allenatore che ha riportato in alto il Napoli, meriterebbe da solo un 7 pieno, perché il tecnico di San Vincenzo sembra l’uomo giusto a cui affidare un progetto. Il problema, e non è cosa da poco, è che un progetto lo si fa con una squadra competitiva, e al momento l’Inter non lo è. Icardi e Belfodil non sono nomi che spostano gli equilibri, Campagnaro è stato un buon colpo perché preso a parametro zero, Andreolli è un’alternativa, il neo arrivato Wallace (19 anni, in prestito dal Chelsea) è un’incognita, ma i veri problemi sono a centrocampo dove, in attesa del rientro di Zanetti (anni 39), Cambiasso è l’unico vero centrale di ruolo, con Guarin che non ha ancora trovato la sua collocazione e Kovacic rallentato da un problema muscolare a inizio ritiro. E’ da lui che Mazzarri vorrebbe ripartire perché si tratta di un giovane con gambe, idee e fantasia, ma gli andrebbero affiancati innesti di peso, uno su tutti Nainggolan. Isla e Taider restano i primi obiettivi, sempre che nell’estate del passaggio epocale dall’era Moratti a quella Thohir, il presidente in carica non decida di fare un ultimo, grande regalo ai tifosi: Samuel Eto’o. Difficile, quasi impossibile. Quasi…

LAZIO VOTO 5

Non basta essere chiamato “El Principito” per far meritare alla propria squadra la sufficienza. Non è colpa di Lucas Biglia, ma di fatto è lui l’unico acquisto di un certo peso di un mercato molto deludente. La squadra, a parte l’innesto del centrocampista argentino prelevato dall’Anderlecht, è la stessa della scorsa stagione. Nelle gare sino ad ora disputate si è messo in luce, come sempre, Miro Klose, che ha deciso le amichevoli contro Nizza e Crystal Palace (entrambe vinte 1-0). In attacco confermatissimi sia Lulic (che presto diventerà stilista con il marchio “Senad Lulic 71”, il minuto del gol decisivo nella finale di coppa Italia contro la Roma del 26 maggio scorso), che Candreva. Petkovic sa di avere un buon gruppo, ma il banco di prova più importante sarà quello di domenica sera nella supercoppa di lega contro la Juventus.

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