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Padoan: Pil +1% nel 2017 è realizzabile

Il ministro del Tesoro in audizione alla Camera sul Def: “Recupero dei livelli pre-crisi più lento di quanto vorremmo, pesa la congiuntura internazionale” – “Avanti con dismissione del patrimonio immobiliare pubblico e di privatizzazioni”

Padoan: Pil +1% nel 2017 è realizzabile

L’obiettivo di un Pil 2017 in crescita dell’1% è “ambizioso ma realizzabile”. Lo ha detto il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, nel corso di un’audizione alle commissioni riunite bilancio di Cameraa e Senato sulla nota di aggiornamento al Def. Il numero uno del Tesoro risponde così alle perplessità espresse ieri in un’analoga audizione dal vicedirettore generale della Banca d’Italia, Federico Signorini.

“Anche noi consideriamo questo obiettivo sia ambizioso perché abbiamo il dovere di esserlo, ma è realizzabile – ha affermato Padoan – Questa ambizione è sostenuta in modo concreto da una manovra che dà un boost, una spinta alla crescita”.

La legge di bilancio, ha continuato il ministro, “è costruita con la cura alla composizione che spesso è stata evocata dal Presidente della Bce e che ieri è stata richiamata durante l’audizione di Banca d’Italia quale elemento cruciale di una strategia sostenibile per la crescita”.

Quanto all’andamento del Pil, Padoan ha ricordato che “la crescita in Italia è tornata positiva nel 2014 ed è aumentata nel 2015 e nel 2016, anche grazie a una politica di bilancio più favorevole alla crescita”. Ma il ministro ha anche ammesso che, “nonostante questo, il recupero dei livelli di prodotto pre-crisi si sta rivelando in Italia più lento di quanto desiderabile a causa del rallentamento dell’economia globale ed europea, insieme all’insufficiente azione di riforma all’economia italiana negli anni precedenti alla crisi”. Inoltre, ha ribadito il ministro, “anche le riforme implementate richiedono tempo per dispiegare appieno il loro effetto”.

Sul versante della riduzione del debito pubblico, infine, “resta ferma l’intenzione del governo di proseguire con il programma di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico e di privatizzazioni – ha concluso Padoan –, frenato quest’anno dalle condizioni di elevata volatilità dei mercati finanziari e dall’esigenza di valorizzare adeguatamente le imprese controllate dallo Stato attraverso piani industriali ambiziosi”.

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