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Morosini: dopo il lutto, indagini e polemiche. Intanto muore l’ex calciatore Carlo Petrini

L’episodio ha scosso il mondo del calcio, che però non ha evitato le solite polemiche: oltre a quelle sui soccorsi e sull’ombra del doping (il pm ha disposto l’autopsia), adesso è già tempo di litigare sul recupero della giornata di campionato sospesa – La Procura di Pescara indaga per omicidio colposo – Muore in Toscana l’attaccante anni ’70 Carlo Petrini.

Morosini: dopo il lutto, indagini e polemiche. Intanto muore l’ex calciatore Carlo Petrini

Dopo il lutto, le polemiche. Come spesso purtroppo accade, neanche l’improvvisa e ingiusta morte di un ragazzo di 25 anni riesce a mettere d’accordo stampa, opinione pubblica e sistema calcio su quanto accaduto e sull’atteggiamento da tenere.

Oltre alle noiose e retoriche discussioni sull’opportunità di mostrare le tragiche immagini di Piermario Morosini che si accascia sul campo durante la partita Pescara-Livorno (giocava con i toscani) – ovviamente tutte smentite dai fatti perchè immagini e video hanno fatto il giro di tv e siti internet – e a quelle, già più velate e sicuramente più costruttive, sull’ombra del doping nel calcio, è arrivata immancabile la polemica sui soccorsi.

La presenza dell’autovettura dei vigili urbani di Pescara, che avrebbe per qualche minuto impedito all’ambulanza di entrare in campo (il vigile di turno ha ammesso le proprie responsabilità ed è stato ricoverato in ospedale in stato di choc), sembra comunque secondo il procuratore Cristina Todeschini (“dalle notizie che abbiamo fin qui la rilevanza del fatto sembra inesistente”) aver avuto conseguenze irrilevanti. Il pm, però, oltre alla doverosa autopsia, ha anche aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. La scelta prescinde da qualsiasi responsabilità emersa nei soccorsi (tant’è vero che l’inchiesta è aperta contro “ignoti”), ma getta sul caso l’ombra di una possibile rilevanza penale, che potrebbe appunto emergere dall’autopsia.

Il medico legale avrà 60 giorni di tempo per comunicare alla Procura i risultati ufficiali dell’autopsia. “La principale indagine è capire cosa sia successo al corpo del povero giocatore – ha detto ancora la Todeschini -, solo dopo aver accertato i fatti potremo valutare ed eventualmente formalizzare gli eventuali reati. Proprio per questo motivo abbiamo chiesto ai medici di andare anche oltre il protocollo degli esami autoptici e di farci sapere più cose possibili“.

Altra polemica del momento, sicuramente la più triste considerando la gravità di quanto successo, è quella sul recupero della giornata di campionato, opportunamente sospesa dalla Figc a partire dal momento della morte di Morosini per tutti i tornei federali. Una decisione sul recupero della giornata slittata sarà presa oggi: “Cercheremo una soluzione che sia il più condivisa possibile, in fin dei conti non cambia molto”, ha dichiarato salomonicamente il presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta.

Il problema è che i club, tanto uniti nel lutto, non hanno perso occasione per tornare a dividersi. Non si sa per quale motivo che possa essere più importante del rispetto di un lutto, alcune società tra cui Inter, Napoli e Genoa, non condividono l’ipotesi (al momento la più plausibile) di recuperare la 33esima giornata nel prossimo weekend e di far slittare quella prevista in quelle date in un turno infrasettimanale eccezionale ipotizzabile per mercoledì 25 aprile, giorno festivo e dunque adeguato al cambio di programma. Regolamento alla mano, le società ribelli hanno tutte le ragioni, ma questo è il più classico dei casi in cui dovrebbe valere soltanto il buon senso.

Intanto, all’indomani della tragedia di Morosini, il mondo del calcio è stato colpito da un altro lutto: è deceduto all’età di 64 anni, dopo una lunga malattia, l’ex giocatore di Roma, Milan e Torino Carlo Petrini. La sua morte, così come quella del giovane collega, alimenta per l’ennesima volta il sospetto del decesso come conseguenza dell’assunzione di sostanze dopanti durante l’attività agonistica, spesso teorizzato anche per i numerosi casi di Sla (sclerosi laterale amiotrofica) occorsi in particolare ad ex calciatori della Fiorentina e all’indimenticato Signorini. Petrini infatti era affetto da un glaucoma che lo aveva reso negli anni praticamente cieco. A detta dei medici che lo hanno curato nel corso degli anni, sottoponendolo a ben cinque interventi chirurgici, la malattia potrebbe essere stata correlata all’assunzione dei tanti farmaci (dopanti e non), avvenuta durante la carriera di calciatore.

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