Condividi

Mercato libero energia: italiani indecisi, mancano 2 decreti

Report I-Com – La data della transizione obbligatoria si avvicina (20 luglio 2020) e gli utenti si devono orientare in una giungla di operatori non sempre affidabili – Il Mise deve ancora approvare l’Elenco dei soggetti abilitati alla vendita di energia elettrica e il decreto sulle modalità del passaggio

Mercato libero energia: italiani indecisi, mancano 2 decreti

Il mercato libero dell’energia è ancora molto eterogeneo (oltre 550 fornitori solo per l’elettricità) e i consumatori italiani sono disorientati. Tra chi ha già fatto il salto dal mercato tutelato a quello libero, la quota di chi si dichiara molto soddisfatto della scelta è pari al 22% per l’energia elettrica e al 21% per il gas naturale. Tuttavia, nel passaggio aumenta anche la quota dei clienti insoddisfatti, che sale complessivamente dall’8 all’11%. Tra chi invece è rimasto nel tutelato, il livello di gradimento massimo arriva al 18% per l’elettricità e al 15% per il gas naturale. I dati sono contenuti nel rapporto del Tavolo permanente sul superamento delle tutele di prezzo nei mercati dell’energia condotto dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e da Public Affairs Advisors in collaborazione con EMG Acqua Group.

Al Tavolo di confronto, nato nel maggio del 2018, hanno partecipato otto aziende del settore (A2A, Acea, Edison, Hera, Enel, Eni gas e luce, Iberdrola Clienti Italia, VIVIgas) e 11 associazioni dei consumatori (Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Federconsumatori, Movimento Consumatori, Udicon, Unione Nazionale Consumatori).

Dall’analisi emerge un quadro incerto: gli utenti sono costretti a destreggiarsi in una giungla di operatori non sempre affidabili e la convenienza della scelta è spesso una questione di fortuna. Secondo I-Com e Public Affairs Advisors, questa situazione è dovuta anche al fatto che il Governo non ha ancora varato dell’Elenco dei soggetti abilitati alla vendita di energia elettrica previsto dalla legge sulla concorrenza: all’appello manca ancora il decreto attuativo del ministero dello Sviluppo economico. “Una novità rilevante – scrivono i promotori del tavolo – che comporterà, come già previsto in altri Paesi europei, una qualificazione tangibile dei soggetti che svolgono l’attività di vendita ai clienti finali”.

Non solo: il Mise deve ancora approvare anche un altro decreto, quello sulle modalità della transizione obbligatoria dal regime di tutela al mercato libero, al momento prevista per il 20 luglio 2020. “Un provvedimento, quest’ultimo, fondamentale per poter realizzare le più efficaci campagne di sensibilizzazione e informazione a vantaggio dei consumatori – continuano I-Com e Public Affairs Advisors – che al momento del passaggio al mercato libero dovranno essere messi nelle condizioni di effettuare in piena consapevolezza la scelta per ciascuno più adeguata alle proprie esigenze”.

Sempre secondo il rapporto, il 60% degli italiani che si occupano di bollette conosce il tipo di contratto sottoscritto e la differenza tra mercato libero e tute­lato. Questa percentuale però scende al 33% se si considera la generalità della popolazione.

Leggi l’intervista di FIRSTonline a Stefano Besseghini, presidente dell’Autorità per l’energia, l’Acqua e i rifiuti (Arera): gli strumenti a disposizione dei clienti per selezionare le offerte e la possibilità di risparmiare sul mercato libero.

Commenta