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Londra 2012, tennis: oggi a Wimbledon i quarti di finale. Il protagonista è sempre Roger Federer

Oggi in programma i quarti di finale maschili, con lo svizzero sempre più beniamino del pubblico e favorito dai pronostici – Il big match è Djokovic-Tsonga, mentre il padrone di casa Murray se la vedrà con Almagro – Delude la squadra italiana, rimasta in corsa solo nel doppio femminile: ai quarti però trovano le temibilissime sorelle Williams.

Londra 2012, tennis: oggi a Wimbledon i quarti di finale. Il protagonista è sempre Roger Federer

Il torneo di tennis, che in queste Olimpiadi si svolge nella magica cornice dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club di Wimbledon e si concluderà tra sabato e domenica, è entrato nel vivo, ieri si è completato il quadro dei quarti di finale e oggi pomeriggio inizieranno le sfide per guadagnarsi l’accesso alle semifinali, alle quali è già qualificata nel doppio femminile la coppia favorita delle statunitensi Lisa Raymond e Liezel Huber. Per quanto riguarda il singolare maschile, nei match di ieri non ci sono state grosse sorprese, con tutti i migliori ancora in corsa.

Il 7 volte re di Wimbledon Roger Federer ha superato, non senza qualche problema, l’uzbeko Istomin per 7-5 6-3 e ora affronterà il gigante americano Isner, uscito vincitore dalla sfida con il serbo Tipsarevic. Lo svizzero, nell’eventuale semifinale, si troverà poi davanti uno tra l’argentino Del Potro, che ha battuto il francese Simon, o il giapponese Nishikori, che ha avuto la meglio sul più quotato spagnolo David Ferrer, uno che poteva puntare anche a una medaglia.

Nell’altra parte del tabellone l’idolo di casa Andy Murray, a caccia di rivincite su questi campi dopo la sconfitta in finale del mese scorso contro Federer, dopo aver perso il primo set, si è sbarazzato del cipriota Baghdatis e giocherà il prossimo turno contro lo spagnolo Almagro, che a sua volta ha superato il belga Darcis. L’ultimo quarto vedrà protagonisti il numero due del ranking (staccato di soli 75 punti da Fererer) Novak Djokovic e il francese Tsonga. Il serbo ha battuto in rimonta l’australiano Lleyton Hewitt, mentre Tsonga martedì aveva avuto la meglio sul giovane canadese Raonic al termine di una partita pazzesca durata quasi 4 ore (3 ore e 56 minuti), nuovo primato per un singolare olimpico.

Curiosamente, ieri poi nel doppio maschile c’è stato un altro record : infatti i brasiliani Melo e Soares hanno superato 1-6 6-4 24-22 i più forti ceki Berdych-Stepanek disputando il doppio più lungo, come games totali e come set (il terzo), di sempre, ovviamente sulla distanza breve dei tre set; il destino vuole che nei quarti affronteranno proprio Tsonga, in coppia con il connazionale Llodra. Restando nel doppio maschile, i favoriti numero uno alla medaglia d’oro, i fratelli statunitensi Bob e Mike Bryan, si sono ovviamente qualificati e nel prossimo turno se la vedranno con il duo israeliano Erlich-Ram. Passando al torneo femminile, ieri si è dovuta arrendere anche la nostra ultima rappresentante nel singolare, infatti Flavia Pennetta è stata battuta nettamente dalla ceca Petra kvitova con il punteggio di 6-3 6-0 in nemmeno un’ora di gioco.

La brindisina, inoltre, poco dopo ha dovuto dire addio anche al torneo di doppio in coppia con Francesca Schiavone : le due azzurre sono state sconfitte al secondo turno dalle atlete di Taipei Chuang e Hsieh al termine di un match combattuto, concluso ieri dopo che martedì sera era stato sospeso con le italiane avanti di un set. La Kvitova nei quarti giocherà contro la russa Kirilenko che ha vinto il suo incontro con la tedesca Goerges (la quale in precedenza era riuscita ad eliminare una delle favorite, la polacca Radwanska). In quella parte di tabellone l’altro quarto sarà tra l’incantevole Maria Sharapova (in rimonta sulla tedesca Lisicki) e la rediviva, Kim Clijster, con la belga che ha eliminato un’altra delle bellissime del torneo, la serba Ana Ivanovic. Nella parte alta del tabellone, invece, la bielorussa Azarenka, numero uno del ranking, che ha battuto la russa Petrova, si trova accoppiata a sorpresa con la tedesca Kerber, protagonista con un doppio 7-6 dell’eliminazione di Venus Williams, alla quale evidentemente non è bastato scendere in campo con le treccine statunitensi. L’ultimo accoppiamento è quello tra la danese Caroline Wozniacki e l’altra delle Williams, Serena. La bionda ex numero uno ha superato nel turno precedente la slovacca Hantuchova, mentre l’americana si è disfatta della russa Zvonareva per 6-2 6-0 con 12 aces.

Serena, dopo aver trionfato all’ultimo Wimbledon, è la grande favorita alla vittoria finale, è arrivata ai Giochi con una striscia di 28 vittorie negli ultimi 29 incontri che ha disputato e di recente ha vinto il suo 43esimo titolo Wta, raggiungendo sua sorella al decimo posto delle tenniste più vincenti di sempre. Nel torneo di doppio rimaniamo aggrappati al sogno di medaglia della coppia Sara Errani-Roberta Vinci, che dopo le ultime grandi imprese sono arrivate a Londra come teste di serie numero 2, fin dall’inizio le speranze azzurre erano riposte in loro e finora non hanno deluso le attese, confermando le parole di fiducia ed entusiasmo della vigilia. Oggi, però, tra loro e la semifinale si troveranno di fronte le due sorelle Williams, una vittoria, oltre che l’approdo in zona medaglie, darebbe alle nostre due giocatrici ulteriore carica e convinzione di poter realmente portare a casa la seconda medaglia della storia del tennis italiano alle Olimpiadi, dopo la prima, lontanissima, ottenuta nel 1924 a Parigi. Quella, quasi 90 anni fa, fu anche l’ultima edizione in cui fu disputato il doppio misto, torneo che è stato riportato in programma proprio quest’anno. Il primo turno si è svolto ieri e per le due coppie italiane in gara sono arrivate una vittoria e una sconfitta : il duo formato dalla Vinci e da Daniele Bracciali ha avuto la meglio in tre set (6-3 4-6 10-8) sugli svedesi Sofia Arvidsson e Robert Lindstedt, mentre la Errani e Andreas Seppi sono stati eliminati dalla fortissima coppia statunitense Lisa Raymond-Mike Bryan (7-5 6-3).  

Guardando tutti i risultati fin qui ottenuti dagli italiani, a parte come già detto nel doppio femminile e qualche speranza anche nel singolare con Schiavone e Pennetta, non ci si aspettava molto di più dai nostri sette atleti, i quali, complice anche il sorteggio che ha proposto un paio di esordi proibitivi, hanno abdicato quasi subito. Nel singolare maschile Fabio Fognini si è dovuto arrendere al primo turno alla potenza di Novak Djokovic, va detto però che l’azzurro era riuscito a mettere un po’ di paura al campione serbo riuscendo a vincere il primo set, mentre  Seppi, dopo aver superato il primo turno contro Young, ha dovuto lasciar strada a Del Potro. Per quanto riguarda il doppio, l’avventura per la coppia Bracciali-Seppi è terminta subito, al primo turno per mano del duo Berdych-Stepanek. Nel singolare femminile, già al primo turno erano uscite la Errani, che non ha potuto fare niente contro Venus, e la Vinci, eliminata dalla Clijsters, Francesca Schiavone era riuscita invece a vincere la sua partita d’esordio con la Zakopalova, ma è stata poi spazzata via dalla Zvonareva; per ultima, come detto, ha dovuto abbandonare il torneo anche Flavia Pennetta.

Pur non essendo, per così dire, uno degli avvenimenti storicamente più importanti e seguiti delle due settimane olimpiche, quest’anno per il torneo di tennis c’è stata un’attesa maggiore e adesso, durante il suo svolgimento, si percepisce un’importanza e una visibilità diversa rispetto ad altre edizioni, fatto dimostrato anche dal folto numero di portabandiera durante la cerimonia inaugurale scelti tra gli atleti di questa disciplina : per ricordare i più importanti si è visto Djokovic per la Serbia, la Sharapova per la Russia, la Radwanska per la Polonia, Federer che ha lasciato il suo posto al compagno Wawrinka per la Svizzera e Nadal che ovviamente, se non avesse dovuto rinunciare all’ultimo ai giochi per problemi fisici, sarebbe stato il prescelto per la Spagna (curiosamente la Bielorussia non ha affidato questo ruolo all’Azarenka, ma a un tennista minore come Mirny).  Questo senza dubbio è dovuto al luogo dove si gioca e alla fama dei vari campioni protagonisti sui campi, diventati oramai delle vere e proprie star mondiali. Il fatto di giocare sui campi di Wimbledon, un mese esatto dopo dal torneo dello Slam, sicuramente fa un effetto strano, sembra realmente di rivivere la magia del torneo più importante al mondo e il fatto che per la prima volta la vittoria assegni punti validi per le classifiche Atp e Wta ha certamente influito sulla presenza e la voglia di vincere di tutti i giocatori più importanti. Per preparare al meglio i campi, appena due giorni dopo la finale dello scorso torneo, è iniziata una totale rizollatura con zolle già germinate fatte arrivare dal nord dell’Inghilterra, è stato fatto un lavoro enorme di manutenzione che, anche se non aiutato dalla tipica pioggia londinese che anche in questi giorni ogni tanto cade sui campi da gioco, finora sta reggendo alla grande. Buttando l’occhio sulla parte cromatica degli incontri, forse i più romantici e quelli più legati alla tradizione non approveranno molto il fatto che in questo caso non sia obbligatorio per gli atleti vestire di bianco, ma anzi l’organizzazione ha invitato tutti a portare divise vivaci simboleggianti le varie bandiere nazionali, oltre al fatto che i campi siano circondati dalle pubblicità dei vari sponsor (inesistenti durante Wimbledon) e dalla predominanza viola, colore un po’ simbolo dei loghi di Londra 2012.

Ma al di là di tutto, il grande atteso protagonista di questo torneo è Roger Federer, colui che probabilmente ci tiene più di chiunque altro. Il campione svizzero, escludendo l’oro vinto in coppia con Wawrinka nel doppio a Pechino, non è mai riuscito a portare a casa nessuna medaglia olimpica e un successo a questi Giochi sarebbe il coronamento perfetto di una carriera ineguagliabile, l’unico titolo che gli manca. Federer, che tra l’altro farebbe il bis dopo il trionfo a Wimbledon di poche settimane fa, dopo un periodo dove sembrava essere andato incontro a un declino comunque umano e fisiologico, scalzato in classifica prima da Nadal e poi da Djokovic, di recente sembra essere tornato quella macchina perfetta di qualche anno fa, riprendendosi lo scettro di numero uno e stabilendo il record di settimane in testa alla classifica atp (287, di cui 237 consecutive), superando un mito come Pete Sampras. Tra l’altro King Roger nell’ultimo mese, in previsione di queste Olimpiadi con le partite una dietro l’altra quasi tutti i giorni, ha effettuato una preparazione particolare, studiata nei minimi dettagli, scegliendo giustamente di riposarsi il più possibile evitando altri impegni agonisitici, per arrivare a Londra al massimo della forma. Insomma, c’è tutto per vederlo finalmente con una strameritata medaglia al collo sul gradino più alto, anche perché il suo amico/nemico Rafa, vincitore dell’oro quattro anni fa, ha deciso per tempo di non volergli rovinare la festa…

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