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La spericolata corsa della Grecia verso nuove elezioni manda ko Borse, banche, spread ed euro

La decisione di Atene di tornare al voto semina il panico sui mercati: le Borse crollano e Piazza Affari perde il 2,56% trascinata dal tonfo delle banche – Mps, Banco Popolare e Bper lasciano sul campo più del 7% – Lo spread Btp-Bund torna sopra quota 440 – L’euro si indebolisce ancora sul dollaro: 1,2759 – Stasera cda di Fonsai – Abi contro Moody’s

La spericolata corsa della Grecia verso nuove elezioni manda ko Borse, banche, spread ed euro

ATENE AL VOTO A GIUGNO, EURO E SPREAD SOTTO TIRO

A MILANO BANCHE SOTTO TIRO, ABI CONTRO MOODY’S

La diga di Atene ha ceduto. Salta in Grecia l’ipotesi del governo tecnico, si tornerà alle urne già il prossimo giugno. I mercati finanziari europei accusano il colpo, previsto ma non scontato.

Lo spread risale a quota 440, il rendimento dei Btp a 5,83%. Il rendimento dei Bonos decennali spagnoli è risalito al 6,33%. Il rendimento del Bund tedesco a 10 anni, sceso ieri su nuovi minimi storici, sale di 1,1 punti base a 1,46%. Il Btp tratta a 5,75%, +8,8 punti base. Non meno rilevanti le conseguenze sull’euro: la moneta unica scivola ai minimi da gennaio a quota 1,2788 sul dollaro (-0,3%).

A Milano l’indice FtseMib -2,56% a quota 13.314 precipita nel finale seguito a ruota da Madrid -2,4%, Francoforte -0,81%, Parigi -0,65% . Londra -0,67%. La Borsa di Atene e’ precipitata a meno 4,4%. Le banche hanno perso oltre l’8%.

Dopo un’apertura debole Wall Street mostra di ignorare la tragedia greca, già scontata: il Dow Jones -0,01%, il Nasdaq avanza dello 0,29%, mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,13% a 1.340,08 punti. Vola Groupon +17,6%, dopo la trimestrale in utile.

“La decisione di Moody’s è un’aggressione all’Italia, alle sue imprese, alle sue famiglie, ai suoi cittadini”, attacca l’Abi dopo la decisione dell’agenzia di rating di abbassare il giudizio su banche italiane. Sulla stessa lunghezza d’onda la Confindustria.

Forte flessione per Mps -7,11%, ormai valutato da Moody’s poco sopra del rango di ‘junk’, ovvero con lo status di “non-investimento” e per il Banco Popolare -6,31%. Pesanti le perdite anche delle altre banche: Intesa Sanpaolo scende del 5,81% dopo la diffusione dei risultati del primo trimestre. Unicredit – 5,61%, Mediobanca – 4,11%. Ubi -5,26%.

Intesa Sanpaolo conta di pagare un dividendo almeno pari a quello dello scorso anno, ovvero di un miliardo di euro. Lo ha indicato nel corso della conference call con gli analisti il consigliere delegato, Enrico Cucchiani, precisando peraltro che ”il risultato netto del primo trimestre gia’ equivale al payout dello scorso esercizio”. Il direttore finanziario della banca, dal canto suo ha fatto notare come il taglio del rating imposto ieri da Moody’s su diversi istituti, tra cui la stessa Ca’ de Sass, ”non ha impatti significativi”. La banca ha chiuso il primo trimestre 2012 con: utile netto di 804 milioni (+21,6%) comprese le plusvalenze dal buy back di titoli subordinati Tier 1 per 274 milioni e gli oneri derivanti dall’adeguamento dei titoli greci per 38 milioni. Al netto, l’utile è di 746 milioni, in calo dai 762 milioni di un anno prima.

Mediolanum è sotto del 5,61%. A2A cade del 5,22%. Mediaset perde il 4,42%, Telecom -1,64%.

Arretra Fiat -1,91%, già in terreno positivo, Finmeccanica -3 ,89%, Eni -1,7%, Enel -1,89%. Resistono Campari +0,65% Luxottica -0,04% e Tod’s +0,3% oltre a Ferragamo -0,06%, Prysmian -0,62% e Parmalat +0,48%.

Note favorevoli da Landi Renzo +10%: Mediobanca ha alzato il giudizio sulla società che produce sistemi di alimentazione a gas per auto (metano e gpl). Engineering è stato sospeso per eccesso di rialzo, il titolo segna un progresso teorico del 10% dopo i conti trimestrali.

Benetton lascerà Piazza Affari il prossimo 31 maggio. La notizia è stata annunciatoa in occasione della trimestrale, con risultati in flessione. I ricavi nei primi tre mesi sono scesi del 5,5% a 428 milioni mentre l’utile netto si è quasi dimezzato a 10 milioni dai 19 milioni. Il titolo sarà sospeso dalla Borsa a partire dal 28 maggio per poi essere revocato il 31, dopo che Edizione con l’Opa ha superato la soglia del 95% del capitale.

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