Condividi

La rivincita delle castagne: da pane dei poveri a patrimonio ambientale e nutrizionale. La storia di Linda Orlandini

Minacciata a lungo dallo spopolamento delle terre, oggi la castagna ha la sua rivincita alimentare, nell’industria beauty e come patrimonio di salvaguardia ambientale. Una rete di castanicoltori in tutta Italia. La storia esemplare di Linda Orlandini:

La rivincita delle castagne: da pane dei poveri a patrimonio ambientale e nutrizionale. La storia di Linda Orlandini

L’autunno è la stagione delle castagne. Un tempo chiamate “il pane dei poveri”, perché in tante zone di montagna e di alta collina rappresentavano una componente fondamentale dell’alimentazione contadina, poi l’urbanizzazione e spopolamento delle “terre alte” e, in anni più recenti, la diffusione della vespa delle castagne, un insetto che distruggeva foglie e piante, sembravano aver messo in ginocchio la produzione di questo prezioso frutto. Prezioso perché non solo è ricco di nutrienti ma anche per proteggere l’ambiente e la biodiversità del sottobosco. Oggi, però, le cose stanno cambiando e la conferma si ha dalla rete dei castanicoltori presente in tutta Italia: dal Piemonte alla Calabria. In particolare a Nord, sull’Appennino bolognese, è l’associazione dell’Alta Valle del Reno in Emilia a farla da padroni. A dare vita all’associazione, da alcuni anni divenuto anche Comunità Slow Food, la giovane Linda Orlandini con il compagno Stefano insieme a altri castanicoltori. L’impegno ha fatto sì che la coppia venisse riconosciuta come produttrice della migliore farina di castagne essiccata con metodi tradizionali nella Italian Chestnut Flour Review.

Due cuori e un castagneto: la storia di Linda

Dopo l’università, Linda e Stefano hanno deciso di tornare in montagna e vivere di natura e castagne. Una passione ereditata dal bisnonno, che aveva un castagneto ormai abbandonato, con l’obiettivo di ridare dignità a un frutto che per secoli ha sfamato intere generazioni di montanari nei periodi più grami grazie alle sue proprietà nutrizionali. Le castagne sono un alimento calorico, povero di grassi, ma ricco di fibre e sali minerali, soprattutto potassio, fosforo, calcio e ferro. Tra l’altro sono prive di glutine e quindi possono essere consumate anche da chi è intollerante o celiaco. Hanno inoltre proprietà antinfiammatorie, grazie al contenuto di acidi fenolici, e antiossidanti. Il “pane dei poveri” non è poi solo buono da mangiare, viene anche utilizzato in numerosi trattamenti beauty.

Tornando a Linda e Stefano, lo fanno non solo per tutelare una tradizione tanto antica che prima di loro qualcuno aveva deciso di abbandonare, ma anche per salvaguardare l’ambiente. Perché un bosco tenuto bene garantisce la tenuta dei versanti delle montagne altrimenti esposti a incidenti, frane e smottamenti. Non solo. I castagneti contribuiscono a catturare l’anidride carbonica dall’atmosfera, garantiscono una corretta regimazione delle acque e aiutano a combattere il dissesto idrogeologico. Come “guardiani” dei nostri boschi, la giovane coppia con il loro lavoro protegge la natura e di conseguenza anche noi.

Commenta