Condividi

Scozia, il primo ministro Humza Yousaf si dimette dopo aver rotto con i Verdi: ecco cosa è successo

Le sue dimissioni sono state accelerate dalla rottura della coalizione con il partito Verde, mettendo ulteriormente a rischio la sua posizione politica. Kate Forbes potenziale successore

Scozia, il primo ministro Humza Yousaf si dimette dopo aver rotto con i Verdi: ecco cosa è successo

Il primo ministro scozzese, Humza Yousaf, ha rassegnato le dimissioni, segnando così la fine di una breve ma tumultuosa gestione. Appena un anno dopo la sua elezione, Yousaf, il più giovane leader scozzese di sempre, ha annunciato il suo imminente passo indietro sia dalla carica di primo ministro che da quella di capo del Partito Nazionale Scozzese (SNP), al potere da 17 anni. Questa decisione è stata presa in seguito alla prospettiva di affrontare una votazione di sfiducia, resa ancora più probabile dopo la recente rottura della coalizione con il partito Verde. Tale mossa ha non solo compromesso ulteriormente la sua posizione politica, ma ha anche arrecato un duro colpo alla causa dell’indipendenza scozzese.

Tra i potenziali successori, si fa strada il nome di Kate Forbes, la quale si era già candidata contro Yousaf dopo le dimissioni di Nicola Sturgeon nel marzo 2023 quando fu coinvolta in uno scandalo sui fondi del partito insieme al marito (entrambi accusati di appropriazione indebita). Nonostante Forbes abbia suscitato controversie per le sue posizioni socialmente conservative, c’è chi ipotizza che possa emergere come un leader capace di ottenere consensi e forgiare alleanze strategiche con gli altri partiti.

Yousaf ha tenuto una conferenza stampa presso la Bute House, sua residenza ufficiale, per comunicare la sua decisione. Ha affermato che rimarrà in carica solo fino alla nomina del suo successore, al fine di garantire una transizione senza intoppi.

Il premier scozzese si è dimesso: ecco perché

La decisione cruciale che ha alienato il sostegno dei Verdi – che ha addirittura deciso di sostenere una mozione di sfiducia presentata dai conservatori – è stata l’abolizione degli obiettivi climatici, compresa la riduzione delle emissioni di carbonio del 75% entro il 2030, insieme alla sospensione della prescrizione dei bloccanti della pubertà ai giovani transgender da parte del servizio sanitario scozzese. La forte opposizione, anche da parte dei Verdi, portò infine al ritiro della legge, soprattutto dopo il caso di una detenuta trans condannata per stupri seriali di donne e rinchiusa in un carcere scozzese.

Nonostante la coalizione mantenga ancora la maggioranza dei seggi (63 su 129), la ribellione dell’ala verde ha reso inevitabile una sconfitta nella votazione di fiducia, poiché l’SNP necessita dei voti dei 7 deputati Verdi per mantenere la maggioranza. Yousaf ha cercato disperatamente il sostegno di Ash Regan, ex membro dell’SNP che si è unito al partito indipendentista Alba lo scorso anno, ma senza successo.

Queste dimissioni potrebbero essere un vento di cambiamento per il partito Laburista, che ha puntato su un voto di fiducia per spingere verso elezioni anticipate, sapendo che senza il sostegno dei Verdi, il premier non avrebbe avuto i numeri necessari per rimanere a galla. Così il partito di Keir Starmer potrebbe riconquistare terreno in Scozia e rafforzare la loro posizione contro i conservatori di Rishi Sunak, sempre più divisi dopo 14 anni di governo. Si apre così la porta a nuove opportunità e cambiamenti nell’arena politica britannica.

Commenta