Condividi

La Grecia tiene i mercati col fiato sospeso: banche, Borse e Btp in tensione

Dollaro e petrolio in rialzo e fibrillazione sui mercati azionari e obbligazionari di fronte al rischio default di Atene e all’instabilità spagnola – Oggi il via alle aste del Tesoro e assemblea della Banca d’Italia – Sì della Fondazione all’aumento Mps – Fusione di Mediolanum in Mediolanum Banca: Esperia non è più strategica – Gm non vuole aggregarsi a Fca.

La Grecia tiene i mercati col fiato sospeso: banche, Borse e Btp in tensione

Vacillano le Borse europee sotto le bordate in arrivo da Atene e il terremoto politico spagnolo (Podemos conquista il sindaco a Barcellona, il partito del premier Raloy cala dal 40 al 26%) in una cornice di attività ridotta al minimo, causa la chiusura di New York, Londra e Francoforte.

I listini più colpiti sono stati Milano e Madrid (-2%)%. La Borsa di Parigi ha perso lo 0,5%. Il dollaro si è rafforzato ed scambiato contro l’euro a 1,097, da 1,101 della chiusura di venerdì. Il petrolio è in lieve rialzo con il Wti a 59,8 dollari al barile (+0,1%) e il Brent a 65,9 dollari (+0,8%).
BTP

Chiusa la piattaforma Eurex per la festività gli scambi sui titoli del debito sono stati molto modesti. Ciò non ha impedito che alle tensioni sul fronte dell’eurozona di farsi sentire: lo spread Btp/Bund è tornato ad allargarsi a quota 136 punti base con un rendimento dell’1,96 per i titoli decennali del Tesoro.

In questa cornice iniziano oggi le aste del Tesoro di fine mese con l’offerta di Ctz e Bpei. Ieri il Mef ha fatto sapere che all’asta di giovedì saranno offerti 1,25 miliardi di Ccteu, da 2 a2,5 miliardi di Btp a 5 anni, da 1,75 a 2,5 miliardi di Btp 10. 

GRECIA

Le autorità di Atene hanno tentato di gettare acqua sul fuoco dopo le dichiarazioni radicali del weekend.  

Il comitato centrale di Syriza ha respinto la richiesta dell’ala estremista del partito di non rimborsare i prestiti al Fmi e ha rigettato la richiesta di nazionalizzare le banche. Il portavoce del governo greco, Gabriel Sakellaridis, ha corretto le dichiarazioni di Yannis Varoufakis (“Non pagheremo l’Fmi perché non abbiamo soldi”).

Atene, ha detto, farà ogni sforzo per onorare tutti i debiti. Oggi riprenderà la trattativa con il Brussels Group con l’obiettivo di raggiungere un accordo a fine maggio, dopo il G7 di Dresda, o inizio giugno. 

“Le proposte di bilancio della Grecia sono insufficienti a garantire un surplus quest’anno” ha detto ieri il capo economista del Fondo Monetario Internazionale, Olivier Blanchard.

BANCHE

In Piazza Affari hanno sofferto un po’ tutti i comparti. Ma il comparto più bersagliato è stato quello bancario: Unicredit -3,1%, Intesa -2%, Pop.Milano -2,5%, Banco Popolare -2%. 

Un discorso a parte lo merita l’avvio, faticoso, dell’aumento di capitale di Monte Paschi. Il titolo ha segnato prezzo solo in fase di chiusura, segnando un rialzo dell’11% a 2,14 euro. Il diritto d’opzione chiude invece in ribasso del 18% a 6,14 euro, rispetto al prezzo di riferimento di 7,525 euro.

La Fondazione Mps sottoscriverà l’aumento per una quota pari all’1,55% del capitale “per dare un segno di fiducia nella banca; altrimenti non l’avremmo fatto” ha detto il presidente Marcello Clarich.

Dal prospetto emerge che Banca Mps non esclude che possano arrivare manifestazioni di interesse per essere acquisita o per una fusione, anche prima della chiusura dell’aumento di capitale. 

“Il realizzarsi di una operazione di aggregazione – si legge – dipende, inter alia, da fattori esogeni che, come tali, sono in gran parte fuori dal totale controllo dell’emittente e che non è escluso possano materializzarsi, integralmente o parzialmente, anche prima della conclusione dell’aumento di capitale, tra cui: la ricezione di manifestazioni di interesse da parte di controparti interessate a un’acquisizione o a un’integrazione con il gruppo Montepaschi”, è scritto nel prospetto, nei rischi connessi a possibili aggregazioni.

Carige sale dello 0,9%: la famiglia Malacalza ha concluso l’accordo con Bcpe per rilevare un altro 4,66% del socio francese, portando così la sua quota al 15% del capitale della banca. Il prezzo di acquisto è stato fissato alla chiusura del titolo in Borsa venerdì scorso a 6,74 euro.

MEDIOLANUM 

In ribasso le società del risparmio gestito: Azimut -1,7%, Anima-1,9%. Mediolanum -0,8%. E’ stata decisa ieri la fusione inversa tra Mediolanum Spa e Banca Mediolanum. La capogruppo si fonderà nella banca, di cui detiene interamente il capitale. L’operazione comporterà la quotazione delle azioni di Banca Mediolanum in Borsa. L’operazione, recita una nota, consegue tra l’altro l’obiettivo di “accorciare la catena partecipativa”. Il progetto di fusione prevede l’assegnazione di una azione ordinaria Banca Mediolanum per ogni azione ordinaria di Mediolanum. E’ previsto il diritto di recesso per gli azionisti di Mediolanum spa.

Il presidente Ennio Doris, nel corso di una conferenza stampa, ha anticipato che la raccolta netta del mese di maggio sta andando molto bene e che le commissioni di performance, su livelli record nel primo trimestre 2015, sono destinate a normalizzarsi nel prossimo futuro. Per quanto riguarda il futuro di Banca Esperia, controllata al 50% con Mediobanca, Doris ha ribadito che non è più strategica, ma di non essere interessato a scambi azionari.

UnipolSai è sceso dello 0,4% dopo avere annunciato oggi che le proprie controllate Atahotels e UnipolSai Investimenti sgr hanno sottoscritto il 22 maggio un accordo da quasi 287 milioni per l’acquisizione della gestione dell’attività alberghiera di Una e del suo portafoglio immobiliare a destinazione alberghiera.
Dall’unione tra AtaHotels e Una, nascerà un leader nazionale nel settore alberghiero italiano, con più di 50 strutture (sia business che leisure), circa 8.600 camere, un fatturato aggregato di oltre 170 milioni di euro. Generali -1,8%.

Fiat Chrysler scende del 3%. Secondo il New York Times, il management di General Motors avrebbe respinto una richiesta ufficiale di Sergio Marchionne ad aprire un negoziato su una possibile aggregazione. 

Exor -2,8%, Finmeccanica -4,4%, StM -1,7%, Buzzi perde il 2,6%. Ha invece resistito bene alle perdite del mercato Ferragamo -1,22%. Banca Akros ha confermato sul titolo la raccomandazione accumulate e il prezzo obiettivo a 30 euro sottolineando un’intervista che l’ad del gruppo, Michele Norsa, in un’intervista ha dichiarato tra le altre cose che la redditività continua a crescere più rapidamente dei ricavi. 

Debolezza anche sui petroliferi Saipem a -3% ed Eni a -2% circa. Seat in rialzo del 2,5% a 0,41 centesimi sopra il prezzo dell’Opa di 0,39 centesimi di Italiaonline che fa capo a Orascom Tmt Investments di Naguib Sawiris. “Non credo che sia dovuto tanto all’ipotesi di rilancio del prezzo dell’Opa ma perché il mercato crede che la fusione possa creare valore”.

Fra gli altri pochi titoli al rialzo svettano Lazio in crescita del’8,4% e As Roma in salita del 4,4% in scia al derby.

Commenta