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Isee: crollano le dichiarazioni senza patrimonio mobiliare. Vita più dura per i “furbetti”

Rispetto al primo trimestre del 2014, nel 2015 si registra un crollo nelle dichiarazioni Isee senza patrimonio mobiliare che passano dal 72,7% al 24,1%. L’effetto emersione era atteso con il nuovo riccometro visto che si passa dall’autocertificazione alla post compilazione da parte dell’Inps

Isee: crollano le dichiarazioni senza patrimonio mobiliare. Vita più dura per i “furbetti”

Ha fatto da poco il suo debutto la nuova dichiarazione Isee l’indicatore economico familiare utile per l’accesso a prestazioni come l’asilo gratuito per i figli o sconti sulla retta universitaria. Nel primo trimestre del 2015 il nuovo Isee ha registrato un crollo delle dichiarazioni Isee senza patrimonio mobiliare che passano così dal 72,7% del primo trimestre del 2014 al 24,1% dello stesso periodo del 2015. Allo stesso tempo il valore medio del petrimonio mobiliare è quasi raddoppiato passando da 5.000 a oltre 9.000 euro. In sostanza lo scorso anno hanno dichiarato di possedere un conto corrente quasi un terzo delle persone che lo hanno fatto nel corso del primo trimestre del 2015.

Il nuovo riccometro quindi ha favorito un forte effetto “emersione”. Con il nuovo Isee infatti, si passa dall’autodichiarazione alla compilazione successiva effettuata da parte dell’Inps sulla base dei dati provenienti anche dall’Agenzia delle Entrate. Secondo l’Agenzia che ha esaminato anche le dichiarazioni Isee del 2014, almeno un quarto di queste sono risultati sottodichiarate rispetto ai dati fiscali.

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato i dati relativi al confronto tra il vecchio e il nuovo Isee nel quale assume più peso la componente patrimoniale. In generale è emerso che il nuovo Isee è più favorevole per il 45,3% dei nuclei familiari, mentre meno favorevole per il 35%, non cambia niente per io restante 20% delle famiglie.

Il Ministro Giulinao Poletti ha manifestato soddisfazione per il nuovo strumento: “La riforma aveva come obiettivo quello di rendere il sistema più equo ed è quello che sembra si stia verificando. Per gran parte della popolazione si osserva una riduzione o una sostanziale stabilità dell’indicatore, mentre l’Isee aumenta solo laddove vi sono patrimoni consistenti. Particolarmente soddisfacenti sono poi i risultati in termini di emersione di valori precedentemente sottodichiarati o non dichiarati del tutto. Sembra quindi che i “furbetti” del welfare abbiano vita meno facile con le nuove regole”.

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