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INTERVISTA ALLA SENATRICE GAMBARO (exM5S): “Grillo non lo capisco più”

PARLA ADELE GAMBARO, già M5S – “Non capisco la mossa di Grillo per trattare in extremis sulle riforme con Renzi: il Democratellum mi sembra l’ennesimo tentativo di prendere tempo sperando di sparigliare ma temo che sia solo una bolla di sapone. Incomprensibile l’alleanza europea con lo xenofobo Nigel Farage. Nel gruppo misto al Senato siamo in 14 ex M5S”

INTERVISTA ALLA SENATRICE GAMBARO (exM5S): “Grillo non lo capisco più”

“Sono sconcertata. Se queste dichiarazioni e questi comportamenti sono dettati da una strategia, è una strategia che non riesco a comprendere, una strategia che non porta da nessuna parte e che contraddice clamorosamente tutto quel che ha sempre sostenuto Beppe Grillo”. Adele Gambaro, consulente aziendale di progettazione europea, è una garbata signora genovese trapiantata a Bologna, che dopo quattro anni di apprendistato politico a livello locale è approdata al Senato sull’onda lunga del successo elettorale di Grillo alle politiche dell’anno scorso. E che tre mesi dopo l’ingresso a Palazzo Madama è stata espulsa dal gruppo del Movimento 5 Stelle con l’accusa di aver reso in TV “dichiarazioni lesive” nei confronti dello stesso ex-comico e dell’M5S (intervistata da Sky TG24, aveva attribuito “ai toni e alla comunicazione” di Grillo il flop elettorale alle regionali in Sicilia).

Alla vigilia dell’incontro fra Renzi (o Boschi?) e Grillo, sollecitato da quest’ultimo per verificare la possibilità di un confronto sulle riforme, FIRSTonline ha chiesto ad Adele Gambaro, che ha partecipato alla prima fase dell’itinerario politico dell’M5S, di rispondere ad alcune domande per decrittare l’ultima “giravolta” di Grillo.

Senatrice, si può immaginare che lei conosca bene Grillo. Come interpreta la sua “conversione” al proporzionale?

“Premetto che la mia conoscenza di Grillo si limita alla condivisione dello stesso palco in tre o quattro piazze emiliane durante la compagna elettorale dell’anno scorso. Per il resto, non ho mai parlato con lui né di persona né per telefono. Leggevo quel che scriveva nel suo blog. E basta”.

Va bene. Ma una valutazione della proposta a Renzi di un confronto sulle riforme se la sarà fatta…

“Ci sto provando. Ma non capisco, sono disorientata. L’anno scorso aveva affrontato la campagna sventolando la bandiera del “Tutti a casa!”. Si rifiutava di trattare con chiunque. Era contro tutto e contro tutti. E ora, a giochi praticamente quasi chiusi dopo le ultime dichiarazioni di disponibilità da parte di Berlusconi, se ne esce con il Democratellum, l’esatto contrario delle proposte sulle quali si sta coagulando il consenso di Forza Italia oltre che dei partiti della maggioranza. Ma che senso ha?”.

Senatrice, lei una risposta proprio non se la dà?

“L’unica ipotesi che mi sento di azzardare è che si tratti dell’ennesimo confuso tentativo di Grillo di prender tempo nella speranza che gli si presenti l’occasione di sparigliare le carte”.

Secondo lei, insomma, il Democratellum è una bolla di sapone?

“Temo proprio di sì. Certo, in politica può succedere tutto e il contrario di tutto. Ma bisogna sempre tener conto della realtà. E il dato di realtà che il ministro Maria Elena Boschi continua a ripetere è che si potrà apportare qualche modifica alle intese già raggiunte ma non sarà possibile ricominciare tutto daccapo”.

Allora perché, secondo lei, Grillo si imbarca in imprese che paiono destinate a fallire? Poiché questa non è l’unica…

“Ripeto: non lo so”.

Ma, in queste battaglie contro i mulini a vento, i parlamentari del Movimento 5 Stelle sostengono il loro leader?

“In primo luogo c’è da tener presente che, oltre a me, nel gruppo misto di Palazzo Madama sono approdati altri 13 senatori cinquestelle; che non è un dato da sottovalutare. E inoltre, per quel che ho potuto sapere sia pure indirettamente, nel gruppo M5S ci sono malumori e mal di pancia. E non soltanto per la posizione di Grillo sulle riforme”.

In relazione a che cosa? Alle alleanze europee?

“Beh, sì. All’intesa con gli eurodeputati britannici dello xenofobo Nigel Farage, tutti insieme nello stesso gruppo parlamentare. E al fatto che questa alleanza sia stata chiusa prima di verificare la possibilità di un accordo con gli ambientalisti di alcuni Paesi europei, politicamente più vicini alle nostre sensibilità politiche. Io continuo a non capire, e mi chiedo quanti seguiranno Grillo in queste avventure”.

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