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Industria, Istat: fatturato e ordini in calo a settembre

Resiste la produzione sul mercato interno, ma cala il dato per quello estero – Su base annua la flessione è ancora più grave.

Industria, Istat: fatturato e ordini in calo a settembre

Ancora brutte notizie dall’industria italiana, che ha settembre vede calare ordini e fatturato, rispettivamente dell’1,5 e dello 0,4% rispetto ad agosto. Lo ha reso noto questa mattina l’Istat, precisando che il valore della produzione, al netto della stagionalità, registra un incremento dello 0,1% sul mercato interno e un calo dell’1,4% su quello estero. Nella media degli ultimi tre mesi, invece, l’indice relativo al fatturato evidenzia una flessione dell’1% rispetto ai tre mesi precedenti (-1,8% per il fatturato interno e +0,7% per quello estero). 

Sempre a settembre, ma su base annua, il fatturato totale corretto per gli effetti di calendario scende del 2,2%, con un calo del 3,7% sul mercato interno ed un incremento dello 0,8% su quello estero. Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per i beni di consumo (+0,4%) e per i beni intermedi (+0,2%), mentre l’energia e i beni strumentali registrano flessioni (rispettivamente del -3,1% e del -1,2%).

L’indice grezzo del fatturato cresce, in termini tendenziali, dell’1,0%: il contributo più ampio a tale aumento viene dalla componente estera dei beni intermedi. Per il fatturato l’incremento tendenziale più rilevante si registra nella produzione di prodotti farmaceutici (+5,1%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,7%).

Quanto agli ordinativi totali di settembre, i dati registrano una flessione congiunturale sia sul mercato estero (-2,0%), sia su quello interno (-1,2%). Nel confronto su base annua, l’indice grezzo degli ordinativi segna un calo dello 0,4%. La flessione maggiore si osserva nella fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (-12,7%), mentre l’incremento più rilevante si registra nella produzione di prodotti farmaceutici (+6,9%).

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