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I guai di Trump non frenano il Nasdaq ma il dollaro va giù

Le gaffes del presidente Trump indeboliscono ancora il dollaro e rafforzano l’euro ma per l’export del Made in Italy non è una bella notizia – Siluro tedesco su Fca – Enel, Atlantia e Generali alla ribalta di Piazza Affari – Luxottica lascia Wall street – Profumo alla guida di Leonardo

I guai di Trump non frenano il Nasdaq ma il dollaro va giù

Ci mancava uno scoop del Washington Post, la gloriosa testata del Watergate, ad alzare la tensione sul Russiagate, il nodo più intricato tra i tanti creati da Donald Trump dall’elezione in poi. Il quotidiano, oggi posseduto da Jeff Bezos, ha rivelato che Trump ha girato ai Russi materiale segreto sull’Isis in arrivo da un alleato (Israele, si è saputo in serata) mettendo a rischio la fonte. Dopo aver negato per tutta la giornata, il presidente ha confermato giusto in tempo per affrontare un’altra accusa: a febbraio, risulta dai verbali, chiese al direttore dell’Fbi James Comey di fermare le indagini sul generale Flynn, poi costretto alle dimissioni dalle prove sui rapporti con Mosca.

Sarà un caso (ma probabilmente no), la vicenda ha coinciso con il calo del dollaro, sceso a 1,1089 sull’euro, ai valori del 9 novembre, il giorno del trionfo elettorale del presidente. Una forzatura? Forse. Ma, come scrive Giuseppe Sersale di Anthilia, “diversi dei fattori dietro la recente debolezza del biglietto verde sono in tutto o in parte un prodotto dell’impasse dell’amministrazione Usa”. Goldman Sachs nota che “senza il taglio tasse, i multipli della società quotate, sui massimi storici, sono ingiustificabili”.

Intanto, come rileva un report di Deutsche Bank, crescono gli acquisti dei gestori nelle Borse europee senza copertura sul rischio cambio, a conferma che è svanita la paura per una crisi dell’euro. Al contrario, si scommette sul tapering, cioè la riduzione del Qe e in prospettiva su un aumento dei tassi europei. Insomma, i guai di Trump sono una brutta notizia per l’Italia spa, frenata dal dollaro debole e dalla minaccia di costi più alti per finanziare il debito pubblico.

LA VALUTA USA PERDE COLPI ANCHE IN ASIA

Le difficoltà di Trump hanno innescato stamane in Asia nuove vendite sul dollaro, sceso a 112,64 sullo yen (-0,5%) e sui futures sui listini Usa: l’indice Dow Jones Asia è in calo dello 0,4%. Frena Tokyo (-0,5%) sotto la pressione dello yen. In calo anche gli altri mercati. Deboli gli azionari della Cina: Hong Kong -0,3%, Shanghai -0,2%. Singapore -0,4%, Seul -0,2%.

MA IL NASDAQ CHIUDE CON UN NUOVO RECORD

A Wall Street l’indice Dow Jones ha chiuso sui livelli della vigilia (-0,01%). Lo S&P 500, ha aggiornato in avvio il massimo storico a 2.405,77, per poi cedere in chiusura lo 0,07%. Il listino è arrivato alla quindicesima seduta consecutiva di variazioni giornaliere inferiori al mezzo punto percentuale: per trovare un periodo così lungo di volatilità così bassa bisogno risalire al 1969. Record anche per il Nasdaq, salito dello 0,33%, a quota 6.170. Da inizio anno la performance del Nasdaq (+14,6%) è il doppio di quella dell’S&P500. Microsoft ha chiuso in rialzo del 2%.

BENE LA PRODUZIONE INDUSTRIALE, FRENA IL PETROLIO

Le difficoltà di Trump hanno impedito al mercato di apprezzare l’ottimo balzo in avanti della produzione industriale, aumentata in aprile dell’1%, la crescita più elevata degli ultimi tre anni. In calo invece del 2,6% il numero di cantieri avviati per la costruzione di nuove case. 

Battuta d’arresto della crescita dei orezzi del petrolio: dopo l’aumento delle scorte americane, il Wti ha perso lo 0,4%, a 48,66 dollari il barile. Contrastati i petroliferi a Piazza Affari: Eni +0,3%, Saipem -0,4%, Tenaris -1,1%.

LA STERLINA E VODAFONE SPNGONO LA CITY AI MASSIMI

La congiuntura positiva dell’economia europea ha trovato conferma nei dati del Pil della zona euro per il primo trimestre (+0,5% congiunturale +1,7% tendenziale). Più debole, in linea con le previsioni, l’aumento del Pil italiano: +0,2% sui tre mesi, +0,8% su base annua.

Oggi pomeriggio alle 15 Emmanuel Macron presentata la squadra di governo capitanata dall’attuale sindaco di Le Havre Edouard Philippe. Il lieve ritardo sulla tabella di marcia è dovuto alla volontà del presidente di procedere a un’attenta verifica degli eventuali conflitti di interesse.

La giornata è stata segnata dall’ascesa dell’euro non solo contro il dollaro ma anche sulla sterlina (fino a 0,8594 sterline), forte di saldi dati macroeconomici e del rientrare dei timori politici relativi all’Europa. È salita, sulla spinta del pound debole, la Borsa di Londra, +0,91%, che si porta su nuovi massimi storici, toccando per la prima volta i 7.500 punti.

La star della City è stata Vodafone (+3,84%), dopo l’annuncio di utili annui oltre le attese. A bilanciare l’effetto negativo di Vodafone India, impegnata in una dura guerra dei prezzi, ha contribuito la performance di Vodafone Italia: per Mediobanca Securities questi risultati confermano la ripresa del mercato italiano già segnalata dalla trimestrale di Telecom Italia, ieri+1,61%.

A Piazza Affari l’indice FtseMib ha chiuso in rialzo dello 0,3% a quota 21.788. Invariata la Borsa di Francoforte, Parigi termina a -0,2%.

BTP ITALIA ARRIVA A 2,7 MILIARDI. OGGI CHIUDE L’OFFERTA RETAIL

La seconda giornata di collocamento destinato ai piccoli risparmiatori del Btp Italia maggio 2023, cedola minima garantita a 0,45%, si è chiusa con sottoscrizioni per 1,08 miliardi di euro, che fanno salire il totale emesso a 2,7 miliardi di euro. La domanda del pubblico ha già quindi superato quella totale della precedente emissione realizzata in autunno del Btp Italia ottobre 2024, cedola minima 0,35%, che aveva chiuso la finestra di tre giorni di collocamento con ordini per 2,2 miliardi, cui poi si aggiunsero 3 miliardi da parte degli istituzionali.

Chiusura positiva per il mercato obbligazionario italiano e per gli altri governativi della cosiddetta periferia della zona euro. Lo spread su Bund 10 anni scende a 180 punti base da 186 della precedente chiusura, dopo un tuffo a 178 punti base, sui livelli visti dopo la vittoria del centrista Emmanuel Macron alle presidenziali francesi.

Il tasso del decennale italiano scende a 2,22% da 2,28% del finale di seduta di martedì. In discesa di 3 centesimi 62 punti base il differenziale Italia/Spagna a 10 anni.

HANDELSBLATT: OGGI PROCEDURA UE CONTRO FCA

Nuovo siluro tedesco contro Fiat Chrysler. Handelsblatt scrive che la Commissione Ue ritiene che l’Italia abbia ignorato volontariamente i dispositivi illegali di manipolazione delle emissioni nelle auto diesel di Fiat Chrysler e lancerà domani una procedura contro il Paese. Il quotidiano sottolinea che non è stato possibile ottenere un commento né da Fca né dal governo italiano.

Fiat Chrysler è scesa ieri dello 0,5%. Le immatricolazioni di auto in Europa hanno registrato un calo del 6,8% ad aprile, mese penalizzato da alcuni giorni lavorativi in meno legati alla Pasqua. Il gruppo Fca ha fatto meglio del mercato grazie al balzo del marchio Alfa Romeo, che dall’autunno del 2016 ha lanciato la nuova Giulia e il Suv. Secondo i dati diffusi dall’associazione dei produttori Acea, in aprile, nell’area Ue+Efta, sono stati immatricolati 1,23 milioni di veicoli, in calo del 6,8% sull’aprile 2016. Nei primi 4 mesi si è invece registrato un rialzo del 4,5%. Fca ha visto un calo dello 0,5% a 89.264 veicoli, con una quota di mercato al 7,3%, in rialzo rispetto al 7,2% dei primi quattro mesi 2017. 

Debole Ferrari (-1,23% a 76,5 euro): Equita Sim ha ridotto ieri il peso del titolo nel proprio portafoglio principale. Bene al contrario Cnh Industrial +0,66%. Mediobanca Securities ha confermato il giudizio positivo (outperform, Tp 11,6 euro) evidenziando che dopo un buon rimbalzo nel mese di febbraio/marzo i dati sulle vendite di trattori nel mese di aprile continuano a essere solidi in tutto il mondo.

ENEL “ELETTRICA”. ANCORA IN RIALZO ATLANTIA

Spiccano nel listino le performance di alcuni Big nostrani, in forte espansione internazionale passando per la Spagna. È stata una seduta elettrica per Enel (+2,4%, a 4,68 euro), ai massimi degli ultimi sei anni e miglior blue chip del listino milanese. Fitch ha confermato il rating BBB+ per Enel e per la controllata Endesa, primo produttore di energia elettrica in Spagna. Per entrambe l’outlook, ovvero il giudizio sulle prospettive future, è “stabile”. Goldman Sachs ha aumentato il prezzo obiettivo a 5,5 euro da 5,4 euro, confermando il titolo nella propria Conviction List Buy.

È proseguita intanto la corsa di Atlantia (+1,6%), innescata dal lancio di un’Opa da 16 miliardi di euro sulla spagnola Abertis. Moody’s ha confermato i rating del gruppo italiano, ma con outlook negativo per riflettere “il potenziale indebolimento del profilo finanziario della società per il più elevato carico debitorio”. Il titolo è stato inserito da Equita Sim nel proprio portafoglio principale con un peso di 550 punti base. Il rating è buy, con prezzo obiettivo che sale a 28 euro da 26,5 euro.

JP MORGAN PREMIA GENERALI

Brillante Generali (+1%). Independent Research ha ritoccato all’insù il target price a 15,5 da 15 euro confermando il rating “hold”. Lo stesso ha fatto JP Morgan: il prezzo obiettivo dell’azione sale a 16,8 da 16,5 euro, confermata la raccomandazione overweight. Gli analisti hanno incrementato le stime per riflettere il nuovo piano della società di incrementare gli utili dell’asset management. Sale anche Banca Generali+1,9%. 

Banche tendenzialmente deboli, in linea con il comparto del vecchio continente dove ha pesato il calo di Ubs (-2,17%) ancora in scia ai conti del trimestre. A Milano la peggiore è Bper-1,7% mentre l’indice cede lo 0,15%. Invariata Intesa, lieve rialzo per Unicredit (+0,1%), scende Banco Bpm (-0,9%).
 
LUXOTTICA LASCIA WALL STREET, PROFUMO SI INSEDIA IN LEONARDO

Luxottica (+0,46%) lascia Wall Street. Il Cda ha deciso ieri di avviare la procedura di delisting dal New York Stock Exchange degli Adr (American Depositary Receipts). La scelta è stata motivata con il progressivo calo degli scambi sul titolo (il 3,7% degli scambi quotidiani) ormai concentrati sul mercato italiano. Il delisting consentirà inoltre maggiore efficienza in vista del progetto di integrazione con Essilor.

L’assemblea di Leonardo ha nominato ieri il nuovo consiglio di amministrazione, che si riunirà stasera per designare ad Alessandro Profumo al posto di Mauro Moretti. Il nuovo Cda, in carica per i prossimi tre anni, passa da 11 a 12 membri. I componenti della lista del Tesoro, che detiene il 30,2% della società, sono il presidente Giovanni De Gennaro, Alessandro Profumo (nuovo), Guido Alpa, Marina Elvira Calderone, Marta Dassù, Fabrizio Landi, Luca Bader (nuovo), Antonio Turicchi (nuovo). I membri delle liste di minoranza, presentate da società di gestione del risparmio e investitori istituzionali, sono Paolo Cantarella, Dario Frigerio, Marina Rubini, Silvia Merlo.

Tra gli editoriali avanzano Rcs (+2,4%) e Il Sole 24 Ore (+4,5%). Cede invece quasi il 2% Cairo Communication dopo i risultati. Bene Datalogic, +2,7% dopo i conti e la conferma delle stime sul 2017.

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