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Giampaolo Galli & Professori presentano la rivista Economia Italiana

La Rivista si propone di sviluppare l’analisi sui principali temi di politica economica rilevanti per il Paese per
alimentare un dibattito consapevole nell’opinione pubblica.

Giampaolo Galli & Professori presentano la rivista Economia Italiana

Lunedì 22 gennaio 2018 alle ore 17:00 presso l’Aula Toti – Viale Romania 32 – della Luiss Guido Carli si terrà la presentazione del primo numero della rinnovata rivista Economia Italiana.

La Rivista si propone di sviluppare l’analisi sui principali temi di politica economica rilevanti per il Paese per
alimentare un dibattito consapevole nell’opinione pubblica.

Nell’occasione sarà resa nota una ricerca sulle politiche di bilancio: ”Can fiscal discipline be counterproductive?” di cui vi proponiamo una sintesi:

“L’esperienza della Grande Recessione ha indotto alcuni a sostenere che la disciplina di bilancio può essere controproducente nel senso che può peggiorare, anziché migliorare, le prospettive per i conti pubblici. In questo lavoro si argomenta che la disciplina fiscale è invece un ingrediente necessario di qualsiasi piano di consolidamento fiscale.

Proposizioni alternative, come quelle che sostengono che la disciplina fscale è controproducente, si rivelano fondamentalmente insostenibili nell’ambito di un modello keynesiano standard, in cui il reddito nazionale è trainato dalla domanda; sono teoricamente possibili, ma empiricamente non plausibili, se si prendono in considerazione gli efetti ‘supply side’ che possono essere indotti da politiche di sostegno della domanda.

Tuttavia, possono verificarsi casi particolari di gravi recessioni in cui politiche fiscali restrittive hanno effetti
perversi sul rapporto debito/PIL che durano diversi anni; questa circostanza può rappresentare una seria sfda per i policymakers. Inoltre, nelle recessioni profonde gli effetti d’isteresi delle politiche possono essere importanti, il che suggerisce che, in alcuni casi, manovre espansive temporanee possono essere appropriate e possono, in parte, autofinanziarsi.”

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