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FS Italiane, Battisti: “Con 1.800 cantieri siamo un grande motore di sviluppo”

Il Gruppo Fs Italiane è ormai il primo investitore del Paese – Il suo Piano industriale procede nel pieno rispetto dei tempi con oltre 1.800 cantieri attivi per un rilancio del sistema Italia, mai così fondamentale come in epoca Covid – Quattro cantieri – due al Nord e due al Sud – meritano un rilievo particolare

FS Italiane, Battisti: “Con 1.800 cantieri siamo un grande motore di sviluppo”

“Con oltre 1.800 cantieri attivi, alcuni dei quali molto grandi e che non si sono mai fermati durante la pandemia, il Gruppo FS Italiane è il primo investitore in Italia e un grande motore per lo sviluppo del Paese” ha sottolineato di recente Gianfranco Battisti, AD del Gruppo FS parlando a “Ey Capri 2020”. Fs Italiane sta in effetti realizzando puntualmente il Piano industriale 2019-2023 con ricadute visibili sul piano economico e sociale ma anche sul piano della redditività, se si considera che i risultati degli ultimi tempi sono “i migliori dei 180 anni della nostra storia”.

Fondamentali sono le opere strategiche con un forte impatto sull’avanzamento dei progetti ferroviari, tra cui un’attenzione particolare meritano soprattutto il Terzo Valico dei Giovi, la nuova linea ad Alta Velocità Brescia Est-Verona, il collegamento veloce Palermo-Catania-Messina e la Napoli-Bari. I nuovi interventi riguardano sia il Nord che il Sud d’Italia ma nel solo Mezzogiorno sono destinati 16 miliardi di euro nell’arco del Piano industriale 2019-2023 per infrastrutture stradali e ferroviarie. Ma vediamo, punto per punto, i quattro interventi che meritano un’attenzione particolare.

Nel piano di potenziamento della linea Milano-Genova, è prevista la realizzazione di 53 km, di cui 37 km in galleria, per un investimento di oltre 6,8 miliardi di euro. Al centro del progetto c’è la nuova galleria di Valico a doppia canna, per un’estensione totale di 27 km.

In particolare, l’opera si inserisce nel Core Corridor TEN-T Reno-Alpi, uno degli assi della rete strategica transeuropea di trasporto. Attualmente sono state completate 2 importanti opere in galleria: lo scavo del tratto di Valico che collega l’imbocco nord con il pozzo del cantiere Radimero e lo scavo del binario pari della Galleria naturale Serravalle.

Per Battisti “la messa in opera del Terzo Valico vale circa un punto di PIL per il territorio, occuperà 10mila persone e la sua realizzazione rappresenta una risposta concreta per costruire quella che sarà un’Italia migliore”. Il Terzo Valico dei Giovi permetterà di dare un nuovo impulso economico a Liguria e Piemonte e, a opera ultimata, per raggiungere Milano da Genova o viceversa basterà poco più di un’ora.

Altro importante progetto del Nord su cui punta il Gruppo Fs Italiane è la nuova linea ferroviaria AV/AC Brescia Est-Verona. Un tracciato ferroviario di circa 48 km che collegherà 3 grandi corridoi europei: i porti del Sud della Penisola iberica con il confine ucraino, passando per il Sud della Francia, l’Italia Settentrionale e la Slovenia, con una sezione in Croazia.

La linea AV/AC Brescia Est-Verona attraversa 2 Regioni (Lombardia e Veneto) e 11 comuni nelle province di Brescia, Verona e Mantova (quest’ultima per le sole opere di viabilità stradale). Per un valore di 3,4 miliardi di euro, questa opera renderà più fluida la circolazione e aumenterà la capacità di traffico nei nodi ferroviari di Brescia e Verona, andando a “cambiare radicalmente il sistema di collegamento del Nord Italia che permetterà la crescita del Pil, dell’occupazione, dell’indotto e la rivisitazione delle stazioni” ha affermato Battisti, secondo cui “l’opera segnerà anche il calcio d’inizio delle Olimpiadi invernali 2026”.

Quanto poi al Mezzogiorno, FS Italiane sta cercando di colmare gap infrastrutturali storici sia con contratti di programma con il Governo sia con “progetti di investimento come l’allungamento dell’Alta Velocità da Salerno a Reggio Calabria.

Per quanto riguarda la Sicilia, il Gruppo FS ha messo in campo 13 miliardi di euro di cui 9,3 miliardi per il nuovo collegamento veloce Palermo-Catania-Messina, volto a migliorare gli standard di regolarità, puntualità e sicurezza del traffico ferroviario nell’isola. A conferma della centralità che questa Regione ha nel piano di investimenti del Gruppo.

Gli interventi in corso e quelli programmati lungo l’itinerario Messina-Catania-Palermo consentiranno di aumentare la velocità fino a 250 km/h, riducendo così i tempi di percorrenza: il viaggio Messina-Catania sarà coperto in 45 minuti (contro i 70 minuti di oggi) e quello fra Catania e Palermo in un’ora e 50 minuti (un’ora in meno rispetto ai tempi attuali).

A beneficiarne saranno anche le relazioni con i principali terminal del trasporto aereo, marittimo e con i nodi di interscambio gomma/ferro. Il collegamento Palermo-Catania-Messina è parte integrante del Corridoio europeo TEN-T Scandinavo-Mediterraneo che, partendo da Helsinki, arriva in Sicilia attraverso l’AV/AC.

Infine, il potenziamento e la velocizzazione dell’itinerario Napoli-Bari, compreso nel Corridoio Scandinavia-Mediterraneo della rete transeuropea, è il primo passo per un ampio processo di integrazione e sostegno allo sviluppo socio-economico del cuore del Mezzogiorno. Verranno connesse 2 aree che rappresentano il 40% della produzione meridionale, con un investimento di 6,2 miliardi.

La riqualificazione della tratta Roma-Napoli-Bari (di cui RFI del Gruppo FS è il committente) permetterà di velocizzare i collegamenti, aumentare l’offerta di trasporto ferroviario e migliorare l’accessibilità al servizio. Il viaggio Napoli-Bari sarà coperto in 2 ore (contro le 4 attuali), mentre quello tra Roma e Bari in 3 ore (risparmiando quasi 2 ore rispetto l’attuale percorrenza).

Il Gruppo Fs Italiane ha già cambiato la faccia dell’Italia moderna con l’Alta Velocità ma oggi può fare di più con la realizzazione in tempi certi di investimenti che rafforzano i collegamenti al Nord e al Sud e tra Nord e Sud, in una visione generale che lega sempre di più l’Italia all’Europa e che non perde di vista la priorità dello sviluppo e della creazione di posti di lavoro, mai così importanti come in questi tempi di recessione.

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