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Fisco, l’allarme di Siciliotti: per gli italiani stangata da 14 miliardi da Imu e Iva

Nel corso dell’assemblea annuale del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, il presidente Claudio Siciliotti ha lanciato l’allarme sulla stangata, valutata in 14 miliardi per il 2012, di Imu e Iva sulle tasche degli italiani – “Pressione fiscale irresponsabile” – “Per la spending review serve Agenzia delle Uscite”.

Fisco, l’allarme di Siciliotti: per gli italiani stangata da 14 miliardi da Imu e Iva

Il presidente dei dottori commercialisti Claudio Siciliotti ha lanciato, nel corso dell’assemblea annuale del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, l’allarme sul peso del quale Imu e Iva graveranno le tasche dei cittadini italiani, una vera e propria stangata da oltre 14 miliardi di euro nel 2012 e da circa 25 miliardi a partire dall’anno prossimo.

Secondo Siciliotti, cittadini e imprese comprenderanno la portata del “peso posto sulle loro spalle per il risanamento del bilancio dello Stato”, solo nel momento in cui si concretizzerà lo scatto di due punti percentuali dell’aliquota Iva, a partire dal primo ottobre 2012. Sarà la “botta finale”, questa, del processo di aumento della pressione fiscale, un aumento considerato “assolutamente irresponsabile” e che porterà la pressione fiscale ad attestarsi, dal 2013 in poi, intorno al 46%.

Siciliotti si è poi espresso anche riguardo alla spending review, affermando che, per operarla, serve una “task force permanente dotata di adeguati poteri ispettivi e sanzionatori: un’Agenzia delle Uscite“, chiedendo dunque che la lotta agli sprechi venga condotta con le stesse logiche che animano la lotta all’evasione fiscale, istituendo un organismo apposito dotato di poteri analoghi a quelli dell’Agenzia delle entrate

All’assemblea dei dottori commercialisti è intervenuto anche il sottosegretario al ministero dell’Economia Gianfranco Polillo, secondo il quale, qualora le stime della Commissione Europea dovessero trovare effettivo riscontro, l’Italia raggiungerebbe, già dal prossimo anno, “il bilancio strutturale a pareggio, con due anni d’anticipo sul Fiscal Compact”. Inoltre, sempre secondo Polillo, “il prossimo anno ci sarà un surplus dello 0,5% e dunque ci saranno i margini per utilizzare, con cautela, il frutto del rigore di questi anni”.

 

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