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Export: le buone ragioni per credere nella ripresa

Nel commentare l’aggiornamento Istat sul commercio estero, l’ottimismo di ICE lascia presagire un possibile punto di svolta della domanda europea, con l’obiettivo di cavalcare l’onda stimolando le attività produttive Made in Italy.

Export: le buone ragioni per credere nella ripresa

I dati relativi al commercio estero italiano riferiti al mese di giugno e ai primi sei mesi del 2013 pubblicati ieri da Istat mostrano alcuni segnali di ottimismo. Continua infatti la ripresa congiunturale delle esportazioni, avviata nel mese di maggio e concentrata verso i mercati UE (+3,8%), registrando un aumento dell’1,2 % rispetto al mese precedente. La forte crescita sia delle vendite di beni di consumo durevole (+7,8%) che di quelli strumentali (+2,8%) lascia presagire un possibile punto di svolta della domanda interna europea sia nella componente dei consumi che degli investimenti, segnali premonitori che nelle migliori ipotesi porteranno ad uno slancio previsto consolidarsi nel secondo semestre dell’anno.

Prosegue il trend positivo del surplus commerciale, segnando un ulteriore incremento mensile di 3,6 miliardi di euro (migliorato rispetto a 2,8 mld del giugno 2012) che porta a 12,3 mld l’avanzo dei primi sei mesi del 2013, già più elevato di quello registrato nell’intero 2012 (11 mld), mentre il saldo positivo del manifatturiero si è portato a 40 mld. Occorrerà dunque far leva su tali punti di forza per stimolare le attività produttive Made in Italy, le uniche capaci di far uscire il paese da recessione e depressione sociale.

Dal punto di vista settoriale, si continua a registrare la positiva performance della chimica-farmaceutica che ha fatto registrare un nuovo incremento delle vendite estere pari al 9,2% rispetto allo stesso mese del 2012, portando a 18,3% l’incremento aggregato dei primi sei mesi del 2013. Si segnala tuttavia anche la ripresa delle vendite di mezzi di trasporto (+8,7%), a cui si è associata la nuova crescita delle esportazioni di prodotti agricoli (+8,2%) e alimentari (+1,7%), a dimostrazione dei risultati positivi che il settore agro-alimentare italiano sta registrando sui mercati internazionali. Segnali positivi provengono, inoltre, da altri settori tipici del nostro export, come conciario-calzaturiero, la categoria degli altri comparti manifatturieri come articoli sportivi e gioielleria, ma anche dei prodotti in legno e piastrelle.

Dal punto di vista geografico, accanto alla continua espansione delle vendite nel MERCOSUR (+37,2%), in Oceania (+20%) e Africa sub-sahariana (+17%), si registra la ripresa delle esportazioni in Cina (+14,9%), dove si stanno concentrando notevoli sforzi promozionali e di sostegno ai processi di internazionalizzazione delle imprese italiane.

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