Condividi

Europa, banche e PMI: finalmente un sostegno all’economia reale

L’approvazione del pacchetto bancario da parte del Parlamento europeo è un primo passo verso l’Unione bancaria e una porta aperta per il credito alle Pmi

Europa, banche e PMI: finalmente un sostegno all’economia reale

Il Parlamento europeo sembra essersi finalmente accorto che esistono le famiglie e le Piccole e Medie Imprese e che, forse, bisognerebbe ripartire proprio da queste realtà per rilanciare l’economia. Meglio tardi che mai, si potrebbe sbrigativamente commentare. Invece è da apprezzare, anche molto, l’approvazione definitiva, avvenuta nei giorni scorsi, del pacchetto bancario che modifica e integra alcune importanti norme contenute in precedenti direttive. Un ulteriore passo avanti verso l’Unione bancaria che, questa volta, non è contro le banche italiane e, soprattutto, non è contro l’economia reale.

Il provvedimento prevede, infatti, che la riduzione dei requisiti di capitale del 24 per cento, già prevista per i finanziamenti fino a 1,5 milioni di euro, si applicherà anche per i prestiti, sempre alle Pmi, fino a 2,5 milioni. Per i prestiti superiori a 2,5 milioni la riduzione che si potrà applicare sarà del 15 per cento. Nello stesso pacchetto c’è anche un mandato all’Agenzia Bancaria Europea per la realizzazione di uno specifico progetto di fattibilità di sostegno alle attività di carattere sociale. Sorprendente, una volta tanto, in positivo per come viene spesso considerata l’Italia, è il provvedimento volto a favorire l’accesso al credito, riducendone i costi per le famiglie.

Nel Testo Unico Europeo viene introdotto un istituto presente in Italia addirittura da settanta anni, la “cessione del quinto”, con la contestuale riduzione degli assorbimenti di capitale dal 75 al 35 per cento delle attività ponderate per il rischio. Importante è anche la modifica che riguarda il trattamento dei crediti deteriorati. Le cessioni degli Npl che riguarderanno un ammontare pari al 20% del totale delle esposizioni deteriorate tra il 2016 e il 2023, vedranno neutralizzati gli effetti negativi sul bilancio delle banche che faranno uso di modelli interni. Si eviterà, così, che la vendita sul mercato secondario di crediti deteriorati possa influire negativamente sulla valutazione prudenziale dei crediti in bonis. Nel provvedimento vengono, infine, introdotti incentivi all’innovazione tecnologica delle banche.

È evidente da tempo che sono state le Piccole e Medie Imprese, plasmate su un modello territoriale, ad aver retto l’urto della crisi economica, mostrandosi più resilienti e sono, oggi, pronte a riconquistare posizioni diventando, addirittura, esse stesse traino per l’intera economia. Si tratta di realtà imprenditoriali operose che non hanno mai rotto il proprio legame con il territorio. In Italia le Pmi con meno di 250 dipendenti realizzano il 70 per cento del valore aggiunto nazionale con l’80 per cento degli occupati complessivi delle aziende. Sono imprese con rilevanza locale che mantengono elevati livelli di efficienza e di esportazioni in tutto il mondo grazie anche a meccanismi virtuosi di relazioni con altre imprese e con le banche del territorio. Imprese e banche legate da relazioni strumentali e dalla necessità del perseguimento di un fine economico comune, per le quali il sostegno alle famiglie e, indirettamente, al risparmio, insieme alla funzione sociale e alla sussidiarietà, non rappresentano un lusso trascurabile ma elementi costituenti.

Oggi, anche l’Europa ne prende atto. Non possiamo che esprimere il nostro favore e associarci al Presidente dell’ABI, Patuelli, nell’affermare che siamo di fronte a un importante passo in avanti. Ora è fondamentale che non si torni indietro e che si prosegua lungo questa strada avendo sempre chiaro che l’obiettivo prioritario in ogni scelta di carattere economico deve essere quello di guardare agli effetti di ogni provvedimento sulle famiglie e sulle Pmi, veri motori dell’economia reale. Così come dobbiamo ringraziare i parlamentari europei italiani che si sono spesi per l’approvazione del provvedimento.

°°° L’autore è il Segretario Generale dell’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari

Commenta