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Enel: utili oltre il previsto, Ebitda in calo, obiettivi confermati

Il gruppo ha diffuso i dati del primo trimestre con un utile ordinario netto in aumento del 18,6%. Sui margini pesa l’Iberia. Bene l’Italia. In aumento gli investimenti in America Latina e Nord America. Starace: “Risultati significativi, andiamo avanti con i nostri obiettivi e confermiamo i target di fine anno”. L’Antitrust apre un’indagine sui clienti liberi.

Enel: utili oltre il previsto, Ebitda in calo, obiettivi confermati

Ecco la trimestrale Enel: utile netto in crescita oltre le attese, Ebitda influenzato negativamente dall’Iberia e indebitamento in lieve aumento per effetto del cambio di perimetro e del pagamento dell’acconto sul dividendo (9 centesimi in gennaio).

Sono questi i dati più significativi dei conti chiusi al 31 marzo e approvati dal Cda presieduto da Patrizia Grieco. I ricavi del gruppo sono risultati in crescita dell’8,4% a 19,36 miliardi per maggiori ricavi da vendita ai clienti finali ed effetto dei cambi. L’Ebitda invece è sceso a 3,914 miliardi (-2,6%) mentre il risultato netto è salito a 983 milioni (+4,7%). L’utile netto ordinario ha raggiunto i 943 milioni: si tratta di un balzo del 18,6% che beneficia dei minori oneri finanziari e del minor impatto delle partecipazioni di minoranza, un passaggio voluto dall’Ad e direttore generale Francesco Starace sia con il riassetto delle partecipazioni in Sud America che con le operazioni gestite in Europa. Il titolo procede a 4,564 euro (+0,04%) alle 10,30 di venerdì.

Sale l’indebitamento che supera i 39,2 miliardi (contro 37,5 di fine 2016), in aumento del 4,6% per effetto, da un lato, delle acquisizioni realizzate nel periodo (tra cui la brasiliana Celg); e dall’altro del pagamento dell’acconto sul dividendo relativo all’esercizio 2016, i cui effetti – sottolinea il comunicato con il quale Enel ha annunciato i contri trimestrali – sono stati parzialmente compensati dalla crescita dei flussi di cassa della gestione operativa (+12%).

LE RAGIONI DEL CALO DELL’EBITDA

Sull’Ebitda del gruppo non poteva non ripercuotersi la riduzione dei margini di Endesa Iberia (-17,7%) dovuta, come precisa ancora la nota Enel, “all’acquisto di elettricità sul mercato spot a prezzi maggiori rispetto a quelli di vendita e al minore contributo delle fonti rinnovabili, nonché nel business retail”. Hanno inciso inoltre “gli effetti delle variazioni del perimetro di consolidamento, che hanno inciso negativamente sui risultati delle aree di business Europa e Nord Africa (in seguito della perdita del controllo di Slovenske Elektrarne) e Nord e Centro America (per il deconsolidamento di EGPNA Renewable Energy Partners) ”.

“I risultati del primo trimestre del 2017 hanno registrato progressi significativi – ci tiene a sottolineare l’Ad Francesco Starace – con un utile netto ordinario in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nonostante un Ebitda in calo”. “In America Latina, con la sola eccezione della Colombia, abbiamo registrato una crescita della domanda in tutti i Paesi dove il Gruppo opera. Un ulteriore segnale positivo è dato dall’apprezzamento delle maggiori valute sudamericane nei confronti dell’euro. Nel trimestre abbiamo anche completato l’acquisizione di Celg Distribuição”, osserva ancora l’Ad. Con queste premesse che “confermano la validità dei nostri piani di efficienza e dei nostri sforzi per incrementare i flussi di cassa a sostegno degli investimenti destinati alla crescita”, il gruppo conferma “gli obiettivi di fine anno”.

I DATI OPERATIVI L’INDAGINE ANTITRUST

Le vendite di energia elettrica nel primo trimestre 2017 ammontano a 71,3 TWh e registrano un incremento di 3,3 TWh (+4,9%) rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente. Le vendite di gas naturale sono pari a 4,2 miliardi di metri cubi, con un aumento (concentrato in particolare in Italia nel segmento business) di 0,4 miliardi di metri cubi rispetto al 2016 (+10,5%). L’energia netta prodotta da Enel nel primo trimestre 2017 è pari a 63,3 TWh, con un decremento di 2,7 TWh rispetto all’analogo periodo dell’esercizio 2016 (-4,1%) da attribuire ad una minore produzione realizzata sia in Italia (-0,5 TWh) che all’estero (-2,2 TWh).

 L’obiettivo a lungo termine del Gruppo Enel resta la decarbonizzazione del mix entro il 2050. Il gruppo punta a produrre, nel 2019, oltre la metà della propria elettricità a livello globale con fonti a zero emissioni (rinnovabili e nucleare che oggi pesano per il 43,9% contro il 56,1% del termoelettrico). I volumi di elettricità distribuita in Italia sono diminuiti di 0,2 TWh (-0,4%) rispetto al valore registrato nel primo trimestre del 2016. L’elettricità distribuita all’estero è pari a 53,2 TWh, con un incremento di 3,2 TWh (+6,4%) rispetto allo stesso periodo del 2016.

Proprio alla vigilia della trimestrale, l’Antitust ha messo Enel sotto inchiesta, insieme a Acea e A2A per condotte anticoncorrenziali nel mercato di vendita dell’energia elettrica. Secondo il garante, si tratta di verificare l’abuso di “possibili strategie finalizzate, anche nella prospettiva prevista dal DdL Concorrenza di un definitivo superamento del servizio di maggior tutela a prezzi regolati, a spostare al mercato libero la propria base clienti servita in maggior tutela e costituita da famiglie e piccole e medie imprese”. Giovedì l’Antitrust ha inviato i suoi ispettori nelle tre società interessate ai quali l’Enel sottolinea di aver “prestato la consueta collaborazione alle attività ispettive. La società confida che l’indagine dell’Autorità potrà accertare la  piena correttezza e legittimità dei comportamenti oggetto di istruttoria”.

OBIETTIVI 2017 

Nel corso del 2017, in linea con gli obiettivi di piano, previsti sono previsti: l’accelerazione degli investimenti in digitalizzazione, con il proseguimento della campagna di installazione degli smart meter di seconda generazione in Italia e dell’installazione dei contatori elettronici nella Penisola Iberica. E’ inoltre prevista l’accelerazione del roll-out della rete a fibra ottica intrapreso da OpEn Fiber; i contributi della strategia di attenzione al cliente su scala globale; progressi ulteriori nell’efficienza operativa, supportati dalla digitalizzazione; il contributo della crescita industriale, focalizzata su reti e rinnovabili; la seconda fase di semplificazione societaria, svolta a livello di singolo Paese, in particolare in America Latina; ulteriori progressi nella gestione attiva del portafoglio.

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