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Economia americana in chiaroscuro ma il rischio di tapering mette paura alle Borse

I dati macro americani sono a due facce ma i mercati fiutano l’avvicinarsi del tapering della Fed e vanno giù – Piazza Affari perde lo 0,9% ed è tra le peggiori – Soffrono le banche ma anche Prysmian e Saipem – In controtendenza Buzzi, ancora Pirelli e A2A, ma anche Luxottica e Ansaldo Sts, dopo le voci di un’Opa di General Electric

Economia americana in chiaroscuro ma il rischio di tapering mette paura alle Borse

I dati macro americani del pomeriggio hanno mostrato risultati contrastanti. Le vendite al dettaglio sono aumentate più delle attese a novembre, +0,7%, segnando il maggior rialzo da 5 mesi, mentre le richieste di sussidi di disoccupazione sono salite di 68mila unità a quota 368mila, al livello più alto degli ultimi due mesi e sotto le attese degli analisti. Il mercato guarda ora alla riunione della Fed della prossima settimana. Sono in aumento coloro che ritengono probabile un avvio del tapering già la prossima settimana dopo l’accordo sul budget Usa e le voci che la vicepresidenza della Fed sia assegnata all’ex governatore della Bank of Israel, Stanley Fischer, meno favorevole a una politica monetaria accomodante.

Vendite diffuse sulle Borse: Milano cede lo 0,94% e lo spread è in rialzo a 226 punti, Parigi -0,4%, Londra -0,73%, Francoforte -0,69%.

Wall Street si muove contrastata. In evidenza Hilton Worldwid che ha aperto in rialzo del 6,5% rispetto al prezzo di collocamento di 20 dollari per azione.

Il cambio euro dollaro è a 1,3747 e il petrolio Wti è in rialzo dello 0,16% a 97,63 dollari al barile.

Nell’Eurozona i dati diffusi in mattinata da Eurostat hanno indicato un nuovo calo della produzione industriale a ottobre, scesa su base mensile dell’1,1% dopo il -0,2% di settembre. Standard & Poor’s ha lanciato l’allarme deflazione in Eurozona: la ripresa dell’Europa sarà difficile e la frenata del tasso di inflazione registrata a ottobre scorso “alimentano lo spettro di una possibile caduta in deflazione in alcuni dei Paesi più deboli dell’Eurozona”. Le maggiori 50 banche dell’Europa occidentale per l’agenzia di rating potrebbero aver bisogno di capitali freschi per 110 miliardi di euro così dar poter raggiungere il livello minimo richiesto sui requisiti patrimoniali. Il pil dell’Italia secondo S&P crescerà dello 0,4% nel 2014.

A Piazza Affari perdono terreno le banche, Bper -3,45%. Banco Popolare -2,54%, Unicredit -1,08%, Intesa -1,19%, Mps invariata nel giorno del Cda sulla richiesta della Fondazione per uno slittamento dell’aumento. Giù anche Autogrill -3,23%, Prysmian -3,04%, Saipem -2,55%. In contotendenza A2A +3,52%, Buzzi Unicem +3,27%, Pirelli +1,83%, Ansaldo Sts +1,41% dopo le voci di un’Opa di General Electric, Enel Green power +1,4%.

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