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Distretti Lombardia, export da record: la classifica dei primi 10

Secondo il Monitor dei Distretti curato da Intesa Sanpaolo, l’ultimo trimestre ha segnato un rallentamento ma grazie a un eccellente primo semestre il 2018 ha fruttato 109 milioni in più di esportazioni – Volano soprattutto metalli e metalmeccanica.

Distretti Lombardia, export  da record: la classifica dei primi 10

Rallenta l’export dei distretti industriali lombardi, in scia a quello nazionale e al generale clima di debolezza nel commercio internazionale, anche se il 2018 sarà comunque ricordato come un’annata positiva: grazie soprattutto all’eccellente primo semestre, le esportazioni delle filiere della Lombardia, la regione che produce circa un quinto del Pil nazionale, hanno fruttato oltre 100 milioni di euro in più rispetto al 2017. E’ quanto emerge dal
Monitor dei Distretti della Lombardia, curato dal centro studi di Intesa Sanpaolo e aggiornato con i dati del quarto trimestre 2018.

Nell’ultimo trimestre del 2018 si è dunque osservato un affievolimento del ritmo di crescita delle esportazioni dei distretti tradizionali lombardi, +0,7% in termini tendenziali, che fa da specchio ad un rallentamento generale  dell’economia e del commercio mondiale. Inoltre, va segnalato come il confronto avvenga con un quarto trimestre 2017 particolarmente brillante, che aveva registrato un incremento del 9,8% sul 2016. Sommando i risultati dei tre trimestri precedenti, ed in particolare la performance molto positiva del primo semestre 2018, lo scorso anno si è chiuso con un aumento complessivo di export del 3,8% (quantificabile in circa 109 milioni di euro in più), tra i migliori risultati dell’aggregato distrettuale nazionale, dove la crescita media annua delle esportazioni è stata del 2,2%.

mercati maturi sono stati la chiave delle performance di export lombarde, sia nel quarto trimestre 2018, quando hanno segnato un +3,5%, sia nel complesso dell’anno, con una crescita cumulativa del 6,4%. Germania, Francia e Spagna, se considerati congiuntamente, valgono più di un terzo delle esportazioni distrettuali della regione. I primi due paesi si sono distinti anche per una buona dinamica di crescita sul 2017: +6,7% le vendite in Germania (+281 milioni di euro) e +6,2% in Francia (+157 milioni di euro), nonostante incrementi più contenuti si siano verificati nel quarto trimestre. Anche gli Stati Uniti sono stati protagonisti della classifica di export 2018 (+13,5% la performance cumulativa, ovvero +211 milioni di euro), sebbene con risultati molto polarizzati a livello settoriale (dove resta da monitorare la situazione della siderurgia, dopo l’introduzione dei dazi nel giugno 2018) e di singoli distretti.

In lieve calo l’export destinato al Regno Unito (-1,6%), che attualmente resiste al quinto posto della classifica regionale. Ancora una flessione per le esportazioni dirette ai nuovi mercati, nel trimestre ottobre-dicembre (-3,9%). Solo la temporanea ripresa che si era osservata nel secondo trimestre consente ai mercati emergenti di chiudere il 2018 in lieve calo sul 2017 (-0,8%). Alcuni importanti mercati come Turchia, Federazione russa e Algeria (legata al mondo dell’acciaio, soprattutto per costruzioni) presentano ancora criticità, smorzando gli effetti positivi derivanti da un incremento delle vendite in Cina (+4,2% nel 2018, con un settimo posto assoluto nella classifica regionale), India (+21,5%) e mercati dell’Est europeo (su tutti Repubblica Ceca, +14,5%).

L’analisi eseguita a livello di singoli distretti vede ben sedici realtà (su ventitré monitorate) con esportazioni in crescita (superiore all’1%) nel 2018. Il dato scende a nove se si considera solo la performance del quarto trimestre. Tra i distretti best performer, che si posizionano ai primi dieci posti della classifica regionale per evoluzione dell’export 2018, emergono ben cinque realtà della metalmeccanica: Lavorazione dei metalli Valle dell’Arno (+14%)Metalli di Brescia (+8,9%)Rubinetti, valvole e pentolame di Lumezzane (+6,4%)Metalmeccanico del basso mantovano (+5,5%)Meccanica strumentale di Bergamo (+3,3%). Si tratta di realtà che beneficiano di un ventaglio eterogeneo di sbocchi commerciali, con un raggio medio di esportazione che si sta allungando sempre di più, grazie anche al peso crescente dei nuovi mercati. Particolarmente dinamico anche l’export 2018 della Gomma del Sebino Bergamasco (+7,4%), nonostante il sopraggiunto rallentamento della domanda proveniente dalle imprese tedesche dell’automotive, e delle Calzature di Vigevano (+6,6%), trainato dai mercati del lusso. Superiore alla media anche la performance dei due distretti del legno, ovvero Legno e arredamento della Brianza (+5,7%) e Legno di Casalasco-Viadanese (+3,6%), e del Riso di Pavia (+4,3%).

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