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Distretti agroalimentari: export in crescita del 9,5% nel primo trimestre 2023 trainato dalla filiera del vino. Record per pasta e dolci

Il Monitor dei distretti agro-alimentari italiani di Intesa Sanpaolo al 31 marzo 2023 conferma il buono stato di salute dell’export dei distretti agro-alimentari. Superati i 6,6 miliardi. Vino principale export, risultati record per pasta e dolci. Bufala regina dei mercati esteri. Germania primo partner commerciale

Distretti agroalimentari: export in crescita del 9,5% nel primo trimestre 2023 trainato dalla filiera del vino. Record per pasta e dolci

Le esportazioni totali del settore agro-alimentare italiano continuano a crescere in modo consistente (+9,5%). Nei primi tre mesi dell’anno, i 51 distretti analizzati hanno generato oltre 6,6 miliardi di esportazioni. Particolarmente rilevante è il contributo del comparto dei prodotti alimentari trasformati, le cui catene di produzione mostrano un aumento del 15,4% nel primo trimestre del 2023.

Lo conferma il Monitor dei distretti agro-alimentari italiani al 31 marzo 2023, curato da Intesa Sanpaolo.

Vino principale export del paese

La filiera più importante in termini di esportazioni è quella del vino, che ha generato oltre 1,5 miliardi di euro nel primo trimestre 2023 (+5%). Il distretto del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene ha dato il maggiore contributo a questa crescita (+12,6%), seguito dal distretto dei Vini delle Langhe Roero e Monferrato (+4,4%), il quale ha superato di 20 milioni il risultato dello stesso periodo nel 2022. Si registra una leggera diminuzione nelle esportazioni del distretto dei Vini del veronese (-1,7%) e del distretto dei Vini dei colli fiorentini e senesi (-1,6%).

Trimestre record per pasta e dolci

La filiera della pasta e dei dolci ha ottenuto risultati eccezionali nel primo trimestre dell’anno, superando i 1,1 miliardi di euro (+11,9%). Questo incremento è stato influenzato anche dall’andamento inflazionistico (+13% dell’indice dei prezzi sui mercati esteri per i prodotti da forno e farinacei). Tra i fattori determinanti, vi è il contributo significativo dell’Alimentare di Parma (+14,2%) e dell’Alimentare napoletano (+30,5%), insieme all’Alimentare di Avellino (+19,7%) e ai comparti pasta dell’Olio e pasta del barese (+22,8%). Notevole anche il risultato del distretto della Pasta di Fara (+38,4%), mentre il distretto dei Dolci di Alba e Cuneo ha mantenuto i livelli del primo trimestre 2022 (+1,2%).

In leggero calo i distretti agricoli

La filiera dei distretti agricoli ha registrato una flessione del 2,1%, chiudendo il primo trimestre 2023 con oltre 1,1 miliardi di euro. Questo calo è stato causato non solo dall’aumento dei costi, ma anche dalla diminuzione dei rendimenti dei raccolti a causa di eventi climatici avversi, tra cui l’alluvione dello scorso maggio in Emilia Romagna, i cui effetti non sono ancora evidenti sulle esportazioni del trimestre.

Il distretto dell’Ortofrutta romagnola ha invece registrato una crescita del 18,2% nel periodo gennaio-marzo 2023, mentre il distretto dell’Ortofrutta del Barese ha subito una contrazione del 53,2%. Quest’ultima diminuzione ha avuto un impatto significativo sul risultato complessivo della filiera agricola, soprattutto se confrontata con il boom delle esportazioni nel primo trimestre del 2022.

Il maggiore impulso alla crescita dei distretti agro-alimentari deriva dall’incremento dei distretti delle conserve (+19,8%), favorito anche dalla pressione inflazionistica, che ha portato a un aumento dei risultati in tutti i distretti. In particolare, si evidenziano aumenti del +25,5% nel distretto delle Conserve di Nocera e del +42,1% nel distretto dell’Ortofrutta del Foggiano. Ottimi risultati sono stati ottenuti anche dai comparti conserve dell’Alimentare di Parma (+23,9%) e dell’Alimentare napoletano (+9,6%).

Bene carni e salumi, Mozzarella di Bufala regina delle vendite all’estero

Buoni i risultati della filiera delle carni e dei salumi (+18,8%), trainati da un notevole aumento nei salumi del modenese (+15,8%) e nelle carni di Verona (+40,1%). Unica nota stonata il distretto dei Salumi di Reggio Emilia (-27,9%).

Nella filiera del lattiero-caseario, la Mozzarella di Bufala campana continua a dominare le vendite sui mercati esteri (+31,9%), seguita da una notevole performance del Lattiero-caseario sardo (+61,2% nel trimestre). Le esportazioni del Lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale sono aumentate di circa 13 milioni nel primo trimestre del 2023 (+4,9%).

Cresce la filiera del riso

Nella filiera olearia, le ottime performance dell’Olio toscano (+13,3%) e del comparto oleario dell’Olio e pasta del barese (+37,2%) hanno compensato il leggero calo dell’Olio umbro (-3,8%) sui mercati esteri. Nonostante un’annata di produzione non particolarmente brillante (Ismea stima una flessione del 27% nei volumi 2022/23 rispetto alla campagna precedente), i prezzi alla produzione sui mercati esteri hanno continuato a salire in modo significativo (+25,5% nel primo trimestre del 2023).

La filiera del riso ha registrato un incremento di oltre 48 milioni rispetto al primo trimestre del 2022 (+29,2%), con il Riso di Vercelli in crescita del +28,4% e il Riso di Pavia del +30,3%. I prezzi alla produzione sui mercati esteri sono aumentati del 16,7% nel primo trimestre del 2023.

Nel settore del caffè, con una crescita complessiva del 14,2%, si distinguono il distretto del Caffè e confetterie del napoletano (+30,1%) e il Caffè, confetterie e cioccolato torinese, che ha raggiunto un aumento di 19 milioni nelle esportazioni (+9,3%). Un’ottima performance è stata registrata anche dal distretto dell’Ittico del Polesine e del Veneziano (+8,5%).

Germania primo partner commerciale, poi Stati Uniti e Francia

Nel primo trimestre del 2023, la Germania ha confermato la sua posizione di primo partner commerciale per i prodotti dei distretti agro-alimentari. Nonostante il rallentamento dell’economia tedesca, le esportazioni verso questo mercato sono aumentate del 13%. I principali prodotti esportati sono stati prodotti agricoli (+5,6%), vini (+12,8%) e conserve (+22,9%). Gli Stati Uniti seguono al secondo posto (+9%), dimostrando un interesse non solo per i vini (+4,4%), ma anche per pasta e dolci (+30%) e olio (+19,2%). La terza destinazione principale è la Francia (+16,9%), che ha mostrato un’apprezzamento particolare per pasta e dolci (+4,3%), latticini e formaggi (+20,3%) e carni e salumi (+23,9%). Nel Regno Unito (+16,7%), le vendite continuano a crescere, soprattutto per pasta e dolci (+30,9%) e conserve (+42,3%).

Le economie emergenti hanno registrato un modesto aumento del 3%, rappresentando circa il 20% delle esportazioni totali dei distretti agro-alimentari. Nonostante le diminuzioni verso la Russia (-13,4%) e la Cina (-13,1%), alcune economie emergenti hanno mostrato variazioni positive nel primo trimestre del 2023, come Polonia (+18,5%), Repubblica Ceca (+5,5%), Romania (+19%) e Brasile (+42,6%).

Il programma di Intesa a supporto delle filiere

Attraverso il Programma Sviluppo Filiere, Intesa Sanpaolo mira a potenziare il marchio Made in Italy e agevolare l’accesso al credito per le piccole e medie imprese, che sono fornitori strategici per il settore di punta. Fino ad oggi, sono attivi 863 contratti di filiera, di cui 169 nel settore agro-alimentare, coinvolgendo oltre 6.600 fornitori. Questi accordi hanno generato un giro d’affari complessivo di oltre 22 miliardi di euro e coinvolgono più di 22.000 dipendenti dei capi-filiera in diverse filiere, come quella del tartufo, del prosciutto, dell’allevamento zootecnico, dell’olivicoltura e del settore lattiero-caseario.

“Un primo trimestre assolutamente positivo per l’agroalimentare italiano che conferma, seppur in un contesto complesso, come il nostro made in Italy svolga un ruolo determinante a livello internazionale. Intesa Sanpaolo sostiene tutte le aziende della filiera agroalimentare italiana, dalle grandi alle micro, nel vincere questa grande sfida sia con strumenti ordinari di finanziamento, sia attraverso strumenti straordinari per sostenere investimenti in tecnologia, capitale umano e sostenibilità grazie anche a specifici progetti come Motore Italia Transizione Energetica a beneficio dei territori serviti” ha commentato Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo.

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