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Da marzo a novembre 20 città dell’Alto Piemonte e Grande Monferrato animeranno la più grande “Città europea del vino”

In calendario, tra l’altro, 40 tra tour, cene, wine days, mostre mercato, premi letterari, momenti formativi e di approfondimento volti a incrementare l’enoturismo internazionale. Il Piemonte seconda regione a livello nazionale per fatturato con un giro d’affari vinicolo di 1.362 milioni di euro

Da marzo a novembre 20 città dell’Alto Piemonte e Grande Monferrato animeranno la più grande “Città europea del vino”

Venti città dell’Alto Piemonte e Grande Monferrato si trasformeranno da marzo a novembre in una macroregione del vino dove, attraverso diversi tipi di esperienze, sarà possibile scoprire le tante e diverse eccellenze di questi territori raccontando ad esperti, wine lovers o semplici appassionati di buon cibo, cultura e benessere, la ricchezza e la varietà dell’offerta enoturistica di questa vasta. Le varie manifestazioni e iniziative rientrano nel grande evento Città europea del vino 2024 titolo che a rotazione premia le migliori realtà produttrici di un territorio italiano alternandosi con altre città vitivinicole di Portogallo e Spagna.

L’Alto Piemonte e il Gran Monferrato porteranno quindi sui territori eventi promozionali, strategie di marketing, studi universitari, collaborazioni internazionali, coinvolgendo consorzi di tutela, Camere di commercio, enti locali, aziende, università, con positive ricadute economiche e turistiche.

Una iniziativa che a rotazione premia le migliori realtà produttrici di un territorio fra Italia, Portogallo e Spagna.

Per tutto il 2024 la vera protagonista sarà la parte “off” dedicata a turisti ed enoturisti che prevede ben 40 tra tour, cene, wine days e mostre mercato, 4 eventi musicali, 3 premi letterari e fotografici, 10 momenti formativi e di approfondimento – tra i quali un percorso sull’enoturismo – con Roberta Garibaldi.

La lunga kermesse prenderà il via venerdì primo Marzo ad Acqui Terme, e sabato ad Ovada e Casale Monferrato, con la riunione plenaria di RECEVIN con gli enti istituzionali, i sindaci e le delegazioni, per la presentazione ai partecipanti del programma degli eventi.

Il Piemonte seconda regione a livello nazionale per fatturato con un giro d’affari vinicolo di 1.362 milioni di euro

L’annata 2023 è stata definita dai tecnici «molto buona» assegnando alle uve una media qualitativa di «otto stelle» su dieci. Il Piemonte si conferma come la seconda regione a livello nazionale per impatto di fatturato con un giro d’affari per il comparto vinicolo che cresce a quota 1.362 milioni di euro (erano 1.235 milioni nel 2022). (fonte: https://www.vignaioli.it/wp-content/uploads/2024/01/cs-anteprima-vendemmia-2023.pdf)

Si parla dei grandi Nebbioli dell’Alto Piemonte, gli autoctoni Vespolina e Uva Rara, i tradizionali e sempre amati rossi dell’Acquese e Casalese: Barbera, Grignolino e Dolcetto; insieme agli aromatici Brachetto e Moscato. Una ricchissima produzione che beneficia sia dalla complessità geomorfologica che dalla varietà dei suoli. Questa grande biodiversità si rispecchia in produzioni vinicole di alto livello con notevoli punte di diamante.

Ben 40 tra tour, cene, wine days, mostre mercato, premi letterari, momenti formativi e di approfondimento volti a incrementare l’enoturismo internazionale

E dietro questi numeri, un altro fenomeno in crescita: l’enoturismo sul territorio dell’Alto Piemonte e del Gran Monferrato. Viaggiatori soprattutto italiani ed europei, sempre più alla ricerca di esperienze enogastronomiche come elemento centrale e non collaterale del viaggio. In tal senso il territorio punta a predisporre un corretto storytelling, incentrato su una zona geografica che fa della biodiversità e del rispetto della natura e dello stile di vita rurale il suo principale valore.

«Il percorso che inizia in questi giorni – sottolinea il Presidente del Comitato promotore, Mario Arosio – è un risultato straordinario raggiungibile solo grazie alla collaborazione e all’impegno di tutti i soggetti coinvolti in questa incredibile avventura, che hanno saputo esprimere un intelligente senso di partecipazione creando un’occasione storica per far conoscere e dare fama ancora maggiore ai grandi vini di Alto Piemonte e Gran Monferrato».

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