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Crisi: Rehn, aumentare fondo salva-Stati con l’utilizzo della leva finanziaria

Ancora non sono stati presentati i dettagli tecnici. In questi due giorni sono circolate diverse possibilità, da quella che lo Efsf fornisca garanzie alla Bce che poi effettuerebbe materialmente gli acquisti di bond, oppure che il Fondo effettui prestiti garantiti, sempre dalla Bce, a favore di investitori che acquistassero bond di paesi in difficoltà.

Crisi: Rehn, aumentare fondo salva-Stati con l’utilizzo della leva finanziaria

Olli Rehn, commissario europeo agli Affari economici, ha confermato che è in corso di valutazione la possibilità di incrementare le capacità operative del fondo salva Stati, utilizzando la leva finanziaria. Questa opzione è emersa durante il fine settimana nell’ambito delle riunioni del G20 a Washington e delle assemblee dell’Fmi. “Stiamo riflettendo sulla possibilità di dotare lo European Financial Stability Facility (Efsf) di un effetto leva – ha affermato Rehn al quotidiano tedesco Die Welt – in modo da conferirgli più forza”.

I Paesi europei devono ancora ratificare la decisione, presa lo scorso 21 luglio, di estendere le capacità operative dell’Efsf in modo da consentirgli di acquistare titoli di Stato di Paesi in difficoltà. Tuttavia, da quel giorno, il quadro è nettamente peggiorato. Proprio per questo si è concretizzata l’ipotesi di utilizzare la leva finanziaria. Per ora, però, ancora non sono stati presentati i dettagli tecnici. In questi due giorni sono circolate diverse possibilità, da quella che lo Efsf fornisca garanzie alla Bce che poi effettuerebbe materialmente gli acquisti di bond, oppure che il Fondo effettui prestiti garantiti, sempre dalla Bce, a favore di investitori che acquistassero bond di paesi in difficoltà. Rehn ha poi affrontato il tema del sistema bancario.

“La crisi attuale – ha sottolineato – è una combinazione seria di debito pubblico e debolezza nel settore finanziario: non possiamo risolvere uno senza l’altra”. Quindi bisogna “intensificare i processi di ricapitalizzazione delle banche, stabilendo una linea comune in seno all’Ue”.

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